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Aprilia in Moto2: pacchetto chiavi in mano?

Il progetto prosegue nonostante qualche voce di stop imminente

Moto - News: Aprilia in Moto2: pacchetto chiavi in mano?

A Noale, credo che sarete tutti d’accordo, sanno molto bene come si fa a far andare bene le moto da corsa. E sanno altrettanto bene come si faccia ad offrire un pacchetto competitivo ai clienti, possibilmente evitando loro di doversi arrabattare, sviluppare in proprio, cercare soluzioni per mezzi lenti. Basta analizzare il proprio budget, e in Aprilia si trova sicuramente qualcosa di adatto ad esigenze e portafogli – 125 e 250 non sarebbero diventati praticamente dei monomarca se non fosse stato così.

BUONUMORE?
Non crediamo che il passaggio alla Moto2 abbia portato il buonumore in casa Aprilia, ma va riconosciuto al reparto corse di Noale come abbiano saputo, una volta smaltita la legittima "arrabbiatura" – sostituite pure il vocabolo con quello che preferite – reagire in maniera costruttiva al cambio di regolamento, travasando la propria esperienza ciclistica nella definizione di un… pacchetto chiavi in mano per chi vuole correre nella Moto2 senza problemi.

SERVIZIO COMPLETO
Aprilia ha scelto infatti di non limitarsi a proporre una ciclistica (completa di aerodinamica, contrariamente a quanto sembrava in un primo momento) in cui ospitare il motore regolamentare Honda, ma di offrire un servizio completo per chi desidera correre con loro. Premesso che, nel momento in cui leggete, siamo ancora abbastanza in alto mare riguardo ad alcuni dettagli (l’intera operazione potrebbe anche non avere marchio Aprilia, per capirci…), attualmente sono tre le squadre che si sono già assicurate le moto di Noale, che per ora ha assecondato prioritariamente le richieste dei team ufficiali.

ASPAR? PRIMO
Si parte dal team di Jorge "Aspar" Martinez, che ha appena confermato una formazione incentrata su Mike Di Meglio e Julian Simon (il primo per un anno, il secondo per due, con un’opzione per la MotoGP), per proseguire con quelli monopilota SpeedUp (gestito dall’ex campione europeo Andrea Boscoscuro, che fa correre Gabor Talmacsi e Andrea Iannone) e Cardion AB, per il quale la presenza di Karel Abraham è pressoché scontata – suo padre è uno dei main sponsor del team. Allo stato attuale delle cose, pare ci siano richieste da parte di altri due team per altri due piloti, ma Aprilia resta (giustamente) vaga a riguardo.

COSA MI DATE?
Allora, in cosa consisterebbe il pacchetto chiavi in mano? Semplice: la fornitura della ciclistica verrebbe "accompagnata" da un servizio di sviluppo – i clienti avrebbero a disposizione tutte le evoluzioni che Aprilia presenterà nel corso della stagione – e da due tecnici, uno per il motore e uno per la ciclistica, a supporto dell’attività del team. Il prezzo è ancora da definire, ma spannometricamente stiamo parlando di circa 220.000 euro, ovvero quasi come una 250 privata "nuda e cruda". Certo, alla cifra va comunque aggiunto il prezzo del motore, ma siamo molto lontani dal costo delle quarto di litro ufficiali che giravano quest’anno.

COSTA QUASI COME UNA 250
Ufficiosamente, diversi altri costruttori hanno parlato di cifre molto minori (per Moriwaki si vocifera di quasi un quarto, altri si attestano dalla metà in su) ma, più o meno dichiaratamente, si tratta di pacchetti dai contenuti piuttosto diverso – tanto in termini della qualità del materiale, quanto di supporto a disposizione – da quanto previsto dai ragazzi di Noale. Che, detto per inciso, sono caduti dalle nuvole quando abbiamo chiesto chiarimenti in merito allo stop per il progetto Moto2 ipotizzato da qualche collega un po’ troppo ansioso di fare lo scoop: ci sarà qualche ritardo, ma il programma sta andando avanti a pieno regime, nel senso che il reparto corse sta lavorando all’allestimento dei mezzi per i clienti di cui sopra. I dirigenti Piaggio che avrebbero dovuto sancire lo stop del programma sono dall’altra parte del mondo, al momento, presumibilmente con altri affari per la testa che non la Moto2.

PRELUDIO DI GP-LIGHT?
Le voci che vogliono Aprilia interessatissima al nuovo progetto MotoGP Light, con motori derivati di serie, come sbocco per il loro V4? Beh, questa, come si suol dire, è tutta un’altra storia. Ma ne parleremo quando ci sarà qualcosa di più sostanziale. Il sottoscritto si limita a ricordare come, alla presentazione di Shiver presso il reparto corse di Noale, nientepopodimeno che Roberto Colaninno gelò il suo stesso ufficio stampa facendosi scappare che l’intenzione era di tornare alla MotoGP nel giro di tre anni. Ora, la situazione economica mondiale sarà cambiata, ma era il 2007. Scommettiamo che per il 2011 o giù di lì avremo di che ricordare questa storia?

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