Rossi, nuovo motore dopo Jerez

Brivio: "L'offerta Ferrari? è difficile da capire. Ma la Yamaha lavora per tenere Vale"


L’uscita di Luca di Montezemolo - “Valentino vinca il decimo mondiale e poi venga a correre con la terza macchina in Ferrari” - non ha sconvolto più di tanto i piani della Yamaha, che ha già iniziato la negoziazione per il rinnovo con il pilota che Furusawa già l’anno passato definiva come irrinunciabile.


Dall’esterno è parsa l’ennesima battuta, magari utile a spostare l’attenzione dai problemi attuali della Casa di Maranello, che ha un’ottima macchina ma un team che si inceppa spesso, ad un futuro prossimo sicuramente interessante, ma poco reale.


“Cosa possiamo dire? - si interroga Davide Brivio, il manager che ha portato Rossi alla casa di Iwata strappandolo alla Honda - non siamo sufficientemente coinvolti nelle segrete cose della F.1 tanto da capire se questa proposta fatta a Rossi per la terza macchina è concreta o meno. Se è una cosa probabile o, al contrario, molto, molto improbabile. Sarebbe da capire. Certo è che non è una novità. Queste frasi si sono già sentite, sono state dette in più di una occasione. Il nocciolo della questione è questa famosa terza vettura...c’è, non c’è, ci sarà, non se ne fa niente...si è detto di tutto”.


Valentino nel frattempo, ad ogni uscita degli uomini di Maranello (in realtà: spesso di Montezemolo in persona), ha sempre ribadito che sta bene dove sta: nel motociclismo. E che ormai il treno della F.1 per lui è passato. A 31 si sente troppo vecchio per reinventarsi automobilista, o più facilmente è un modo gentile per dire no grazie e lasciar cadere queste azioni di disturbo. Spesso nate come un modo di sviare l’opinione pubblica (l’ingresso ardito di Alonso su Massa, in corsia box, ed il relativo litigio, subito sedato con i media) da fatti che meriterebbero di essere discussi.


“Certo, una eventuale offerta concreta della Ferrari - ammette Brivio - sarebbe un potenziale ostacolo in più per il rinnovo con Valentino Rossi, ma è lui che deve decidere del suo futuro, e ha detto che lo farà entro giugno”.


Non manca molto. Siamo già a fine aprile e il contratto è già lì che prende forma. Magari Rossi più che altro aspetta di vedere come si evolverà la situazione tecnica in casa Yamaha, visto che in Qatar la M1 è sembrata particolarmente fiacca di motore.


“A Losail abbiamo avuto anche un problema di rapporti finali, visto che la gara prevista era un’altra - ricorda Brivio - la M1 di Valentino era un po’ lunga di rapporti perché si pensava di dover stare in scia a Stoner. Comunque non è che giocando con i rapporti si recuperi molto, ma quantomeno contiamo di avere la medesima velocità delle altre Yamaha. Poi, certo, a casa in Giappone stanno lavorando”.


E per questo motivo infatti al momento la Yamaha ha punzonato solo due motori dei sei a disposizione.


“E’ evidente, sarebbe stupido punzonarli tutti. Siamo sempre in tempo a punzonarne un terzo qualora servisse, ma in questo modo c’è invece la possibilità di introdurre piccole migliorie meccaniche sui propulsori restanti. Piccole, ovviamente, perché dal GP del Qatar a quello di Jerez ci sono stati dieci giorni...però, sì, è possibile che nei test di lunedì si provi qualcosa di nuovo. Anche perché dopo non si potrà fare test fino a Brno, quindi bisogna cogliere l’occasione”.

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