Rossi & Preziosi, la passione unisce

E' stato l'ingegnere a catturare Valentino e portarlo in Ducati

Share


Quando si dice la vita. Lungo lo stretto vialetto che separa le hospitality del Motomondiale, quelle di Yamaha e dello sponsor rosso di Ducati sono esattamente una di fronte all'altra. Più bassa e larga quella Yamaha, un po' villa cinquecentesca della campagna padana. Alta e squadrata quella Rossa, un po' palazzo barocco in centro città. A certe ore del giorno, c'è grande ressa di fronte a Villa Yamaha. Ed anche dentro: succede quando Valentino Rossi si siede dietro al tavolo coperto di panno blù, acchiappa il microfono ed affronta la quotidiana conferenza stampa. A volte, per mantenere agibile l'ingresso, serve il servizio d'ordine.

Nel palazzo Rosso, furori così non ne hanno mai visti. Fino ad oggi, quando la conferenza di Gabriele Del Torchio, Presidente di Ducati Motor Holding, non ha convogliato lì l'intero corpo-stampa distaccato al Gran Premio della Repubblica Ceca. Per parlare di Rossi, naturalmente. Di Rossi in Rosso.

All'improvviso, il Palazzo si è riempito. Riempito a tal punto che i ragazzi di stanza all'ingresso si sono visti costretti (non era mai successo) a dirottare i ritardatari verso l'ingresso di servizio. Quello che, attraverso una ripida scaletta, porta alla cucina, regno incontrastato di Carlo l'Italiano e Frederic il Francese, cuochi sopraffini che vegliano sul menù del palazzo. E, attraverso la cucina, raggiungere il salone, cercando spazio nel semicerchio organizzato attorno al tavolo di Del Torchio, Cicognani e Guareschi. Domande e risposte solo in inglese, per sveltire lapratica, e tempo contingentato.

Dall'altra parte della stradina, a piano terra, gli ospiti di Villa Yamaha entravano, uscivano. A volte si fermavano sulla soglia, guardando verso l'alto, verso il brulicante secondo piano del Palazzo Rosso, verso quella folla traboccante che la struttura di vetro e fibra a malapena riusciva a contenere. E cominciavano a pensare, forse, che il tempo passa, che il vento cambia, e che il primo confronto della nuova era stavano iniziando a perderlo.


Probabilmente molti di loro avevano in tasca il comunicato che pochi minuti prima Ducati Corse aveva diffuso per dire: Rossi è nostro.

 



__

Articoli che potrebbero interessarti