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MotoGP 2009, Qatar: il telecidio

La pioggia annulla la gara della domenica...

Moto - News: MotoGP 2009, Qatar: il telecidio

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L'ennesimo capitolo del telecidio MotoGP, commesso per mano di chi dovrebbe difenderne la popolarità oltre che l'onorabilità, la Dorna, è andato in scena ieri sera in Qatar, quando nel bel mezzo del deserto del Qatar si è abbattuto un temporale degno della miglior tradizione londinese.

Un evento incredibile quanto imprevedibile, affermano un po' tutti, ma in realtà in Qatar non sembra poi impossibile fare i conti con qualche spruzzata d'acqua: successe già qualcosa di simile nella tre giorni di test dello scorso marzo e già allora, primo tra tutti Melandri, dichiarò che correre con pista illuminata a giorno sotto l'acqua era sostanzialmente impossibile.

NELLE 24 ORE SI CORRE. MA SENZA RIFLETTORI
Eppure in moto si corre anche di notte e pure sotto l'acqua, può dire qualcuno, ma la pista non è così illuminata, le moto sono dotate di fari ed i piloti godono di un certo occhio per la guida notturna.

Ma chi mai avrebbe pensato ad un weekend di pioggia? Difficile dirlo, anche se "se qualcosa può andar male lo farà" di Murphy, che non aveva ancora trovato applicazione in una situazione in cui il rischio di mandare tutto alle ortiche è paradossalmente superiore a quella di poter andare in scena senza ostacoli, doveva essere per forza di cose calcolato.

4 GIRI DI 125 E 250 RIDOTTA...
Sì perchè se la pioggia fosse arrivata di giorno sarebbero bastate le rain o una leggera posticipazione per risolvere la questione...ed invece, l'innaturale situazione ambientale che richiede un asfalto perfettamente asciutto e l'ora tarda con la quale i piloti si sarebbero ritrovati a correre attendendo un meteo migliore ha costretto gli organizzatori a far fronte a situazioni grottesche: lo sanno bene i piloti della 125, protagonisti al GP più corto della storia (interrotto dalla pioggia dopo 4 giri, punteggio dimezzato), l'hanno tastato con mano quelli della 250, costretti a correre una gara dal numero di giri "limitato" per fare posto ad una classe regina a forte rischio.

LUNEDI' 13 ALLE 20 ORE ITALIANA
Rischio puntualmente annunciato dal meteo - alle 11 ora locale era atteso il diluvio -...due le strade percorribili nell'immediato ed una terza forse pronta per il futuro. Le prima delle immediatamente praticabili parlava di annullare la corsa, mentre la seconda si proponeva di rimandare la corsa alle 22 (20 ora italiana) del giorno successivo. Scelta che ha messo d'accordo un po' tutti, anche se non dev'essere certamente semplice rischedulare prenotazioni alberghiere, voli aerei, impegni lavorativi di tutte le persone che danno vita al Circus.

CELODURISMO
Una scelta che non si ricorda a memoria d'uomo, forse perchè una volta le corse erano le corse ma soprattutto chi gestiva la baracca aveva a cuore lo sport del motociclismo e non solo quello degli introiti pubblicitari. Il "celodurisimo" che ha portato la MotoGP a bruciare sul filo di lana la F1 sul tema del GP in notturna, alla resa dei conti, non ha portato nulla in più ad uno sport che sta soffrendo di spettacolarità, nonostante il GP corso di notte.

MENO SPETTACOLO PIU' MOTOCICLISMO
Ah già, la terza proposta, quasi ci stavamo dimenticando di dirvela: tornare a correre in Qatar di giorno, magari con moto meno elettroniche e qualche sorpasso in più. Troppo difficile?

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