Talmacsi: fatemi correre ancora

Lo strano caso di un Campione del Mondo che non trova una sella se non paga


Gábor Talmácsi, 29 anni, 26 podi, due volte terzo nel mondiale 125 (nel 2005 e 2008) e campione del Mondo 2007 nella stessa categoria. Insomma, uno che di dare il gas ne capisce parecchio e che corre in moto con un pedigree di tutto rispetto cucito sulla tuta.

Eppure.

Eppure il simpatico pilota di Moto2 (Team Speed Up) che lo scorso anno aveva fatto il suo esordio in 250 per tre gare e proseguito il resto della stagione in MotoGP, ad oggi non ha ancora trovato una collocazione in Moto2 per il 2011 perché – sembra assurdo - oggi uno come lui per correre deve portare al team che lo “ospita” una valigia contenente dai 300 mila ai 600 mila euro.

Com’è possibile? Proviamo a capirci qualcosa.

Il talento.

Il talento è una componente con la quale si nasce, e questo è il caso di Gábor. Al di là dei commenti soggettivi, il metro di misurazione del talento sono i risultati oggettivi e quelli (li abbiamo elencati) ci sono tutti. Tra un pilota veloce e uno forte, la differenza è che quello forte ha in più l’esperienza che evita di far prevalere l’immaturo ardore agonistico sulla consapevolezza dei limiti, riducendo l’errore. E Gábor, al suo decimo anno di Motomondiale nel quale ha fatto esperienza in tutte le categorie (125, 250, Moto2 e MotoGP) è senz’altro un pilota forte.

La fortuna.

Qualcuno diceva che il pacchetto vincente per diventare Campioni del Mondo è costituito da pilota-moto-team-fortuna. Con la fortuna l’ungherese non si è riempito le tasche: prima le vicende che l’hanno portato lo scorso anno a saltare prematuramente di categoria, passando dalla 250 alla MotoGP; poi l’annullamento per due anni consecutivi del gran premio di casa, il tanto atteso GP di Ungheria sul circuito del Balatonring. Sembra nulla, ma per l’unico pilota ungherese del motomondiale questa è stata una duplice mazzata, non per il precludersi il GP di casa, quanto per la scomparsa degli sponsor oramai disinteressati. E l’esordio in Moto2 quest’anno, quando, con in mano un contratto già firmato con Luca Boscoscuro e Aprilia, la Casa di Noale si è improvvisamente ritirata dal progetto, costringendo Boscoscuro ad una rimessa laterale con FTR, che però è arrivata solo alla fine di febbraio, mentre tutti gli altri piloti del mondiale erano già ai test.

La visibilità.

Voci di paddock dicono che il Balatonring sta per essere ripristinato e riccamente sponsorizzato dalle casse dello Stato (come il circuito di Hungaroring) e che verrà ripristinato anche l’accordo pluriennale con Dorna per il GP di Ungheria; l’annuncio ufficiale dovrebbe essere dato a novembre dopo che una delegazione del circuito ungherese avrà parlato con i vertici Dorna in occasione del GP di Valencia. Inoltre è già stata data comunicazione che il canale TV ungherese Digi Sport per trasmettere le gare di Motomondiale sta trattando l’acquisto di Sport Club, un canale conosciutissimo nei Paesi dell’Est, che raggiunge oggi solo in Ungheria circa 2.200.000 abitazioni. Essere un pilota ungherese in prospettiva 2012 quindi non è poca cosa.

Veniamo ad oggi: con il podio di Aragon, a settembre, Talmácsi ha dimostrato di averci preso le misure. Sicuramente il suo compagno di squadra Andrea Iannone è più istintivo di lui, anche nella messa a punto, resta comunque il fatto che Gábor quando ha fatto il terzo posto ad Aragon era 6° nel mondiale. Su 41 piloti.

Ma dopo Aragon il crollo è stato verticale: prima un 21° posto in Giappone, poi la scivolata a Sepang, in Malesia e un 18° posto a Phillip Island in Australia, tre circuiti che lui adora e sui quali ha vinto tanto.

Cosa è successo?

Dopo la gara di Aragon, Gábor era caduto in pitlane e da allora la sua Speed Up-FTR,spedita direttamente in Giappone, è stata inguidabile. L’ungherese non è più riuscito a tenere la corda delle curve e a seguire le linee perché la moto lo “spingeva fuori”. La SpeedUp-FTR di Talmácsi è stata controllata ai box e la verifica, per ciò che consentono i mezzi di cui i box sono dotati, ha riscontrato parametri nella norma, ma rimane aperta l’ipotesi che il telaio nella caduta abbia preso una botta che non si è potuta riscontrare nei controlli, per questo motivo l’ungherese per l’Estoril avrà una moto nuova fiammante in tutto: forcellone, piastre di sterzo, telaio. Tutto tranne il motore e le sospensioni.

Estoril sarà forse la prova del nove per Talmácsi, a dimostrazione che essere Campioni del Mondo non è un fatto casuale. Di sicuro sarà un’occasione per riportare alla luce il suo talento opacizzato da eventi fortuiti. Ma mancano due gare alla fine del mondiale e il Campione del Mondo Gábor Talmácsi fa sapere che se ci sono le condizioni tecniche per correre in un team con ambizioni il prossimo anno, è disposto a correre gratis e a dare forse anche una mano al team.

Una mano non sono certo 300 mila euro. Questo va chiarito a coloro i quali quando offri una mano si prendono il braccio!


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