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Moto Guzzi: la produzione resta a Mandello

Investimenti per 25 milioni in 4 anni, ma restano i 54 esuberi

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Arriva un po' di chiarezza sul destino della storica fabbrica Guzzi di Mandello del Lario. A fine settembre azienda e organizzazioni dei lavoratori erano su posizioni antitetiche, che in parte rimangono, ma il piano di rilancio prospettato dalla direzione del Gruppo Piaggio sembra fugare ogni dubbio sulla continuità produttiva dello stabilimento lariano.

Venerdì scorso presso la sede del Consiglio Regionale della Lombardia si è svolto un nuovo incontro, promosso dal vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli, tra i vertici aziendali del Gruppo di Pontedera, Roberto Colaninno compreso, e rappresentanti delle istituzioni locali: Comune di Mandello, Provincia di Lecco e Regione Lombardia.

Il Presidente del Gruppo Piaggio ha annunciato un piano di rilancio della fabbrica Moto Guzzi che prevede investimenti per 25 milioni in 4 anni, di cui 12 da destinare nel biennio 2012-2013 alla ristrutturazione dello stabilimento e la restante parte al lancio di modelli nuovi o aggiornati già dal 2011.

Le funzioni strategiche saranno però centralizzate a livello corporate e il reparto Ricerca e Sviluppo farà capo alla sede di Noale, vero centro di eccellenza del Gruppo per tutte le attività tecnologiche e di collaudo. Restano quindi i prospettati esuberi, 53 per la precisione, rispetto all'attuale livello occupazionale di 157 addetti, che saranno gestiti attraverso il prepensionamento, la mobilità o la cassa integrazione.

Colaninno ha aggiunto che l'obiettivo di medio periodo è portare la produzione dai 3.500 esemplari l'anno attuali ai 4.500, livello minimo per portare la gestione in attivo, un obiettivo che sarà perseguito concentrando gli sforzi sulla qualità delle motociclette prodotte in Via Parodi.

Lo 'scoglio' politico sembra quindi superato, ora bisogna trovare un accordo con i sindacati sulle modalità di gestione degli esuberi, rispetto ai quali le forze politiche si sono dette disposte ad avviare un programma a supporto dei lavoratori che perderanno il posto alla Guzzi per continuare a farli lavorare nel settore della moto, magari nell'indotto della stessa Moto Guzzi.

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