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Patente a punti: gli italiani hanno imparato a raggirarla

"Troppo furbi". L'Asaps spera in una revisione

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E' tempo di bilanci per la patente a punti, che sta per compiere 6 anni. Il sistema, entrato in vigore a luglio del 2003, ha sì generato dei buoni risultati, contribuendo a ridurre il numero degli incidenti, ma ora sembra vivere un progressivo declino. Con il tempo gli italiani, molto bravi a capire come funziona il meccanismo, hanno smesso di averne "paura" ed hanno "tirato fuori la strategia". A sollevare la questione è stata l'Asaps, che, in un’inchiesta sul numero di luglio de il Centauro, spiega come la primordiale efficacia dissuasiva della patente a punti sia a rischio e quanto sia importante che con la prossima revisione del Codice della Strada "si riesca a ridargli vigore".

Il primo problema riguarda la nota sentenza della Corte Costituzionale del 2005. Con essa si è permesso di non comunicare chi era il conducente alla guida e per questo, in molti casi, si è adottato "il sistema dell’addebito dei punti al nonno patentato, alla mamma, al cittadino extracomunitario che collabora col datore di lavoro".

Alla data del 31 marzo 2009 sono stati prelevati 50.174.111 punti dalle patenti dei 35.587.248 conducenti del nostro Paese, ovvero appena 1,4 punti a testa per ogni conducente. Gli uomini violano di più (76,5%), ma è pur vero che i patentati sono al 57,28% maschi e al 42,72% femmine. Inoltre, su 12.635.550 infrazioni con costo punti comunicate dalle varie forze di polizia al Ministero dei Trasporti, soltanto 11.735.862 italiani hanno detto addio ad un po' di punti dalla loro patente.

Di qui il peggio che può accadere all'automobilista è dover seguire il corso per il recupero punti, ma in questi anni ad ultimarlo sono stati appena 205.958 "allievi", cioè l'1,7% di quelli che li avevano in parte persi, mentre i punti totali recuperati sono stati solo 1.327.655, appena il 2,6% dei 50 milioni di punti persi. Il motivo, secondo l'Asaps, a tutt'altro a che fare con la difficoltà dei corsi o il loro costo. I conducenti si sarebbero "semplicemente" accorti che con 2 anni di buona condotta alla guida (o di fortuna per la scarsità dei controlli) i punti si recuperano tutti.

"Siamo un popolo di furbi che sa navigare bene fra leggi con le maglie larghe, molto larghe, tanto che sulla strada punti se ne perdono pochi, ma si continua a morire troppo", si legge nella nota dell'Associazione, che fa notare come nel frattempo i bravini o i fortunati hanno già ricevuto in omaggio dal 2003 ad oggi ben 4 punti: due per ogni biennio senza infrazioni. Questo significa che quando a luglio se ne aggiungeranno altri 2, il totale sarà di 6.

Ottimo! "Avremo un bonus gratuito per passare col semaforo rosso almeno una volta, tornando al campo base di quota 20. Potremo fare 2 belle corse eccedendo di oltre 60 km/h il limite massimo di velocità oppure potremo permetterci anche due sbronzette da 10 punti di prelievo l’una. Ce ne avanzeranno ancora 6 di punti. Hai voglia a divertirti".

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