C’è un’acquerugiola che sembra nevischio: vortica leggera nella presa di mulinelli di vento. Gli ibis, elegantissimi (lungo becco marrone scuro, piumaggio beige) zampettano e beccano semi tra l’erba. I piloti della 125 scendono in pista; volenti o nolenti, è l’ora del warm-up, che bisogna utilizzare in ogni secondo, in preparazione della gara.
Più o meno a metà sessione, in una curva a destra è scivolato Sandro Cortese, che in quel momento aveva percorso tre giri e vantava il secondo miglior tempo. Solo qualche danno alla carena. Poco dopo, stessa fine anche per Sturla Fagerhaug, norvegese.Brutta a vedersi, ma con pochi danni apparenti, la caduta di Hook, schienato da un high-side . Aggrappato con tutte e due le mani al manubrio, è vorticato per aria come un ginnasta alla sbarra, per poi finire a terra.
L’onore della pole se lo contendono, per almeno metà sessione, Espargaro e Smith. L’inglese,con un ultimo giro al gran galoppo, lascia l’avversario a quasi mezzo secondo. Alle loro spalle, isoliti: Marquez,Cortese, Terol. Il miglior italiano, va da sé, è Grotzkyj, al consueto quattordicesimo posto. Diciassettesimo Savadori.