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Il Bello, il Brutto e il Cattivo

L'intesa dei fratelli Espargarò, le cadute di Stoner, Lorenzo che vince. Ecco Le Mans

Moto - News: Il Bello, il Brutto e il Cattivo

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E’ stato il GP delle conferme. Jorge Lorenzo si è confermato pilota fortissimo e in crescita, molto più determinato e concentrato dell’anno scorso. Valentino Rossi si è confermato un po’ in difficoltà, perlomeno per i i suoi standard abituali. Casey Stoner si è confermato in affanno, incapace di gestire la GP10 nei primi giri. Andrea Dovizioso si è confermato tenace e in progresso, bravo a gestire una situazione all’interno del box tutt’altro che semplice. Nicky Hayden si è confermato su buoni livelli, anche su una pista che, in passato, gli aveva creato un sacco di difficoltà. E, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, c’è stata la conferma che la griglia di partenza della MotoGP è troppo povera e quella della Moto2 troppo affollata.


IL BELLO - L’amicizia e la sintonia tra i fratelli Espargaro, che si assistono, si aiutano, si consigliano, si scambiano opinioni: davvero emozionante.


IL BRUTTO - Le cadute a ripetizione e gli incidenti della Moto2. 41 piloti al via sono troppi e il regolamento comincia a far vedere limiti importanti, Nei primi giri, per non perdere contatto con la testa, i piloti guidano al 120% e così sportellate e scorrettezze sono quasi inevitabili: speriamo che nessuno si faccia male.


IL CATTIVO - Per la seconda volta consecutiva, Dani Pedrosa è di diritto il “cattivo” del GP. Ma se in Spagna la sua era stata una cattiveria sportiva e, quindi, positiva, in questo caso Dani conquista l’ambito trofeo di GPONE per le sue dichiarazioni del giovedì: “Io non tratto con Livio Suppo”. A pensarci bene, più che di cattiveria si tratta di stupidità.


LA DELUSIONE - Colin Edwards sembra ormai pronto per la pensione: arrivare 12esimo (su 13 piloti al traguardo) con la Yamaha M1 e su una delle sue piste preferite, sembra dire che, purtroppo, Edwards non ne ha più.


LA SORPRESA - Marco Melandri che corre con le Showa (al posto delle Ohlins) è sorprendente, perché la casa giapponese si è ritirata ufficialmente dalle corse alla fine della passata stagione, e perché, comunque la si voglia vedere, questa scelta crea degli imbarazzi in casa Honda. Oltre che nel team Gresini, naturalmente.


LA CONFERMA - Come premesso, è stato il GP delle conferme. La più importante è sicuramente la conferma della maturità di Jorge Lorenzo, pronto per giocarsi il mondiale.


IL SORPASSO - Quello decisivo è stato, naturalmente, quello di Lorenzo su Rossi alla prima chicane al 12esimo giro, ma quello più spettacolare è stato il sorpasso di Lorenzo all’ottavo giro al curvone a destra, seguito dal controsorpasso di Rossi pochi metri dopo alla chicane.


L’ERRORE - Ancora una volta è Casey Stoner il protagonista dell’errore più grave del GP di Francia, chiuso al terzo giro con una caduta quasi incomprensibile.


LA CURIOSITA’ - In Francia, nel 2003, c’era stata la prima tripletta spagnola della storia del motomondiale con Pedrosa primo in 125, Elias primo in 250 e Gibernau primo in MotoGP. Sette anni dopo, il monopolio spagnolo sta diventando una costante e non una novità.


IO L’AVEVO DETTO - Loris Capirossi, dopo le qualifiche: “Il nono posto non è veritiero del nostro potenziale: guido la migliore Suzuki di sempre, si può fare una bella gara”.

Loris Capirossi, dopo la gara, terminata all’undicesimo giro con una caduta. “Appena ho inclinato la moto, sono scivolato, la moto non ha grip sull’anteriore: così non si va da nessuna parte”.




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