Stoner: puntiamo a non fare errori

L'australiano: "non stavo studiando la Honda, semplicemnete non sono riuscito a passarla"

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Casey Stoner è apparso sereno e soddisfatto nella conferenza del dopo GP di Catalunya, anche se alla richiesta di dare un voto alla sua vita in questo momento, ha preferito glissare e condire la sua platea con un “non do voti, è un periodo buono, come sempre”.

Ha raccontato la sua gara finita per la seconda volta consecutiva a podio in terza posizione (d'altronde il podio di oggi è fotocopiato a quello di domenica scorsa ad Assen) utilizzando l'avverbio “sfortunatamente” ad ogni risposta, ma la sensazione è che si tratti più di un intercalare che della concreta volontà di intendere quello che significa, dal momento che tutto sommato è andata bene.

“Sono contento del lavoro che stiamo facendo - dichiara l'australiano - mi sento sempre più a mio agio sulla mia Desmosedici. Sfortunatamente non sono riuscito a prendere Lorenzo e Pedrosa, ma ho preferito non rischiare di cadere”.

La temperatura nel turno di warm up e il cielo velato di grigio di questa mattina hanno gabbato un po' tutti i piloti, che fino all'ultimo sono stati indecisi sul tipo di gomme da utilizzare in gara e sul set up della moto.

“Questa mattina l'impianto frenante era migliore rispetto ad oggi pomeriggio. Se non altro in questa gara non abbiamo avuto i problemi di “bumping” che si sono presentati a Silverstone e ad Assen”.

Filippo Preziosi, l'ingegnere progettista della Ducati Corse, in una recente intervista aveva dichiarato di essere alla ricerca di un sistema (non elettronico, ovviamente!) che avvisasse Casey prima di cadere, perché non è certo la velocità il male della Desmosedici, visto che sia in Qatar che a Le Mans prima di scivolare Stoner era stato il più veloce in pista. E Casey sorride...

“Beh, Filippo è un genio ma non possiamo inventare un sistema che mi avvisi! Sappiamo sempre cosa succede, oggi, per esempio, abbiamo perso l'anteriore troppe volte. Abbiamo avuto problemi in frenata”.

Perché, a sette gare dall'inizio e ad oltre un terzo del mondiale in Ducati si fatica ancora a capire il set up di base della Desmosedici?

“Tornare dal motore screamer al big bang ci ha fatto perdere tempo sullo sviluppo. Però il vecchio motore aveva minore accelerazione”.

Due podi consecutivi possono quindi ritenersi un passo concreto verso la soluzione dei problemi?

“Andare a podio non è il nostro obiettivo principale, ma correre bene senza fare errori e finire le gare. Jorge Lorenzo sta capitalizzando ogni cosa e il testimone del mondiale è in mano sua”.

Può essere, nel frattempo un po' tutti hanno notato che da due gare Casey insegue la Honda di Pedrosa e non la passa. E' come se la stesse studiando, dal momento che potrebbe essere la sua moto del 2011... Ma lui su questa ipotesi è scoppiato in una fragorosa risata.

“Non è così, sinceramente preferisco battere la Honda che studiarla! Ho cercato di infilare le gomme in ogni modo per passare Pedrosa, ma è stato impossibile”.

A concludere due battute, una sulla gara del Sachsenring tra due settimane e l'altra, il tormentone, se si sente in gara la mancanza di Valentino Rossi.

“Il sachsenring non mi piace moltissimo, è un tracciato corto e impegnativo, non ne sono entusiasta, anche se lo  scorso anno sono arrivato secondo dietro a Lorenzo. Per quanto riguarda Valentino è ovvio che manca, è un avversario che dà tanti stimoli in gara, ma noi dobbiamo proseguire il nostro mestiere”.

 

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