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Dunlop GP Racer D209 - TEST

Il pneumatico racing omologato per la strada

Moto - Test: Dunlop GP Racer D209 - TEST

Nella mappa di posizionamento elaborata da Dunlop per inquadrare le performance dei suoi prodotti dedicati alle moto stradali e sportive, il Dunlop GP Racer D209 è perfettamente "a cavallo" dell’area ‘track-day’, "pizzica" l’area ‘competizione’ e occupa una porzione importante dell’area ‘supersport’. Proprio in questo si differenzia dal neonato Sportmax GP Racer D211 che, infatti, non è migliore, bensì diverso, potremmo dire meno estremo.

Il claim scelto per il GP Racer D209 è "destinazione pista", si tratta quindi di un pneumatico che, seppure omologato anche per l’utilizzo stradale, dove può garantire sicurezza, grip, maneggevolezza e stabilità, si esprime ad altissimo livello in circuito, quando il pilota cerca di sfruttare le massime prestazioni della sua supersportiva.

E’ costruito con tecnologia 'Multitread' che permette di utilizzare mescole più morbide sulle spalle per assicurare la massima tenuta nelle pieghe estreme, una caratteristica assicurata anche dal disegno del battistrada, simile a quello dello Sportmax GP da competizione. I tempi di riscaldamento sono molto rapidi e le doti di maneggevolezza e agilità sono studiate per garantire ingressi in curva molto rapidi.

Nell’area centrale il pneumatico ha una mescola ottimizzata per contrastare l’usura e offrire grip in accelerazione e stabilità ad alta velocità. Il pneumatico anteriore ha una costruzione definita ‘bi-radiale’ con doppia cintura di sommità per esaltare la rapidità di ingresso in curva e il feeling con l’avantreno. Il posteriore sfrutta la tecnologia "JointLess Belt", che riduce la deformazione alle alte velocità.

Trattandosi di una gomma destinata sostanzialmente ad un uso anche molto intenso in circuito, il D209 GP Racer è offerto in due mescole per l’anteriore (Soft e Medium) e due per il posteriore (Medium e Hard).

Noi abbiamo provato questo performante pneumatico in occasione del test in pista della Suzuki GSX-R 1000 K9 a Misano. Come tradizione per le coperture Dunlop, soprattutto quelle più sportive, a non mancare mai in nessuna situazione è il grip: assoluto, a qualsiasi inclinazione, anche forzando gli ingressi con i freni ancora "pinzati". L’agilità nei cambi di direzione è molto buona, grazie al profilo più spinto rispetto ad una gomma maggiormente di compromesso. Il posteriore non molla mai e anche sotto le sferzate di potenza dei 185 CV della superbike Suzuki occorre davvero esagerare per generare perdite di aderenza pericolose per l’assetto. I tempi di riscaldamento sono veloci e la durata è adeguata all’indole del prodotto: è necessaria un'intera giornata tra i cordoli per "finire" del tutto le D209 GP Racer, ma quando i cancelli dell’autodromo si chiudono si può comunque contare su una gomma capace di "tornare a casa" con sicurezza anche su strada.

La scelta delle misure soddisfa qualsiasi sportiva di recente produzione: per l’anteriore c’è la 120/70ZR17 (58W), per il posteriore la 180/55ZR17 (73W) o la 190/55ZR17 (75W).
Ecco i prezzi di listino, Iva inclusa: 276 Euro per la 120/70ZR17, 276 Euro per la 180/55ZR17, 360 Euro per la 190/55ZR17.

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