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E Lorenzo ora le suona a tutti

Lo spagnolo, senza Rossi, è l' "one man band" della Yamaha

Moto - News: E Lorenzo ora le suona a tutti

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La gara di Silverstone consegna una situazione chiara nella classifica della Motogp con Jorge Lorenzo e la sua Yamaha che hanno fatto il vuoto sia in pista che in ottica mondiale. E' vero, la stagione è ancora lunga, ma a questo punto Lorenzo può essere solo lui a perdere la rincorsa al titolo.

In Inghilterra, prima della gara, Lorenzo si sarebbe accontentato di un posto sul podio, evidentemente lo spagnolo intendeva il gradino più alto.

"Oggi mi sono divertito veramente molto con la mia Yamaha all'inizio è stato abbastanza difficile passare Pedrosa, ma poi, una volta passato mi sono sentito libero e sicuro. Da quel momento in poi non ho avuto problemi".


Che a Lorenzo mancassero i problemi se ne sono accorti tutti. L'altro spagnolo Dani Pedrosa e la sua Honda hanno provato l'inseguimento, ma il pilota catalano in questo week end non è mai andato d'accordo con la sua moto.

Dopo la caduta costata la distruzione di una Honda ieri, Pedrosa è caduto anche nel warm up. Un disastro. Alla fine in gara il pilota Honda non ha brillato, diventando l'ombra del trionfatore del Mugello.

Chi si illude e sogna, forte del secondo posto di oggi e in campionato è il nostro Andrea Dovizioso che ha fatto una gran gara con la seconda Honda ufficiale. Prima la fatica dietro al francese Randy De Puniet con una Honda privata, poi l'arrivo degli americani Hayden e Spies a spingere dietro Dovizioso che non si è mai fatto condizionare e ha tenuto a bada tutti.

"Sono veramente contento di questo risultato e del secondo posto in campionato. Dovevamo dare un segnale forte e l’abbiamo dato, anche se non al 100 per cento. Non avevo infatti la velocità per attaccare Lorenzo, su questo dobbiamo continuare a lavorare, ma questo secondo posto è importantissimo perché oggi abbiamo mostrato il nostro potenziale. Era un circuito nuovo per tutti e ci siamo adattati bene".

A Dovizioso, del resto, è consegnato il testimone di "italiano in pista" nella convalescenza di Valentino Rossi. Il romagnolo sta svolgendo bene il compito con la seconda posizione in campionato, ma il distacco da Lorenzo è ancora profondo.

La Motogp, comunque non sta vivendo un buon momento in generale. Con il forfait anche del giapponese Aoyama, infortunatosi durante il warm up, a partire erano in 15 piloti, tutti già a punti. Il primo a cadere è stato Melandri con la Honda privata, poi anche Capirossi ha messo a terra la sua Suzuki. Sotto alla bandiera a scacchi sono passati, quindi, solo 13 piloti.

Meno male che c'è qualcuno dei nostri che cresce. Marco Simoncelli, al suo primo anno in Motogp, ha fatto una bella gara, con il gruppo dei primi nel mirino, alla fine si è accontentato del settimo posto, ma è stato bravo a finire la gara combattendo tra gli altri con Hayden e Stoner.

Proprio l'australiano della Ducati appare abbastanza in crisi. Partito malissimo, Stoner è arrivato poi quinto, costretto da se stesso a una rimonta furiosa. La responsabilità di fare bene è stata rilevata da Nicky Hayden che non è però riuscito a portare la sua Desmosedici sul podio, beffato sul finale dal connazionale Spies. Che siano le voci di mercato, che vogliono già Stoner con un contratto da 5 milioni di euro della Honda in tasca, l'australiano non è sembrato entrare molto in "partita".

Se fosse vero l'ingaggio o l'interessamento della Honda per Stoner, la Ducati potrebbe iniziare a forzare il pressing su Rossi, ora più che mai lasciato solo dalla Yamaha che sta tenendo molto a Lorenzo in ottica mondiale e a Spies in ottica futura.

 

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