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Tutor: anche sulle Statali

Il Grande Fratello si espande: controllerà 3.000 chilometri di strade statali

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Nato nel 2005, il Tutor permette, grazie a sensori annegati nell’asfalto e a e portali con telecamere, di rilevare la velocità media lungo tratte autostradali di lunghezza variabile, tra 10 e 25 chilometri. Attivo su oltre 2.500 chilometri della rete gestita da Autostrade per l’Italia, adesso arriverà in via sperimentale anche sulle Statali. Parola di Pietro Ciucci, presidente Anas (il gestore della rete stradale e autostradale italiana di interesse nazionale; una società per azioni il cui socio unico è il ministero dell'Economia). Verrà introdotto, inizialmente, su alcune delle strade più pericolose della rete quali la Romea, alcuni tratti della Domiziana e dell'Aurelia. Anche se, dal punto di vista tecnico, non sarà esattamente lo stesso Tutor installato in autostrada.

CONTRO GLI INCIDENTI
L’obiettivo dichiarato è quello di far diminuire i sinistri. Basti pensare che, in autostrada, il Tutor ha dimezzato la mortalità. Una volta terminata la sperimentazione sulle Statali, verrà esteso su 3.000 chilometri dei 25.000 chilometri complessivi gestiti dall’Anas. Il criterio? Semplice: priorità ai tratti a più elevata sinistrosità.

E I SOLDI?
È vero: Ciucci ha ricordato che "l'introduzione del Tutor non ha la finalità di fare cassa". Tuttavia, lo Stato ancora non ha comunicato quanto ha incassato in autostrada con le sanzioni rilevate dal Grande Fratello… La speranza, anche per quanto riguarda le Statali, è che il denaro introitato dall’Anas venga poi investito in infrastrutture. Esistono Statali davvero pericolose per chi va in moto: basti pensare alle condizioni dell’asfalto e dei guardrail. Urgono interventi.

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