Shiver e Dorsoduro: strana coppia

Adrenalinica la motard, sportiva la naked. Due modi di guidare Aprilia


Delle moto italiane non si  può che dire sempre un gran bene. Hanno un’anima rispetto alle orientali e sono moto che solo a guardarle ferme sul cavalletto esprimono movimento, passione, desiderio di montarci in sella con il pieno e non fermarsi più. Tra le Aziende più attive sul mercato c’è naturalmente Aprilia, sempre attenta al look, alla tecnologia ed all’innovazione. Vi abbiamo anticipato di questa presentazione a cui ha presenziato Max Biaggi, ma oggi ci siamo saliti in sella per dirvi come vanno.
Non parleremo però di veri e propri nuovi modelli, ma di un restyling per la naked denominata Shiver MY 2010, ed una versione più racing per la motardona Dorsoduroduro alla quale si aggiunge la dicitura Factory, nome che contraddistingue le versioni più “cattive” delle moto di Noale. Vediamo dunque cosa c’è di nuovo e come cambiano rispetto al passato la prima, e come si evolve la seconda; due moto che condividono il bicilindrico a V90° da 750cc., ma che cambiano naturalmente nello stile di guida.

SHIVER my 2010: PIU’ MATURA


Diciamo subito che la cosa che risalta più all’occhio è la colorazione, estremamente aggressiva grazie all’utilizzo del rosso per una parte del telaio a traliccio, sapientemente inserito in due varianti di colorazione, nero o grigio, con i paraterminali che passano da grigi a neri (a breve arriverà la colorazione grigia). Tecnicamente cambia l’ergonomia, grazie ad una sella ora più stretta di 5 cm e le pedane di pilota (più arretrate) e passeggero. Le prime, insieme ad un manubrio riposizionato (più aperto di 5°), consentono una guida più sportiva. Nuovo il cupolino, aggiunto alla versione precedente.
Tecnicamente la Shiver rimane quasi invariata: ci sono dei nuovi dischi Wave, principalmente ad appannaggio della sola vista, il canale del cerchio posteriore che passa da 6 a 5,5, una forcella ritarata, e l’impianto frenante anteriore leggermente rivisto nell’idraulica.
Si conferma dunque il propulsore V2 a 90° da 750cc che sviluppa 95 CV a 9.000 giri/min. e coppia massima di 8,25 kgm da 7.000 giri/min.. La ciclistica consta sempre in un telaio misto traliccio in acciaio collegato con bulloni a piastre in alluminio, forcelle Upside-down da 43mm e mono regolabile su forcellone con capriata di irrigidimento. Naturalmente è presente il Ride-by-Wire con le tre mappaure: Sport, Touring e Rain. Shiver è disponibile anche con ABS Continental.

COME VA: SI GUIDA MEGLIO


La naked entry level di Aprilia è come sempre ben fatta e di qualità. Bastano pochi metri per capire che ora è più adatta ad una guida sportiva, grazie soprattutto alla triangolazione sella-pedane-manubrio leggermente rivista. Ora si può fare più leva su pedane e manubrio, guadagnando un’agilità ancora più marcata di prima, mentre il resto lo fa il cerchio più stretto, che rende ora la moto più veloce nei destra-sinistra. La sella poi consente di “sentire” meglio la moto quando la si stringe tra le gambe, soprattutto nei cambi di direzione. Ora in piega, la sella non è più un “ostacolo” quando si guida spostando il corpo, visto che si ha una minore superficie d’appoggio, come le racing vere.
Le forcelle ora assorbono meglio le imperfezioni stradali, ed in piega la moto è decisamente più stabile e segue la linea. La frenata, ora è più modulabile e potente, un riferimento tra le naked di media cilindrata. Il prezzo è ora inferiore rispetto al modello MY 2009 di ben 400 euro. Questo significa che rispetto al passato, con lo stesso prezzo si aggiungono 200 Euro e si porta a casa la versione ABS (tra l’altro dal funzionamento ineccepibile ma non disinseribile).
Tutto il resto è naturalmente confermato, un motore piacevolissimo, una ciclistica precisa ed un’estetica accattivante ed unica. Difetti? Sicuramente è da segnalare un eccessivo consumo, e un po’ troppo poco sterzo che non aiuta nelle manovre alle basse velocità, soprattutto in città o nelle inveriosni ad U.
Prezzo: 7.990 Euro

DORSODURO FACTORY FACTORY: C’E’ TECNICA DA VENDERE


Quando c’è la sigla Factory su una moto Aprilia, gli smanettoni automaticamente hanno il sorriso sulle labbra. Proprio così, questa versione della Dorsoduro è stata creata per accontentare chi vuole di più della versione Standard. La colorazione è nera opaca con il traliccio rosso a sottolineare la sportività, le piastre sono nere (forgiate) come i copriscarichi e la sella è diversa. Alcune delle sovrastrutture ora sono in carbonio (convogliatori, copri blocchetto accensione e parafango anteriore) e rendono la moto più leggera: ora pesa 185 Kg.
Le sospensioni ora sono pluriregolabili, ed al posteriore il mono è dotato di serbatoio separato (piggy back), tutto questo per “cucirsi” la ciclistica addosso. I dischi, sono Wave, morsi da nuove pinze Brembo ad attacco radiale a quattro pistoncini. Non mancano chicche come il para carter frizione in alluminio.
Il motore è il medesimo, il solito V2 da 90° da 750cc che eroga 92 CV a 8.750 giri/min. e coppia massima di 8,4 kgm a 4.500 giri/min.. Il telaio è lo stesso, misto traliccio in acciaio collegato con bulloni a piastre in alluminio. Anche sulla Dorsoduro Factory è presente il Ride-By-Wire con le tre mappature: Sport, Touring e Rain.

COME VA: ANCORA PIU’ SPORTIVA
Ne vale la pena di spendere 1.000 Euro in più per la Factory? Lo sappiamo, è questo che vi/ci state chiedendo, è noi andiamo subito al punto. La risposta è sì! Tralasciando il piacere di vedere tanto bel carbonio sulla moto, ciò che fa la differenza sono le sospensioni. La differenza si sente eccome, c’è poco da fare. In generale la moto è più rigida, sensazione confermata anche dalla sella dall’imbottitura praticamente inesistente, ma forcella e monoammortizzatore copiano l’asfalto alla perfezione, permettendo di giocare con questa moto e di divertirsi come dei ragazzini. In curva è stabilissima e si piega in tutta tranquillità. Il vantaggio poi, come dicevamo sopra, di potersi “cucire” queste addosso grazie alle tarature disponibili, vi farà sentire dei piloti ufficiali. Cacciavite sempre con voi dunque, perché sul passo di montagna sarà vostro vanto regolare i click (vi consigliamo di appuntarvi sempre tutto su carta in modo da poter tornare indietro senza problemi), mentre gli altri vi osserveranno curiosi. Si perché diciamolo, Dorsoduro, è da esibizionisti veri con quel look così aggressivo!
Tutto il resto è confermato, un motore pastoso e divertente, ed un telaio esageratamente bello e preciso. Si conferma un eccessivo calore dagli scarichi, e delle vibrazioni alle pedane agli alti regimi. Ora certo, la sella è veramente di marmo, ma chi prenderà la Factory, non sarà solo un duro, ma avrà anche qualcos’altro… di duro, dopo qualche chilometro. Difetto perdonabile, quando si parla di una moto racing. 
Prezzo: 9.990 Euro


 

 

 

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