Rossi: "non sarò team manager""

AUDIO Deciderà gara per gara se continuare o operarsi. Dice di Biaggi: "Bravo e serio"

Rossi: "non sarò team manager""

E' davvero una stagione sui generis. Prima, Valentino Rossi sorprende dichiarando che, se la Yamaha glielo chiedesse, lui una mano a Jorge la darebbe, in caso di necessità. Poi, i complimenti a Max Biaggi. Li ha snocciolati oggi pomeriggio; la pioggia scendeva a rivoli lungo le finestre e, dentro il container che funge da ufficio, stampa a ranghi ridotti. Pochi intimi. Più inglesi che italiani, ed è un fatto non raro: unico. E se per la prima affermazione (“io a Jorge una mano la do, se me lo chiedono”) si può anche pensare al desiderio di concludere bene un rapporto lungo e proficuo (e, magari, strappare alla Yamaha un sì per i test che faranno seguito al GP della Comunità Valenciana) per il secondo non c'è motivo pratico. “Insomma: sminuire i meriti degli avversari è sciocco” spiega Rossi. “Complimenti a Biaggi ed Aprilia: sono stati i più bravi. E poi, vincere a quella età: Max è stato non solo bravo, ma anche serio”.

Spalla: Motegi, il circuito peggiore. “Non vorrei mollare. Vorrei arrivare a fine campionato. Ma non riesco a programmare; devo fare i conti con la situazione medica gara per gara. Magari, domani scopro che qui non riesco guidare: con tutte le curve a destra che presenta, è la più ostica tra le piste che ci aspettano da qui a fine stagione”.

Se devo correre per fare settimo, smetto. “Quindi, decisioni gara per gara, verificando ogni volta il potenziale. Se però devo correre per fare settimo, è preferibile uno stop”.

I tifosi sollecitano: operati subito. “Lo so. Però, anche concludendo la stagione, avrei il tempo per eseguire l'intervento e recuperare al meglio. E poi, vorrei mantenere il mio impegno con Yamaha, e racimolare qualche bella gara, prima della fine della stagione”.

Motocross? Meglio smettere. “E' brutto quando ti rompi un osso. Ti dai dello stupido; te la prendi con te stesso. Ma è un mese. Per la spalla, ho perso una stagione. E credo che anche la caduta che mi ha fratturato la gamba sia in qualche modo figlia dei problemi alla spalla. Insomma, meglio smettere con motocross”. (Lo dice però ridendo, e pare uno che giuri: domani, smetto di fumare. Chissà).

Operarmi? Non mi va, ma non vedo l'ora. “Due mesi, minimo. Dieci giorni completamente fermo, poi una ripresa lunga, ricominciando con le stesse terapie in già fatte. Stessi esercizi. Un'altra operazione quest'anno proprio non mi va. Ma non perché mi spaventi: in realtà, mi spaventano di più i due mesi successivi. Però non vedo l'ora di farla”.

Operazione e test. “Se decido di finire la stagione, e la Yamaha me lo consente, aspetterò anche i due o tre giorni necessari per fare i test. Ma anche senza test, non sarebbe la fine del mondo”.

La Yamaha concederà? “Io penso che la Yamaha mi farà provare”.

Burgess verrà? “Ormai non glielo chiedo più: aspetto che me lo dica”.

Non c'è Vale, dietro a Iannone. “Ne ho letto sui giornali. Credo che qualcuno, vedendo che Uccio partecipa all'operazione, abbia pensato a me. Ma non ho interesse a trasformarmi in team manager. Per lo meno, adesso. Anche se, devo dire... ho sempre dichiarato: quando la smetterò con le corse, non mi vedrete più. Però, quando ho chiesto ad Agostini quale era stata la sua esperienza, in materia, mi ha detto: 'bellissima. Più di quanto credessi'. Mah”.

M1: indietro. “Avremo un motore evoluzione. Quello provato a Brno. Ma ancora manca qualcosa, per pareggiare i conti con gli avversari. Io di motori ne ho ancora due: spero quindi in un ulteriore passi avanti. In ogni caso: abbiamo sofferto parecchio ad Aragon; qui, speriamo meglio”.

Fuori, piove sempre più forte. Le previsioni, per domenica, prevedono un tempaccio, e pista sicuramente bagnata.

Con il bagnato, la spalla soffre meno”.

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