In Italia è sicuramente il campionato più divertente. Discusso, di sicuro, ogni domenica per un fatto nuovo. O c’è in ballo il numero dei piloti che sono troppi e si schienano sempre alla “prima curva” (o alla terza, ma è lo stesso), o perché i motori Honda 600 non dimostrano caratteristiche da prototipo all’altezza di un mondiale, o perché c’è chi si è fatto male o non c’è più. La Moto2 è comunque molto discussa, ma il fatto certo è che nessuno a casa si addormenta davanti alla tivù e che c’è battaglia, nulla è scontato e il mondiale, a cinque gare dalla fine, è ancora aperto.
“Non mi fido” continua a ripetere Toni Elias, quarto nella gara di oggi ma saldo in testa al mondiale con 244 punti.
Lo spagnolo è l’unico – commenta qualcuno – che può perdere il mondiale, perché ha 76 punti di distacco dal secondo, Julian Simon, e 80 dal terzo, Iannone. Ma il piccolo/grande spagnolo non vuole mai parlare di vittoria del mondiale, non vuole: troppe cose possono accadere in gara, “guarda quello che è successo oggi a Marc Marquez” , dice, e le moto sono tutte vicine, si gira in venti in un secondo, e 80 punti in saccoccia su 125 (quelli ancora in palio) non lo lasciano tranquillo.
E poi ci sono gli altri, dietro, che ci credono ancora e non mollano la presa. Oggi il bello e il cattivo tempo (ma soprattutto il bello) l’ha fatto però Andrea Iannone. Un campionato altalenante, il suo, fatto di picchi di alti e bassi che – lui assicura – sono stati solo colpi di sfortuna.
“La mia squadra sta lavorando benissimo, sono contento anche per loro. E sono felice per Gabor, che ha ritrovato il podio, spero che riesca ad andare a podio ancora, ma non dite che sono l’unico italiano a vincere: Valentino vince sempre quando scende in pista, anche quando non vince, perché lui ha già vinto tutto”.
Cosa avete cambiato in particolare oggi?
“La moto è la stessa di Misano e di Indy. Qui andava bene e il fatto che anche Gabor sia andato a podio ne è la prova. Il setting di oggi era completamente diverso rispetto alle soluzioni trovate ai test di Moto2 qui ad Aragon, tre mesi fa. C’è differenza come essere a Roma o a Milano, e poi a giugno le temperature erano molto piu elevate”.
Che tipo di pilota ti definiresti?
“Imprevedibile, spericolato, calcolatore. Posso essere un po’ tutto, dipende. A Indy, anche se ero indietro, ho fatto dei sorpassi incredibili; oppure a volte rischio, come ho fatto ieri per 50 metri per ottenere la qualifica”.
Cosa bisogna evitare da oggi in poi?
“Degli zeri, bisogna fare più punti possibili e fare le scelte giuste”.
Una curiosità: Gabor Talmacsi, che ritrova il podio a due anni di distanza, ha parlato così del suo futuro.
“Ora nel mondiale sono sesto. Il mio obiettivo è battere Simone Corsi e Thomas Luthi, così potrei essere confermato in Moto2 qui alla Speed Up. Non sarà facile”.
Mattia Pasini è finito un’altra volta portando a casa uno zero. Ancora un colpo di sfortuna per il pilota di Riccione, abbattuto da Fonsi Nieto nella collisione alla prima curva. Mattia dovrebbe proseguire la stagione con il Team Vector Kiefer.
Simone Corsi è partito bene, subito a ridosso del primo, e dopo una bella battaglia per il secondo posto ha dovuto cedere posizioni per un problema al motore, terminando 5° alle spalle del leader del mondiale Elias. La MotoBI oggi ha sofferto un calo di prestazione durante la gara, che non ha permesso al romano di rimanere a giocarsi il podio.
Problemi di chattering per Alex De Angelis, che termina la gara con una scivolata dopo la chiusura dell’anteriore al settimo giro. Analogo problema era stato riscontrato anche da Corsi nel turno di prove di venerdì pomeriggio, quindi si attende una verifica da parte della Dunlop.
“Onestamente speravo di fare meglio – ha detto Simone Corsi - dopo le prestazioni delle prove e del convincente warm up le perfomance erano convincenti. Purtroppo in gara il motore ha registrato un calo di potenza, non consentendomi di giocarmi il podio. A Motegi avremo il motore nuovo quindi rimango fiducioso per i prossimi gran premi.”
Peccato per Alex De Angelis, finito nella ghiaia ancora una volta.
“Già al secondo giro – ha raccontato il sammarinese - ho cominciato a sentire l’anteriore che saltellava, impedendomi quindi di tirare le staccate e mantenere una buona percorrenza in curva. Ho dovuto cedere posizioni ma ho provato comunque a tenere duro, finché il davanti non mi si è chiuso e son finito per terra. E’ un problema che io non avevo riscontrato nel week end, quindi ora andrà verificato. Mi spiace molto perché dalle prove e dal warm up ero molto in forma e puntavo a una bella gara, portando magari anche a casa un podio. Peccato.”
Alex dovrebbe trovare l'accordo con il Team Jir proprio questa settimana, per proseguire la stagione già dal GP di Motegi.
Le due MotoBI nella prossima gara del Giappone potranno disporre di nuovi motori, come da regolamento.