Le prime sensazioni che si hanno in sella al PCX sono quelle, da fermo, di un veicolo davvero ben fatto in relazione al prezzo di listino a cui verrà commercializzato (2.220 euro) ed, in movimento, di uno scooter realizzato con l'idea di mostrare al mondo come anche in veicoli razionali ed a basso costo sia possibile introdurre concetti e tecnologie innovative.
PCX: CHI SEI?
Come spiegato da Andrea Di Giacomo (coordinatore delle attività di comunicazione e responsabile advertising di Honda Italia) durante la conferenza stampa di lancio, il nuovo Honda PCX nasce per allargare gli orizzonti di Honda in un segmento in cui numerosi player orientali propongono, con discreto successo successo, veicoli low-cost con caratteristiche tecniche da scooter low-cost.
SFIDA AI LOW-COST
Un aspetto, quest'ultimo, che stato il fulcro della sfida Honda nella realizzazione di questo prodotto, perchè la mission del PCX era quella di entrare nel mercato con un prezzo di listino concorrenziale pur mantenendo alti i valori che sono alla base della produzione Honda: tecnologia, piacere di guida e sicurezza. Standard che al quartier generale di Tokyo cercano addirittura di esaltare nei prodotti costruiti al di fuori del Giappone, secondo il concetto di "Made by Global Honda": PCX, a riguardo, non fa difetto visto che la sua linea di montaggio è stata approntata presso gli stabilimenti produttivi Honda in Thailandia.
FAMILY FEELING
Essenziale senza essere povero, PCX è subito riconoscibile per via di linee originali pur essendo segnate da un certo family feeling con Forza e VFR1200F. Forme che qualcuno potrà considerare un po' troppo sportive, anche se è da rivalutare con il parabrezza alto opzionale, figlie di un mix tra esigenze di stile "globali", necessità di volume sottosella e, non ultimo, compattezza dimensionale a prova di città.
Un traguardo che Honda ha raggiunto dotando il PCX di un vano sottosella in grado di ospitare molto più di un casco integrale, di un gruppo ottico ad X caratterizzato da tecnologia di illuminazione a doppia lampada, ma anche di elementi di stile come il manubrio cromato in vista montato su generosi riser in stile Honda Forza. Non manca una bella strumentazione analogica/digitale, in cui c'è un po' di tutto (indicatore del carburante compreso) ma, stranamente, non l'orologio.
RUOTE DA 14" E CBS DI SERIE
Un mix interessante, costruito attorno ad un telaio in tubolare d'acciaio, ruote da 14" gommate 90/90 e 100/90 ed una posizione di guida caratterizzata da una sella bassissima (761 mm da terra). Tra le particolarità anche le misure vitali - l'interasse di appena 1.305 mm è combinato a 27° di inclinazione del cannotto di sterzo ed 85 mm l'avancorsa - e la presenza del sistema di frenata combinata Honda CBS con stabilizzatore d'assetto, che utilizza un disco anteriore da 240 mm a tre pistoncini ed un tamburo posteriore da 130 mm. In linea con le caratteristiche del prodotto anche il peso in ordine di marcia (124,4 kg) ed il reparto sospensioni, che utilizza una forcella telescopica con steli da 31 mm ed una coppia di ammortizzatori posteriori non regolabili.
STOP&GO E TANTA TECNOLOGIA
Estremamente interessante il motore. Monocilindrico, raffreddato a liquido, l'unità 124,9 cc che equipaggia il PCX è stata pensata per essere estremamente economica nei costi di esercizio oltre che un'icona tecnologica nel modo di intendere un motore Honda per scooter. Non parliamo tanto dell'iniezione elettronica o della razionalità della scelta di una testata a due valvole comandate da un singolo albero in testa, ma soprattutto di elementi come il radiatore dell'acqua spostato in zona posteriore, che ha permesso una razionalizzazione dell'impianto oltre che un compattamento del radiatore stesso, e di un alternatore privo di spazzole che svolge anche il ruolo di motorino di avviamento. Si tratta di una tecnologia già utilizzata su Zoomer 50, ulteriormente evoluta e perfezionata per adattarsi con il sistema Stop&Go (disattivabile) che è già stato utilizzato su Honda "@" 125/150.
LOW COST A CHI?
