Brivio & Rossi: la storia continua

Il manager lascia la Yamaha. Al suo posto Meregalli. Dosoli in SBK

La notizia non è una novità, ma ora è ufficiale: Davide Brivio lascerà la Yamaha immediatamente dopo il Gran Premio di Valencia. Il manager lombardo interromperà dunque un rapporto di lavoro iniziato 19 anni fa, nel corso del quale ha ricoperto numerosi ruoli, incluso quello di team manager nella Superbike e, da ultimo, team manager della squadra di Valentino Rossi.

Al suo posto subentrerà Massimo Meregalli che egualmente in Yamaha è passato da manager del team Supersport a quello Superbike dal 2005 al 2010. Al suo posto in Superbike (dove rincontrerà Marco Melandri) subentrerà il 38enne Andrea Dosoli, attualmente in Moto2.

“Maio”, che seguirà Ben Spies, ha vinto il titolo iridato della SBK con il texano nel 2009 ma negli ultimi cinque anni sotto la sua direzione la Yamaha ha conquistato 24 Superpole, 104 podi e 33 vittorie con Spies, Haga, Corser, Crutchlow, Pitt e Toseland.

Al momento il futuro professionale di Davide Brivio non è ancora definito. Di sicuro, contrariamente al resto del team capitanato da Jeremy Burgess, non approderà in Ducati.

“Ho intenzione di intraprendere la carriera di manager – ci ha detto Brivio – ho deciso di lasciare la Yamaha perché è finita un’epoca che ricorderò a lungo. Con Valentino non abbiamo ancora definito niente ma spero di continuare a collaborare con lui e con chi gestisce la sua compagnia, la VR 46”.

Brivio dunque seguirà i test dopo il Gran Premio di Valencia come semplice tifoso…o quasi.

“Spero che le amicizie consolidate negli anni mi consentano di vedere il debutto di Rossi…da vicino – spiega – qualora dovessi come spero fare qualcosa con Vale credo non mi rimarrà molto tempo per fare altro”.

Davide non è stato coinvolto da Valentino nella decisione che lo ha portato alla Ducati.

“Ovviamente però ne abbiamo parlato, nel corso delle cene, o quando c’era l’occasione di stare insieme”, rivela il manager.

L’obiettivo di Brivio, comunque, è quello di prendere parte anche a questa nuova sfida di Rossi.

“Che è molto diversa dalla prima – sottolinea – perché la Yamaha a fine 2003 non era competitiva, la Ducati invece lo è. Il problema, questa volta, è che tutti si aspettano che Valentino vinca subito. La pressione sarà enorme, in un certo senso però c’è addirittura una nazione dietro, a spingerlo”.


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