Il mito, il blasone, la storia. Basta tutto questo per poter ospitare una gara di mondiale. Non sempre.
La 24 Ore è certamente un evento importante per la Francia, qualcosa di più per i Paesi della Loira (che è la regione nella quale si trova il Bugatti). Poi viene il mondiale della Motogp e qui arrivano i problemi.
Dove non arriva la Dorna, arrivano gli organizzatori locali. In questo caso Claude Michy che affitta la struttura di Le Mans dall'Automobile Club locale e fa in modo che si corra sul Bugatti.
Qui si innesca un meccanismo perverso di servizi incrociati e costi moltiplicati, che se non fossimo in Francia, potremmo dire di conoscere bene in Italia. Tutto a discapito di chi viene a Le Mans, non per guardare la gara, ma per lavorare.
La sala stampa del Bugatti è ferma a 10 anni fa, se non di più. Non esiste una connessione Wi-Fi, ma ci sono dei cavi penzolanti sui tavoli. I monitor dei tempi sono dei tv a tubo catodico che non si vedono più nemmeno se ci attacchi il digitale terrestre perchè sono in 4/3 e la stessa Dorna trasmette solo in 16/9. Poi c'è la beffa più grande, la connessione a internet si paga ben 90 euro a testa, ben più di un anno di allaccio in qualsiasi paese europeo.
Se la Dorna ogni anno premia il migliore tra i circuiti del circus, vorremmo candidare Le Mans al titolo di peggiore.