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SBK: Bevilacqua: "Checa è nostro ma se Ducati..."

Il proprietario del team Althea, comunque, è disponibile a parlare con la Casa

Moto - News: SBK: Bevilacqua: "Checa è nostro ma se Ducati..."

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E' la sorpresa della stagione ma non è un pilota (anche se ogni tanto indossa la tuta): Genesio Bevilacqua è il proprietario del team Althea Racing, nato dalle ceneri - in senso figurato - di una squadra che fino allo scorso anno era comprimaria nei mondiali Superbike e Supersport.


Da quest'anno l'imprenditore di Civita Castellana si è separato dagli altri soci e ha profondamente modificato la struttura del team cominciando dalla sostituzione delle moto utilizzate, oggi Ducati.


"Importante è stata la sinergia
- ci ha detto Bevilacqua - tra un gruppo abituato a lavorare ad alto livello in Ducati e le persone - tra le quali Moreno e Adriano Coppola - con le quali collaboravo da tempo. Da questa unione è scaturito un risultato molto elevato".


Sorpreso?

"Un po' si anche se hai la consapevolezza di aver pianificato tutto il possibile. Credo che Carlos Checa ci abbia portato più avanti del previsto"


Un pilota che qualcuno vorrebbe oggetto di scambio con il team ufficiale...

"Ad oggi non ho ricevuto nessuna richiesta ma se fosse necessario sarei a disposizione della Ducati per parlarne"


Un rapporto molto stretto quello con la Casa bolognese

"Le Ducati sono una base importante per avere risultati. Noi abbiamo presentato un business plane molto chiaro che evidentemente ha convinto la Ducati a darci un supporto tecnico che va al di là del puro rapporto economico. Insomma, siamo stati credibili".


Non sei in imbarazzo per essere spesso davanti alle moto ufficiali?

"Sinceramente no perché rappresentiamo il valore delle moto prodotte a Bologna. Sono consapevole che per la squadra ufficiale si tratti di un momento passeggero e presto torneranno ad essere una guida per noi".


Qual è il budget di questa stagione?

"Direi che, piloti compresi, ci vogliono tre milioni veri"


A proposito di piloti: e un italiano?

"Mi piacerebbe anche se i piloti italiani devono liberarsi molto del loro contorno. Per un giovane promettente, comunque, cercherei di raccogliere un budget per farlo correre. Non è detto che nel 2011 questo non accada".

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