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Incentivi: la Fiab li vuole tutti per sé

La Federazione amici della bicicletta: "Bonus per le bici, non per le moto". Di parte?

Moto - News: Incentivi: la Fiab li vuole tutti per sé

C’è fame di incentivi: Costruttori di auto e moto li richiedono per risollevare un settore in crisi. Ma anche la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) vuole la sua parte di bonus statali. Il presidente, Antonio Dalla Venezia, parte da questa premessa: la legge nazionale sulla mobilità ciclistica (numero 366/98) prevede la realizzazione di piani regionali, provinciali e comunali della ciclabilità non è più finanziata dal 2002. Ecco perché lascia alquanto perplessi, sostiene Dalla Venezia, la notizia che il Governo potrebbe utilizzare i 124 milioni di euro al momento non spesi (dei complessivi 300 milioni messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico la scorsa primavera per gli ecoincentivi) per facilitare l’acquisto di nuovi motocicli.

TUTTI PER LORO
La Fiab chiede al Governo di destinare quelle risorse a rifinanziare la legge sulla mobilità ciclistica. "Continuare a destinare finanziamenti pubblici per aumentare le vendite di nuovi mezzi a motore, vuol dire non solo continuare a intasare le strade già congestionate e aumentare il rischio di incidenti stradali, ma pure aiutare quelle industrie motociclistiche che hanno appena annunciato di voler ridimensionare gli stabilimenti in Italia per aumentare le produzioni in Asia".

NON È PROPRIO COSÌ...
A dire la verità, affermare che le moto intasino le strade ci pare azzardato: come sostenere che un cucchiaino d’acqua possa far tracimare un fiume. Chi circola in moto non è la causa del traffico intollerabile delle nostre città; piuttosto, mancano mezzi pubblici all’altezza del prezzo del biglietto. Quanto al rischio di incidenti stradali, chiunque circola è esposto a sinistri: l’unica soluzione è chiudersi in una campana di vetro, respirando con cautela. E poi non ci risulta che le bici non siano soggette a incidenti. Altrimenti non si spiegano le campagne continue a favore dei cosiddetti utenti deboli della strada: pedoni e ciclisti.

LICENZIAMENTI: È LA CRISI
In quanto infine ai tagli di personale e alla delocalizzazione delle Case motociclistiche, non intendiamo difenderle (non ne hanno bisogno); tuttavia, la crisi attanaglia qualsiasi settore, spesso imponendo misure drastiche alle aziende. Non dare incentivi all’industria delle moto (e delle auto) significa peggiorare una situazione già grave.

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