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Segnali stradali: 1 su 2 non è a norma

Assosegnaletica lancia l'allarme e chiede al Governo di intervenire

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Maggiori investimenti per risanare le strade e destinare una quota delle ammende nella manutenzione dei segnali. E' questo che chiede al Governo Assosegnaletica (ANIMA/Confindustria), l’Associazione che riunisce i produttori di segnaletica stradale. "La segnaletica italiana è tra le peggiori d’Europa, 1 segnale su 2 non è conforme alle norme, mentre rappresenta un elemento fondamentale per la sicurezza, - aveva detto Paolo Mazzoni, Consigliere delegato ai Rapporti Istituzionali di Assosegnaletica-ANIMA (Confindustria) durante il convegno su "Autotrasporto e sicurezza stradale, più ambiente meno incidenti -. Si parla di sicurezza a tre dimensioni, uomo-veicolo-infrastrutture, ma spesso si punta il dito soltanto sul conducente senza considerare l’infrastruttura stradale."

Sulla stessa lunghezza d’onda è l’Onorevole Silvia Velo, Vice Presidente IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, che ribadisce la centralità della manutenzione stradale per la sicurezza e l'utilizzo di parte delle multe per la segnaletica. Prioritari anche l’inasprimento delle sanzioni e l’aumento dei controlli, che da soli non bastano. "Sulla sicurezza - ha detto l'On. Velo - è necessario il coinvolgimento di tutti i protagonisti della strada, soprattutto delle associazioni di autotrasporto perché in prima linea, per una cultura diffusa grazie ad un’azione di responsabilità collettiva". Le proposte dell’Associazione sono state accolte dal Sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, che ha rilanciato la centralità del lavoro di squadra affermando che "se i risultati ci saranno, sarà merito soprattutto dei contributi dei diversi protagonisti della filiera strada".

Intanto i dati emersi da un’indagine a campione sulle arterie principali della rete viaria del Comune di Napoli, condotta dalla stessa Associazione, non sono incoraggianti. Il 69% dei segnali stradali della città è irregolare e uno stesso segnale presenterebbe diverse tipologie di non conformità. Sul campione preso in esame, l’irregolarità maggiormente diffusa (che riguarda circa il 30% dei rilevamenti) è la totale assenza di marcatura del retro del segnale. Nel 17% dei casi la marcatura è incompleta e non conforme alle caratteristiche previste dal Codice della Strada. Il 25% dei segnali ha una data di produzione superiore a 10 anni e il 10% è irregolare perché obsoleto e in pessimo stato di conservazione. Inoltre l’11% dei segnali è posizionato in modo errato, spesso coperto da ostacoli (alberi, pali della pubblica illuminazione e impianti pubblicitari ad esempio) ed il 7% è illeggibile perché deformato o imbrattato.

Dati non isolati. In Italia il 45% della segnaletica stradale è obsoleta o non conforme alle norme. L’Associazione, impegnata da un anno nell'indagine a campione sui segnali dei comuni d'Italia, ha per questo lanciato un monito agli enti deputati alla manutenzione , ai proprietari delle strade, a comuni, province e Anas. "Occorre prestare attenzione alla vita utile del segnale che al massimo 10 anni dopo 'scade' con la conseguente riduzione della visibilità diurna e notturna", ha detto Valerio Casotti, Consigliere delegato di Assosegnaletica, sottolineando che occorre considerare il segnale come elemento indispensabile per la sicurezza stradale. Un problema che l'Italia tuttavia condivide con il resto d'Europa. Secondo una recente indagine il 61% degli automobilisti Ue sbaglia strada per colpa delle cattive indicazioni...

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