Non volevamo scriverne, perché c'è un limite a tutto, ma alla fine siamo costretti per dare una informazione corretta ai nostri lettori.
PROLOGO – La notizia che Valentino Rossi correrà nel 2011 con la Ducati non è più tale praticamente quasi dall'inizio della stagione. Non vogliamo dire che il segreto non sia stato mantenuto, solo che mantenerlo, evidentemente, non interessava a nessuno. La Ducati si era dichiarata, la Yamaha aveva posto paletti inamovibili, Valentino aveva deciso di conseguenza. Punto.
Del resto la corte della Rossa a Rossi era di lunga data, e senza andare troppo indietro nel tempo giova ricordare la dichiarazione d'amore di Del Torchio proprio in occasione della presentazione della squadra 2010, a Wrooom, a Madonna di Campiglio. Anticipazione o gaffe clamorosa, poco importa: come si fa a mettere il bavaglio a Gabriele Del Torchio?
Se però sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
I FATTI – Così ci sono poche scuse sull'uscita di una intervista, a firma di Bruno De Prato, sull'autorevole Cycle World, nella quale sempre Del Torchio dichiara: “We have more challenges in front of us. This season will not bring to Ducati any crown in the sport, but I look forward to Valentino Rossi teaming up with Nicky Hayden. Nicky is a wonderful person and a great rider. This year, he greatly contributed to improving our Desmosedici racer. Next year, he and Valentino will hone the bike to its ultimate winning potential”.
C'è bisogno della traduzione? Pensiamo di no. Escludiamo anche una incomprensione fra il collega ed il manager, dopotutto, anche se conosciamo bene la padronanza della lingua inglese del collega, presumiamo che nel corso dell'intervista i due parlassero fra di loro in italiano...
Probabilmente Del Torchio si è lasciato andare, in confidenza, ed ha detto ciò che tutti sanno: Valentino Rossi correrà con la Ducati il prossimo anno.
LA SITUAZIONE – Peccato, però, che non potesse farlo per tutta una serie di accordi incrociati che vogliono sia la Yamaha a comunicare il divorzio e, solo successivamente, la Ducati ad ufficializzare il matrimonio. In pratica la ripetizione di ciò che avvenne a Valencia nel 2003 quando Honda e Rossi si lasciarono. Ciò avverrà a Brno, probabilmente il giorno successivo al GP.
SOLO QUESTIONE DI FORMA? - E' questione di forma, dunque, ma ci troviamo anche di fronte ad un fatto sostanziale: non si può contrarre un nuovo matrimonio fintantoché il primo non è stato ufficialmente sciolto. Azzardiamo una ipotesi: l'intervista avrebbe dovuto essere pubblicata in una data diversa. E' possibile, del resto in questo caso non c'è scoop che tenga. Del Torchio non ha rivelato alcun segreto. Solo che ufficialmente fino al 16 agosto non ne avrebbe dovuto parlare.
IL PROBLEMA – Il risultato del pasticcio è che ora i giapponesi, che alla forma tengono, e come!, ora hanno minacciato di non far provare Valentino nei terst di Valencia, come già fece la Honda nel 2003. Possono farlo. Per contratto.
Ovviamente la Ducati si è cosparsa il capo di cenere ed ha diramato il seguente comunicato:
4 Agosto 2010: In merito alle recenti notizie e presunte dichiarazioni attribuite a Gabriele Del Torchio, Presidente Ducati, apparse sul sito americano Cycle World e riprese da altri siti internazionali, Ducati Motor Holding pur confermando l’interesse nei confronti dei due piloti, ritiene che quanto erroneamente riportato debba ascriversi alle numerose interpretazioni e voci circolanti negli ultimi tempi.
Ducati comunica di non aver ancora concluso alcun accordo con i piloti Valentino Rossi e Nicky Hayden per la prossima stagione MotoGP.
Se e quando gli accordi verranno conclusi, gli stessi saranno oggetto di un comunicato stampa ufficiale.
Aria fritta, naturalmente, ma che ha costretto qualcuno ad interrompere le ferie.
IL RISCHIO – La storiella che vi abbiamo raccontato è ciò che accade, sempre, quando tutti sono in buona fede, ma qualcuno è...più in buona fede di altri.
Magari non succederà nulla, e più avanti se ne parlerà come di una semplice gaffe. Ma nella malaugurata ipotesi la Yamaha si impunti, come si impuntò la Honda, non potremo scrivere che è stata “cattiva”. Pacta sunt servanda.