Cadute Stoner: è ancora mistero

Casey perplesso: "dalle analisi, nemmeno un indizio"

E' un mistero. E da un bel po'. Lo è stato in Qatar; si è ripetuto a Jerez. Si è manifestato di nuovo a Le Mans. In tutte e tre le occasione (due volte in gara, una in prova) Casey Stoner è ruzzolato a terra, e nessuno è riuscito a darsene una spiegazione. Né il pilota, né i tecnici della Ducati. Né allora, e neppure negli ultimi giorni, quando in azienda hanno continuato a combinare i dati in tutte le maniere possibili, senza trovare il bandolo della matassa.

“Abbiamo esaminato ogni elemento misurato nei giri precedenti. Niente che possa non dico spiegare il perché, ma nemmeno fornire un indizio” racconta Stoner. “Perdo la ruota anteriore sempre senza preavviso. Non un fenomeno repentino: lento. Ma, per quanto lento, senza nessuna possibilità di recuperare, una volta che si manifesta. Non c'è regola: mi è capitato in solitudine ed in bagarre. Da leader e da inseguitore”.

Rimedi: “Non si capisce. Abbiamo provato ad aumentare il carico all'anteriore; abbiamo provato a diminuirlo. Abbiamo ottenuto indicazioni contrastanti. Non c'è la possibilità di effettuare test, quindi siamo costretti a tentare gli esperimenti nei weekend di gara”. Una procedura lenta.

In tanta incertezza, almeno un convincimento. “Non è il telaio; e, per come la penso io, non si tratta neppure del motore” afferma Stoner, in una riflessione personale. “Si può provare a lavorare sulle sospensioni, per ottenere una reazione verso l'alto più rapida”.


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