E’ una nuova emozione il podio al Mugello per Andrea Dovizioso, un successo iniziato con la sua prima bella partenza (hanno cambiato la frizione proprio sabato) e proseguito attraverso una gara molto combattuta. Il n.4 della motoGP (e 4° anche in classifica con 58 punti) è partito dalla terza fila in ottava posizione e ha conquistato il terzo gradino del podio, per il quale sembra abbastanza soddisfatto.
“Abbiamo ottenuto questo terzo posto lavorando tantissimo ma dobbiamo lavorare ancora - dice il pilota di Forlimpopoli - speriamo che sia il primo passo verso il miglioramento, siamo felici di questo risultato ma la nostra velocità non è sufficiente: Dani ha vinto e questo significa che possiamo fare meglio”. In effetti, se si analizzano le velocità dell’intero week end, Perdrosa ha raggiunto i 338,3 km/h (nella 2° sessione di prove libere) mentre Dovizioso “solo” 329,2 (in gara)".
Perché tanta differenza in velocità tra la tua moto e quella di Pedrosa?
"Questo è un tasto un po’ particolare. Da circa due anni posizionano i sensori della velocità troppo avanti rispetto alla staccata, di conseguenza in base a dove “stacchi”, varia la velocità. Non ho girato insieme a Dani e non ti so dire se andava più forte…".
Cosa provi vedendo Pedrosa così veloce?
"Quello che ha fatto oggi Dani mi dà una motivazione in più, ma stargli davanti ci farebbe bene, per bilanciare un po’ l’andamento di queste due Honda ufficiali".
E Lorenzo?
"Mi sarebbe piaciuto finire la gara lottando con lui perché sarebbe stata una bella lotta, ma non sono riuscito a prenderlo, gli ultimi giri ho recuperato un po’ dando tutto me stesso e sicuramente avrei cercato di passarlo in volata".
Valentino è fuori e Stoner fa fatica: pensi di poter lottare per il mondiale?
"Certo, anche se, ripeto, ora non siamo abbastanza veloci. Però aver iniziato l’anno con 3 podi è fondamentale per il campionato".
La prossima gara sarà sul nuovo circuito di Silverstone. E’ vantaggioso per voi?
"Penso di sì, non è così facile mettere a punto una moto per un nuovo circuito ma le motivazioni sono molte. Poi logicamente dipende dalle caratteristiche del circuito".
Quanto perde la MotoGP con l’assenza di Valentino?
"Perde tanto, per forza. Valentino è fondamentale per la MotoGP, lo è sempre stato da quando corre, soprattutto al Mugello".