Stoner: moto facile, anno difficile

Dopo tre GP, Stoner è caduto due volte al terzo giro. Il tre non è il numero perfetto


Situazione: dopo tre gare, Lorenzo 70 punti, Casey Stoner 11. Che lo spagnolo abbia vinto due GP su tre, è una sorpresa relativa. Invece, il fatto che l’australiano abbia fatto cilecca nella stessa proporzione (due su tre) è davvero fuori da ogni previsione, da chiunque fatta. I bookmaker, alla vigilia, l’avrebbero data a quote stellari. Chi avesse azzardato la scommessa, avrebbe guadagnato una piccola fortuna.

Cosa stia succedendo in casa Ducati è difficile a dirsi, sbirciando dal di fuori. Però quella moto più guidabile, che avrebbe dovuto consentire ad altri utenti di affiancare Stoner nelle posizioni di testa, non ha portato grandi risultati. Hayden, è vero, vanta più o meno gli stessi punti di Pedrosa e Dovizioso, e si colloca a ridosso del terzo posto in classifica generale. Il che però non compensa affatto il tonfo di Stoner, precipitato al tredicesimo.

Magari, è solo una coincidenza; però è di qualche interesse notare come qualche dubbio stia emergendo anche tra i pensieri di Stoner. “Non ho cambiato un briciolo del mio stile di guida” ha considerato il ducatista. “Se però fosse necessario provvedere in qualche modo, allora servirebbe un’analisi che ci facesse capire cosa, e la farei”. Insomma, all’interno di un binomio di perfette qualità e coincidenze (la tipologia meccanica/elettronica della Rossa, le caratteristiche come pilota/uomo dell’australiano) si è inserito un elemento mai emerso in precedenza: eravamo abituati a pensare che, con Stoner e la Ducati, uno più uno facesse tre; in questa prima parte del campionato, il risultato è uno e mezzo. Neanche.

“Mi secca” ammette Stoner “perché la moto si era dimostrata eccellente in tutto il weekend”. Le cose, apparentemente, sono cambiate quando si è trattato di passare da libere e qualifica alla gara. “Forse” dice il numero 27 “quando mi trovo dietro a piloti più lenti, forse non riesco a caricare allo stesso modo l’anteriore. Forse: al momento non ho certezze, ad essere onesto”.

Nemmeno Vittoriano Guareschi, che non è un team manager qualunque, ma esattamente il collaudatore che ha contribuito a costruire quella Desmo tagliata su misura per Stoner, se la sente di azzardare una analisi sui due piedi. “Casey ha perso l’anteriore, e stiamo cercando di capire perché. Casey tornerà alla carica già nel prossimo GP, come sempre pronto a dare tutto. Lavoreremo sodo per consentirgli di sfoggiare il proprio talento”.

Bene o male, Stoner se l’è persino sentita di fare ironia su ciò che gli sta capitando. “Sono caduto, ed il manubrio non s’è rotto” ha fatto notare, riferendosi al fatto che ne era stato preparato uno più robusto, per evitare che successe lo stesso accaduto in Qatar. Aggiungendo però: “il resto, sì”.

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