Rossi: "Grazie, Mugello"

AUDIO Valentino sfoggia capelli "a cresta" e si rilancia per la gara

Rossi: "Grazie, Mugello"

E la spalla? Insomma: tra i giornalisti che presidiavano i monitor, oggi pomeriggio, mentre i funamboli della MotoGP si scatenavano in pista, non ce n'è stato mezzo che, osservando il risultato finale delle libere (Rossi miglior tempo) non abbia ripensato alle dichiarazioni rilasciate ieri da Valentino come ad un bell'esempio di pretattica. Riassumendo per chi non ricordasse, il campione della Yamaha aveva raccontato di una situazione alla spalla peggiore di quanto apparso in prima battuta, della possibilità di una operazione a fine anno, di una decisa improbabilità di una sua presenza sul gradino più alto del podio, la prossima domenica. Vederlo oggi costantemente lassù in cima, è parso un po' come una contraddizione.

Invece, “Questo è un circuito che mi aiuta” ha spiegato Valentino. “Il problema sorge soprattutto nelle frenate violente a destra; ce ne sono però solo un paio. Bisognerà verificare la tenuta alla distanza: dopo un certo numero di giri perdo forza”. Poi, il problema comune a chiunque senta dolore nel fare un movimento: “Ci si concentra sul male più che sull'azione”.

La M1, in ogni caso, si sta impegnando a fondo per aiutare il pilota. “Abbiamo trovato un buon set-up quasi subito” ha raccontato Valentino. Lontane le giornate dell'anno scorso, quando nel garage non si riusciva (ancora) a capire la moto. Invece, quest'anno l'equilibrio si è rivelato così buono, da consentire di ipotizzare che si possano utilizzare per la gara gomme morbide tanto all'anteriore quanto al posteriore. “Abbiamo migliorato molto il grip posteriore” ha proseguito Rossi “lavorando parecchio anche sulla maneggevolezza e sulla agilità”.

Ripensando a Le Mans, dove è stato costretto a cedere il passo al compagno di squadra, che si è regalato una giornata trionfale, Valentino ha espresso una valutazione che si può riassumere così: “abbiamo commesso degli errori nel set-up. Senza, avrei ridotto il gap. Ma non vinto”. Al termine della conferenza stampa, giù il cappello, rivelando un taglio che lo stesso pilota ha definito “a cresta”. Un passaggio a macchinetta voluto nonostante l'opposizione del barbiere.

Rappresenta una stravaganza, ma non una assoluta novità: “L'avevo già fatto nel 2003, ai tempi della Honda”. Nessuna indiscrezione, invece, per quanto riguarda il casco dedicato al GP d'Italia 20210. A parte una valutazione estetica: “Migliore di quello dell'anno scorso, non tanto bello quanto quello 2008”. Restiamo in attesa.

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