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Ancma auspica la proroga degli eco-incentivi

Mercato due ruote a rischio senza sostegno statale

Moto - News: Ancma auspica la proroga degli eco-incentivi

Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma, ha espresso forti perplessità per la decisione del Governo di non rinnovare gli eco-incentivi per il sostegno del mercato auto e, di conseguenza, anche moto e scooter: "Senza incentivi al mercato delle due ruote tutta la filiera rischia di entrare in una crisi profonda. Non è corretto assimilare le 2 ruote al mondo auto, perché nelle nostre città un uso più intenso di scooter e moto risolverebbe i problemi di congestione del traffico e di inquinamento. Il rinnovo nel 2010 degli incentivi a favore delle 2 ruote porterebbe ad un abbattimento del traffico e delle emissioni inquinanti nelle aree metropolitane, che si tradurrebbe in un vantaggio per tutti i cittadini. Chiediamo con forza che il Governo ne tenga conto".

Confindustria-Ancma ha reso noto che nel 2009 grazie agli incentivi sono stati demoliti in dieci mesi 263.000 veicoli "anziani", un rinnovo del parco circolante utile alla riduzione delle emissioni inquinanti e al miglioramento del livello di sicurezza di moto e scooter. Questo processo, secondo l'Associazione dei costruttori, non va interrotto perché in circolazione esistono ancora circa 5,8 milioni di veicoli a due ruote con omologazione Euro "0" ed Euro 1 con oltre 10 anni di vita (pari al 63% dei mezzi in circolazione), che rendono l'Italia uno dei paesi europei con il parco circolante più vetusto.

Il discreto andamento delle vendite degli scooter, sopratutto nelle cilindrate comprese tra i 100 e i 300 cc, potrebbe non bastare nel 2010 a "salvare" il comparto delle due ruote dall'insistere della crisi, mettendo in difficoltà non solo le Case ma anche la vasta rete di concessionari e rivenditori che grazie agli incentivi hanno potuto resistere alla contrazione del mercato.

Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma, ha poi aggiunto: "Il sostegno al consumo non serve solo a salvaguardare i livelli occupazionali del settore ma permette di accelerare il ricambio con indubbi vantaggi per l'ambiente. Senza un rinnovo più mirato delle facilitazioni all'acquisto, secondo la proposta di Confindustria Ancma, che lega il contributo ad una percentuale sul prezzo di listino, in modo da valorizzare le tecnologie più innovative e con un target massimo di 70 kW per non penalizzare il comparto moto, i contraccolpi sul mercato saranno evidenti e ridurranno in modo notevole il gettito Iva".

Il meccanismo pensato dall'associazione dei costruttori sarebbe quindi in grado, a fronte di un investimento governativo su base annua di circa 100 milioni di Euro, di farne recuperare alle casse statali oltre il 50% grazie al maggior gettito fiscale. Quale "male" minore allora? Falsare parzialmente il mercato con un sostegno alle vendite, o sostenere un comparto che ha risvolti non solo per l'economia delle aziende del settore ma anche sull'ambiente e sulla sicurezza degli utenti?

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