Capirossi è trattato diversamente

Il 37enne ha sviluppato il telaio di Bautista ma a lui non l'hanno mai dato


E' un anno “particolare” quello di Loris Capirossi, una definizione che ha dato lui con l'autocontrollo che di solito è preferibile utilizzare quando si ha a che fare con la stampa, per non calcare troppo la mano delle polemiche. In realtà è un anno orribile, forse il peggiore per il pilota che da 20 anni è sempre stato lì in pista a dare manate di gas. Trecentoquattordici GP disputati a cuor battente e la voglia che non molla, nonostante tutto. Perché è andata così? Cos'è successo?

“Non è successo nulla di buono – ha detto Loris – troppe scivolate senza conoscerne il motivo, senza sapere perché. I motivi sono difficili da scoprire ma, intendiamoci, io non accuso nessuno”.

E' vero, molta sfortuna. Però il tuo compagno di squadra Alvaro Bautista è al suo ottavo motore, e tu “solo” al sesto...

“Il trattamento che ho io non è uguale a quello che ha lui. Per esempio, lui da Brno corre con il telaio nuovo che ho sviluppato io mentre io non l'ho neppure provato”.

Ti hanno spiegato il motivo?

“Hanno detto che non c'è la possibilità economica di farne un altro per me. Questo è il terzo anno che sono con loro in Suzuki, fino all'anno scorso non andava male, poi ci siamo fermati, sono finiti i soldi per lo sviluppo, inoltre la fortuna non mi aiuta. Personalmente io non ho alcun problema con loro, con le persone con le quali lavoro mi sono sempre trovato molto bene; spero che la Suzuki riesca a fare due moto il prossimo anno ma non lo sanno neanche loro se le faranno, questo è il problema”.

Tu quali colpe ti dai?

“Il pilota ha sempre un po' di colpa. All'inizio volevo fare di più di quello che ero in grado di fare e mi sono trovato spesso per terra. Ho cercato di costruire con loro, ma il potenziale economico non c'era, giravamo sempre intorno alla stessa vite e dopo un po' la vite si spana. Poi quando le fatalità si aggiungono nei momenti sbagliati finisce male”.

Cosa prevedi per la gara di domenica?

“E' sempre stata una pista difficile per noi, inoltre il meteo è incerto. Qui sapere la verità sul meteo è quasi impossibile, non la sa nessuno. Certo che ottobre non è il periodo ideale per venire a correre qui”.

Il mignolo destro almeno è a posto?

“Guarda tu e giudica... Meglio che non mi esprima. E comunque è peggio il tallone che mi sono infortunato a Sepang. Il piede è nero, l'hanno dovuto drenare”.

Nel frattempo, nella vetrata della sala stampa di Phillip Island, è comparso un cartello per il manager di Loris, Carlo Pernat, che tempo addietro ha mancato la porta nel tentativo di passare invano attraverso il vetro....

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