Quest'ultimo elemento è forse quello che più di ogni altro fa capire che il PCX non è un oggetto studiato "alla bene e meglio" per costare poco: già all'avviamento, infatti, l'assenza del classico rumore "scomposto" del motorino di avviamento da una sensazione di compattezza e di "ben fatto" che non ha precedenti in alcun veicolo se non nello Zoomer, anche se la sensazione più sorprendente la si prova quando si viene bloccati da una colonna d'auto o un semaforo. Se la temperatura dell'acqua è sopra i 60° ed il sistema Stop&Go è attivato (si disattiva attraverso un apposito pulsante) il PCX si spegnerà dopo 3 secondi dallo stop per ripartire, quasi come riprendesse vita", senza alcuna vibrazione o incertezza alla più piccola rotazione del comando del gas.
46 KM/LITRO
Una sensazione piacevolissima, perchè da un lato non si percepiscono le classiche vibrazioni ed il borbottio del motore al minimo e dall'altro si risparmia dal 5 al 7% di carburante, permettendo al PCX di toccare la fatidica soglia di 46 km/l rilevata secondo gli standard WMTC. Come se non bastasse il fatto di sapere di non inquinare gratuitamente, visto che il motore in moto a veicolo fermo è di per sé una assurdità, può stuzzicare positivamente anche le coscienza ambientaliste meno sensibili. La perfezione si potrebbe raggiungere se si attivasse e disattivasse, alla stregua delle auto dotate di cambio robotizzato, anche un freno di stazionamento, utile per liberare le mani dal manubrio durante i periodi di stop in pendenza.
TRASMISSIONE OK
In termini di prestazioni, Honda PCX nella sua categoria è certamente una delle proposte migliori: lo spunto da fermo è davvero ottimo, grazie soprattutto ad un reparto trasmissione davvero ben fatto. Il motore è sempre al regime giusto e nelle partenze da fermo non si ha la sensazione di essere "incollati" al semaforo. Anzi, gli 80 km/h di strumento si raggiungono molto velocemente ed anche se non siamo riusciti a verificarlo è credibile che il PCX possa toccare na velocità massima di circa 110 km/h.
SICURO E BEN ASSEMBLATO
Per quanto riguarda la guida, le sospensioni fanno discretamente bene il loro lavoro anche su fondi sconnessi ed il reparto frenante assiste in modo molto preciso la decelerazione del PCX: molto intelligente il funzionamento del CBS, che a pressioni molto contenute della leva posteriore non attiva il pistoncino centrale della pinza anteriore come succede nelle frenate più repentine. Questo per un semplice fatto di comfort di bordo, perchè viene sostanzialmente eliminata la compressione della forcella ed il relativo effetto beccheggio.
Tra gli elementi più sorprendenti, soprattutto visto il prezzo, è il basso tasso di vibrazioni provenienti dal motore e la totale assenza di scricchiolii dovuti ai classici assemblaggi "così così" dei veicoli low-cost: sul PCX la percezione di solidità è addirittura superiore, per quanto possibile, a quella degli SH di pari cilindrata.
SPAZIO A GOGO
Davvero ben studiati, infine, anche i vani sotto sella e retroscudo: nel vano più grande siamo riusciti ad infilare un casco integrale, il paraschiena ed i guanti, avanzando ancora un po' di spazio, mentre davanti c'è spazio per un telefono, un portafoglio o un navigatore.
DUE DIFETTI
Pochi i difetti, soprattutto perchè ci si scontra sempre con una considerazione sul prezzo, anche se troviamo poco pratica per il pubblico femminile l'assenza della pedana piatta: la sella bassa aiuta e le donne non portano più la gonna con la frequenza di un tempo, ma sotto questo punto di vista forse Honda poteva stare più attenta. Da rivedere, sempre che la cosa non crei problemi al guidatore, la protezione aerodinamica superiore: il cupolino, per questioni di stile, è molto basso. Il parabrezza alto, opzionale, dovrebbe mettere a posto le cose.
TRE COLORI DA 2.220 EURO
Nero, grigio o bianco, Honda PCX arriva in questi giorni presso le concessionarie italiane ad un prezzo di 2.220 euro franco concessionario. Coreani, cinesi ed indiani sono avvertiti: il nuovo Honda, pur costando poco, è davvero di un'altra pasta.