Del Torchio: "Rossi-Ducati, due icone"

"Sulla carena della Rossa ci sarà il 46 giallo di Valentino"


E l'ultimo chiuda la porta. In attesa che sia Valentino Rossi a rivelare il come, il dove ed il quando della decisione che lo ha portato alla Ducati, ieri a conclusione della giornata ha parlato Gabriele Del Torchio, AD della Ducati.

“E' una lunga storia – così ha iniziato il manager – che è entrata nella sua fase centrale a luglio e si è conclusa con la firma ad agosto. In questo momento sentiamo salire la pressione, ma ora è un po' presto per parlare del 2011, mancano ancora otto gare, comunque sarà una bella sfida, perché la Ducati e Rossi si sono cercati simultaneamente. Se dobbiamo dire cos'è la Ducati, una casa molto più piccola delle sue avversarie, la parola giusta per descriverla è “passione”. E' stato grazie a questa che si sono unite due icone dell'Italia. L'uomo che ha tenuto i contatti con Rossi è stato Filippo Preziosi. E' stato lui il fattore chiave, ha giocato un ruolo importantissimo, anche perché lui e Rossi hanno personalità affini, per questo si sono capiti. Poi i discorsi sono proseguiti, ovviamente, con Alessandro Cicognani e Vittoriano Guareschi, sotto la mia direzione. Di Valentino mi ha colpito l'umanità. Credetemi, non è stata questione di quattrini, il denaro è importante, ma non è tutto. Rossi con noi ha firmato un contratto biennale, senza scappatoie, non è che possa andare a correre con la Ferrari. Sappiamo che gli piacerebbe guidare una Superbike e ne saremmo felici, ma pensiamo che sarà abbastanza impegnato in MotoGP. Comunque la Ducati continuerà anche nel mondiale delle derivate di serie, un campionato nel quale abbiamo sempre creduto. I due reparti, MotoGP e Superbike, sono separati ed autonomi. Ovviamente l'impegno in MotoGP aumenterà: grazie anche ai nostri sponsor e ad Investindustrial che fa capo al proprietario della Ducati, Bonomi, avremo tutto il budget che ci servirà”.

L'obiettivo, dichiarato, è il titolo mondiale.

“Abbiamo firmato un biennale per questo motivo. Due anni sono abbastanza per comprendersi meglio, poi vedremo. La struttura della squadra non cambierà. I meccanici? Questa è una cosa che decideremo più avanti”.

In realtà, al contrario, è tutto già deciso: Valentino Rossi arriverà con il fido Jeremy Burgess e la sua squadra. Davide Brivio, invece, lo seguirà come manager personale. O qualcosa di molto simile. La Ducati, comunque, rimarrà rossa!

“Assolutamente. Poi vedremo i dettagli. Naturalmente avrà il numero 46! Ci sono ancora molte piccole cose da verificare. Anche sugli impegni di Rossi, ci saranno compromessi, dall'una e dall'altra parte”.

Molto preso, probabilmente ad Indianapolis, verrà ufficializzato anche Nicky Hayden. Il pilota è servito per dimostrare che la GP10 non è una belva inguidabile.

“Esattamente. C'è stata la falsa percezione che la Ducati fosse una moto difficile. I risultati di Hayden hanno fatto vedere che non è così”.

Nella Ducati del futuro, comunque, ci sarà lo zampino di Rossi.

“Ovviamente Valentino ha un'esperienza incredibile – ha spiegato Guareschiha guidato Honda e Yamaha, ma la GP11 è impostata, anche se mi aspetto un grosso aiuto da Rossi. Prevedo che avremo molto lavoro!”

C'è da verificare cosa ne penseranno, di questo matrimonio, i ducatisti puri e duri. Del Torchio non si nasconde.

“Stiamo monitorando i blog su internet. Sono curioso, ma credo che l'accoglienza sarà ottima”.

C'è un'ultima cosa che Del Torchio vuole dire. Ed è sempre correlata al valore simbolico di questo accordo.

“Si dice spesso che l'Italia deve fare sistema. Questa è una dimostrazione. Quando, nelle presentazioni, la Ducati ha spesso svelato moto dipinte con il tricolore, l'accoglienza è sempre stata fantastica”.

 


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