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Millepercento Alba a EICMA 2010

Una Special di serie, spinta dal poderoso motore Guzzi 8V

Moto - News: Millepercento Alba a EICMA 2010

Immaginate la prima edizione dell’EICMA: era il 1947, l’Italia cominciava appena a riprendersi dalla guerra e le motociclette non erano certo i mezzi avveniristici di oggi; immaginate di aggirarvi per i corridoi polverosi di una Fiera di Milano ancora agli albori, con signori con bretelle e cappello che vi parlano di "funambolici motocicli". È vero che all’epoca non si vedevano oggetti poi così evoluti, ma è pur vero che si poteva assistere alla nascita di marchi che sarebbero diventati leggenda, essere testimoni di punti nodali nella storia delle moto italiane.
Quanto descritto finora è la sensazione che abbiamo provato noi quando, girando per l’EICMA, abbiamo scorto una bellissima e sconosciuta moto, tutta bianca, affusolata e grintosa, che ci ricordava vagamente una Moto Guzzi, ma che portava scritto Millepercento.
La casa brianzola non è, a dire il vero, alle primissime armi e questa non è la loro prima moto, né la prima volta che utilizzano una Moto Guzzi per realizzare una sportiva di razza assolutamente unica; ma andiamo con ordine.

LA SAPIENTE MANO DI GHEZZI

Giuseppe Ghezzi voleva una Moto Guzzi che rievocasse le leggendarie vittorie dell’aquila in un mondo, quello odierno, diventato ormai sovrappopolato da sibilanti giapponesi e tuonanti italiane, una Guzzi che potesse esprimere ancora più della MGS01 le doti corsaiole dei mitici motori di Mandello, ma che fosse progettata rispettando tutti i vincoli per l’omologazione, di modo che potesse, sì, riportare l’aquila in pista, ma anche riconquistare il giusto rispetto sulle più belle strade italiane e del mondo.
Da dove partire? Per Millepercento non ci sono dubbi: da una Moto Guzzi Griso. Non solo così facendo si risparmia tempo sulla progettazione e realizzazione di parti già eccellentemente prodotte, ma oltretutto, si costruisce una moto che possa attingere ad una rete di assistenza e ricambistica già esistente, eliminando il problema di dove non trovare e pagare un esubero i pezzi di ricambio e la manodopera specializzata.

Esteticamente, dobbiamo dire, ci piace molto. Il grande serbatoio da 24 litri e il cupolino sono veramente belli (il plexiglas è quello della 1098, sempre per facilitare il reperimento del ricambio o per montarne uno racing), ma a parte l’estetica azzeccata, ci piace molto che sia una moto studiata per divertirsi in pista, dove la goduria non viene data da un esubero di cavalli, ma da un motore da 1.151 cc con una coppia che spinge già dai 2.800 giri.
Ma se il motore è, di base, quello della Griso, come il cardano, le sospensioni e l’impianto frenante, cos’hanno fatto alla Millepercento, a parte il serbatoio in alluminio?
Tanto per cominciare il telaio, viene spontaneo rispondere, oltretutto non una cosa da niente per una moto sportiva. È stato poi installato un ammortizzatore di sterzo Ohlins ed anche lo scarico è stato completamente rivisto e riprogettato in funzione, anche, della nuova posizione del radiatore. Sì, perché se guarderete nel frontale della moto non ne troverete alcuno, perché per diminuire la lunghezza della moto è stato spostato e per vederlo, bisogna ora andare a sbirciare sotto la sella, dove compare il radiatore collegato con nuove condutture appositamente realizzate.
Tutto questo esubero di carbonio e di originali innovazioni tecnologiche sarà disponibile a breve, da aprile 2011, sarà omologata per la circolazione su strada anche con il passeggero, dato che ha un sellino appositamente dedicato allo scopo, e costerà 23.700 euro, cifra non assurda considerando la media delle attuali sportive italiane e, soprattutto, considerando che stiamo parlando di una moto unica, una moto che forse, della produzione in serie delle Millepercento, sarà l’Alba.

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