Burgess: "la Ducati ascolterà Rossi"

"Vale ha con Preziosi lo stesso rapporto che aveva con Furusawa"

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Come abbiamo largamente anticipato lo scorso 21 settembre Jeremy Burgess rimarrà al fianco di Rossi nel 2010. Il tecnico australiano, che avrà ovviamente con sé l'intera squadra, ha iniziato a parlare della nuova avventura a Phillip Island, la scorsa settimana.

"Abbiamo deciso di seguire Valentino anche questa volta perché siamo un gruppo che lavora bene assieme. Al team che aveva seguito Rossi dalla Honda si sono aggiunti Brent Stephens e Matteo Flamigni, che invece abbiamo trovato in Yamaha. E' stata una decisione collegiale, ma anche individuale, ed ora siamo tutti contenti, la Ducati è soddisfatta e ora non ci resta che aspettare fino a che il nostro contratto con la Yamaha scadrà. Non siamo preoccupati, rispetto a quando Valentino ha lasciato la Honda per la Yamaha, troverà una moto, la Ducati, già competitiva. Inoltre molte componenti delle moto sono comuni: penso alle gomme, alle sospensioni. La cosa più importante, al momento, è che Rossi si rimetta a posto fisicamente con la spalla in modo da essere al cento per cento per la prima gara in Qatar. Non so quanto importanti saranno i test di Valencia perché Valentino non è al top della forma, inoltre per quanto ne sappiamo potremmo anche incappare in due giorni di pioggia. Poi io considero il motociclismo uno sport, e se un atleta non è al massimo della forma non si può dire realmente quali siano le sue prestazioni".

Molti si preoccupano della differenza fra le caratteristiche di guida opposte della Yamaha e della Ducati. Non JB.

"Non dobbiamo preoccuparci di questo perché Valentino non guiderà più una Yamaha nel 2011, ma una Ducati e non dobbiamo pensare di trasformare la Ducati in una Yamaha. Del resto, come dicevo prima, non possiamo sapere molto prima che Valentino guidi la Ducati. Usualmente gli piace che la moto abbia aderenza, sia davanti che dietro. Ho sentito dire che ci sarebbero stati dei problemi all'avantreno, ma non credo che le cose siano proprio così perché quel tipo di problemi normalmente li risolviamo in una manciata di secondi. Piuttosto mi sono reso conto che alcuni dei piloti Ducati di seconda schiera guidano chiaramente moto non a posto. Non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma alcuni piloti non vogliono una moto troppo rigida perché così non hanno feeling, ma con una moto troppo soffice tutto ciò che ottengono è che si muova, senza portarli dove vorrebbero. Il problema è dunque quello di affinare l'assetto. Una moto durante le gare non la si fa, la si mette solo a punto. E la moto è un attrezzo per consentirti di fare in pista ciò che vuoi fare. Comunque dobbiamo solo aspettare e vedere cosa ne pensa Valentino".

La domanda successiva è se il matrimonio fra la Ducati e Rossi porterà ai medesimi risultati di quello con la Yamaha, che è stata rapida ad interpretare i desideri del pesarese?

"Perché non dovrebbe? Io credo che se la Ducati ha speso il suo denaro per assicurarsi Rossi, lo ascolterà. All'epoca lo dissi alla Yamaha: ascoltatelo e ne verremo fuori. Inoltre Valentino ha con l'ingegner Filippo Prezioso il medesimo rapporto che aveva con Masao Furusawa. Preziosi avrà un link diretto con Valentino, si sentiranno regolarmente e se e quando si presenteranno dei problemi Preziosi potrà intervenire per porre il problema al centro dell'attenzione, magari rallentando altre cose. E' sempre così del resto: si danno delle priorità ed una volta che si è risolto un problema si passa al successivo, meno importante".

Potete leggere una intervista completa di Henny Ray Abrams  QUI.


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