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Aprilia "I regolamenti vanno bene"

L'ingegner Dall'Igna valuta le proposte FIM. Il parere di Barbier (Pirelli)

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Mentre sorveglia il lavoro dei suoi collaboratori che stanno lavorando sulle RSV4 ufficiali che gli hanno dato la doppia vittoria di Monza, l'ingegner Gigi Dall'Igna, responsabile tecnico di Aprilia Racing valuta così le proposte della FIM in termini di regolamenti: "Uno dei maggiori meriti della Superbike è quello di aver mantenuto il regolamento immutato nel tempo, salvo gli aggiustamenti dovuti alla evoluzione tecnica. E questo è di per sé una grande riduzione di costi perché non sei costretto a stravolgere costantemente il tuo lavoro".


Ci sono punti di intervento per cercare di ridurre i costi?

"Dal punto di vista tecnico vedo piccoli interventi che sono già previsti nel nuovo regolamento che fanno un interessante totale in termini economici. Invece, dal punto di vista sportivo si potrebbero ridurre di qualche minuto tutte le sessioni di prova (compreso il warm up) con un risparmio di circa 100 km a gara. Pensiamo di fare questa proposta nella riunione di Miller".


E sui campionati nazionali cosa ne pensi?

"Bisogna fare in modo che TUTTI (lo sottolinea con forza - ndr) i campionati nazionali abbiano un regolamento unico, qualunque esso sia. Il mondiale potrebbe, invece, avere qualcosa di più libero per dare importanza al campionato".


Un punto di osservazione privilegiato nel mondo della Superbike è quello della Pirelli che fornisce in regime di monopolio le gomme non solo nel mondiale ma anche in molti campionati nazionali.


"La ricerca della riduzione delle prestazioni in alcuni campionati nazionali
- ci ha detto l'ingegner Giorgio Barbier, Direttore Racing di Pirelli Moto  - ha portato alla nascita di "grosse" Superstock con gomme slick. A mio parere la Superbike ha bisogno di qualcosa in più che non un piccolo kit e le slick. Ci deve essere la possibilità per le Case di sviluppare le moto supersportive".


Quindi l'ipotesi di una Superstock non ti convince...

"Dal mio punto di vista non vedo un futuro per una Superbike che diventa Superstock. Basti vedere quello che è accaduto negli Stati Uniti dove regolamenti troppo vicini hanno creato prima una confusione e poi una crisi di partecipanti e spettatori. Bisogna frenare le Case che vogliono tutto, lasciando degli spazi tecnicamente interessanti. E questo è il compito non facile che spetta ai tecnici che devono stilare i regolamenti".

 

Rimane per noi di GPone.com il dubbio del perché non si vogliano due Campionati di successo (anche in termini di benefit per la FIM...) ma sembra quasi che ci si preoccupi soltanto della MotoGP. Bisognerà attendere fino a Silverstone (primi di agosto) per vedere il Presidente della FIM in una gara di Superbike: c'è da augurarsi che si convinca che i problemi non stanno qui ma nella MotoGP dove anche la recente crisi economica spagnola potrebbe avere pesanti ripercussioni su quel Campionato. Cosa accadrà se le varie banche, aeroporti, ecc iberici chiuderanno i rubinetti? Per il bene dello sport motociclistico ci auguriamo che le cose non precipitino ma sarebbe poco lungimirante penalizzare la Superbike per mantenere in vita la MotoGP che non sempre  ha fatto scelto sagge (vedi 800 cc, ad esempio).

 


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