Fabrizio Cecchineli è il braccio destro di Fausto Gresini e la sua mente tecnica. Nulla di strano, dunque, se l'ex iridato all'inizio dell'anno gli abbia affidato il nuovo progetto Moto2 con Toni Elias.
Fiducia ripagata dalla conquista del primo titolo iridato della categorie.
Tutto merito suo od anche di Toni?
“Io ho creduto in questa Moto2 ed ho dato il 100%, non ho mai staccato la spina – spiega Cecchini - ma con un pilota come Elias è stato facile, era arrivato 7° in MotoGP. Non ho fatto un giorno di ferie questa estate., ma quando sono arrivato a Brno avevo stravolto la moto invece di andare al mare ed abbiamo iniziato ad inanellare successi”.
“Toni è un pilota un po' particolare – prosegue il tecnico - ha bisogno di assetti diversi, di una moto fatta per lui. Con la MotoGP non abbiamo trovato la strada giusta, anche perché con la Honda puoi lavorare poco. Sei limitato. Io dovevo andare fuori dai parametri per far funzionare la moto per Elias. Non è che non sia costante, ma deve avere la moto giusta, altrimenti fa fatica. Non è come Valentino che fa la differenza e ci mette del suo anche quando la moto non è al cento per cento”.
Cecchini conferma che Elias è amato da tutti per il suo carattere allegro, e disponibile.
“Nel paddock Elias è benvoluto da tutti perché è un ragazzo solare, nei box cambia, è molto esigente, anche troppo”.
Ha un solo rimpianto fabrizio Cecchini.
“Se ricordate la sua stagione con la Ducati quando gli hanno dato la moto è stato l'unico oltre a Stoner a fare due podi. IE' un peccato che non abbia mai avuto una moto ufficiale. Mi piacerebbe che una casa credesse in lui”.
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