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Pernat: ma la Yamaha ha paura di richiamare ai box Rossi?

Secondo il manager genovese la casa di Iwata soffre di timori reverenziali. Scarsa professionalità per tutti i team nel Flag to Flag

Pernat: ma la Yamaha ha paura di richiamare ai box Rossi?

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Spiace dirlo ma questo Gran Premio in Repubblica Ceca è parso più una gara di dilettanti allo sbaraglio che ad un appuntamento mondiale di motociclismo. Quello che si è visto ai box durante il cambio di moto previsto dal regolamento del ‘Flag To Flag’ è roba neppure da campionato regionale.

L'unica squadra e piloti da 10 e lode per la strategia è stata la Honda che ha dominato la gara con una doppietta Marquez-Pedrosa che ha schiantato il lotto della concorrenza.
Marc Marquez si era accordato con il team che probabilmente sarebbe rientrato al terzo giro, si sapeva che la pista si sarebbe quasi subito asciugata, ed addirittura lo ha fatto un giro prima del previsto e la moto di riserva era già pronta con le due coperture da asciutto.

Grandissima intuizione del pilota e grandissima professionalità del team che ha lavorato come Dio comanda. Errore clamoroso invece di Valentino Rossi e del suo suo team che sono rientrati addirittura tre giri dopo Marc Marquez perdendo minimo trenta secondi.

E’ in queste condizioni che si vede il tallone d'Achille, probabilmente l'unico, di Valentino Rossi che non riesce a capire quando sia il momento di cambiare pneumatici, ma il team è ugualmente colpevole per non avergli segnalato  il momento giusto, visto che dal muretto si ha l'esatta fotografia di quello che sta succedendo.
Probabilmente segnalare cose importanti ad un campione di questo calibro sembra una cosa difficilissima, quasi figlia di un complesso di inferiorità.

Altro errore clamoroso quello del team satellite Yamaha Tech 3: Jonas Folger era entrato al secondo giro insieme a Marquez ma è stato rimandato in pista perché la seconda moto non era ancora pronta. Ciò ha costretto il pilota a rientrare una seconda volta il giro dopo. Senza questo errore Folger avrebbe potuto fare il podio tranquillamente visto i tempi in cui ha girato con le gomme da asciutto.

Addirittura pazzesco il doppio errore del box di Ducati che ha segnalato ad Andrea Dovizioso di fare il cambio gomme addirittura tre giri dopo Marquez, insieme a Valentino Rossi, giocandosii in questo modo il Gran Premio e preziosi punti in classifica.

Incredibile poi quanto successo a Jorge Lorenzo che, pur entrando un giro prima di Valentino e Dovizioso, non ha trovato la moto pronta né per le gomme né per le sospensioni, perdendo quasi un minuto e mezzo prima di ripartire, sembrava un turista fermo per una sosta.

E della Suzuki vogliamo parlare? Al rientro di Andrea Iannone, giustamente al secondo giro, il meccanico si è reso conto di avere montato una gomma sbagliata nel posteriore della moto…roba da matti! Il risultato è stato quasi un minuto perso prima di ripartire.

In pratica un vero e proprio festival degli errori o per meglio dire degli orrori che mai e poi mai si dovrebbero verificare in un campionato mondiale di questo calibro.

La professionalità è anche motivo di sicurezza in pista e questo i team professionistici lo devono capire perché oltre l'immagine dello sport c'è in gioco la vita dei piloti.

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