Un giro a Miller Motorsports Park

Conosciamo meglio il circuito sede della settima prova del Mondiale Superbike


A circa 60 chilometri da Salt Lake City ed a circa 180 da Bonneville, la località dove ogni anno su una distesa di sale si tentano i record i velocità di auto e moto, c'è un impianto tra i più belli del mondiale Superbike, il Miller Motorsports Park.


Inaugurato nel 2006 vicino al paesino di Tooele, vede ogni anno la disputa di gare di auto (American Le Mans e NASCAR) e moto su un tracciato che consente ben quattro configurazioni. Il primo, completo, (utilizzato fino allo scorso anno dall'AMA Pro Racing) misura sette chilometri e duecento metri; il secondo, cosiddetto perimetrale, sul quale si disputa la gara iridata ha una lunghezza di 4,9 km, mentre gli altri due sono lunghi circa tre chilometri e mezzo e dividono in due il tracciato completo. In totale ci sono 24 curve.


Grazie alla cortesia di Gianfranco Carloia, Race Director del Mondiale Superbike, abbiamo percorso sulla macchina della Direzione Corsa un giro della pista. Ed a proposito di vetture, la prima originalità: mentre la vettura ufficiale della SBK è l'Alfa Romeo, al Miller Motorsport Park sono state utilizzate le Dodge - marchio che fa parte ormai del Gruppo Fiat - con il modello Challenger.

 


Quello che più colpisce di questo circuito sono i grandi spazi: l'impianto, infatti, si estende su 511 ettari che si trovano...nel nulla. Grandi spazi intorno racchiusi da una parte dalle Oquirrh Mountain e dall'altra dalle Stransbury Mountain (ancora coperte di neve) che sembrano vicine ma in realtà distanti molte miglia.


Il tracciato è piatto ma ricco di curve costeggiato a destra e sinistra da grandi vie di fuga che, come dice, Max Biaggi, conferiscono una grande sicurezza.  Tutte le curve del tracciato sono, come è tradizione, battezzate con nomi che le distinguono ma mentre le quindici della configurazione perimetrale hanno una denominazione "seriosa", quelle dei circuiti club sono particolarmente curiose. Andiamo dalla curva "può darsi che ce la faccio" a "K.O."(presente anche nel circuito mondiale), da "gancio destro" a "soddisfazione", da "indecisione" a "precisione"


Le tribune non sono molte ma spiccano gli spazi per i camper - vere case mobili -parcheggiati lungo il tracciato, davanti ai quali gli spettatori piantano le loro sdraio e si godono lo spettacolo delle gare.


Tutto è molto essenziale e il personale è appassionati, oltre ad essere molto disponibile e pratico.


Accanto al circuito, c'è anche un tracciato riservato alle gare di kart, anch'esso è disponibile in varie configurazioni oltre ad un Museo che vede esposte molte auto mitiche tra le quali le Carol Shelby.


I servizi sono decisamente anche loro molto essenziali ma completi e la voglia di far bene traspare da ogni area di lavoro che viene allestita praticamente ogni volta con tende e strutture mobili. Non mancano i generatori che con il loro rumore accompagnano il lavoro di tutti.


Per chi volesse saperne di più sul circuito può consultare il sito www.millermotorsportpark.com

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