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MotoGP, Jorge Viegas: motorcycling? I'll make it sexy!

EXCLUSIVE The new FIM President speaks: "Dorna? they supports us in everything. In Austin a meeting with Ezpeleta for aerodynamics, actually the rules are not good. And news are also coming for the Superbike".

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Jorge Pessanha Viegas is the new President of the FIM. Portuguese, succeeds Vito Ippolito, Venezuelan.

Both men of sport, but if in the past of Ippolito there was the management of the Venemotos team, created by his father Andreas and multiple world champion with Johnny Cecotto and Carlos Lavado, Viegas has really put the wheels on track, having raced in 250 and 350.

Even if the roots are common, we are talking about two different men. Both friendly but, apparently, if Vito was more accommodating, Jorge seems to be able to open the throttle more vehemently than his predecessor. And God knows that the FIM need a men of action. Of course, to get up there we are still talking about a man with political qualities. But it seems that to race, even in the past, those were also needed. Jacques Bolle is now President of the French federation, and Christian Estrosi, mayor of Nice and president of the region, and both are former riders.

Did we like it? We liked it. But as always, the facts will speak for themselves.

Video is in english...ahem, almost english. Under the italian translation.

p.s.


Prima di essere Presidente è stato un vero pilota. Ha partecipato al Gran Premio di Spagna nel 1976. In che categoria?

Era la 250, e poi provai anche a qualificarmi per il Gran Premio del Venezuela nel 1976, quando c’erano tutti gli squali più grossi. C’erano Johnny Cecotto, Barry Sheene. Ho dei bei ricordi di quei momenti. Poi ho corso fino al 1980, quando è nata mia figlia, a quel punto mi sono fatto una famiglia e la mia vita è cambiata. Ho capito che non sarei mai diventato un campione del mondo, così ho smesso!

Lo stesso per me! Ho capito che ero troppo lento per fare il pilota, quindi mi sono messo a fare il giornalista, abbiamo qualcosa in comune! Vorrei sapere qual’è stata la spinta principale per diventare Presidente della FIM, qual’è l’obiettivo principale del tuo mandato.

Bella domanda! E’ molto strano, perché io sono entrato nella FIM nel 1992, quindi parecchio tempo fa. Sono passato attraverso tante commissioni, ruoli di vario genere facendo una lunga carriera all’interno della FIM. E che tu ci creda o meno, non ho una risposta precisa alla tua domanda. Credo sia qualcosa che hai dentro. Nel mio caso, e credo che sia la stessa cosa che dicono quelli che lavorano con me, io adoro mettere in pratica le mie idee. Ho avuto queste idee per tanti anni e alcune di queste ho iniziato a metterle in  pratica. All’inizio della mia presidenza qui, ho pubblicato un Tweet in cui ho scritto una cosa molto semplice: “Io dico quello che penso e faccio quello che dico”. Questo significa che io trasformo le mie idee in fatti. Parlo con le persone, cerco di convincerle che queste idee sono realizzabili, che sono positive e dopo le realizzo. Una delle cose dell’essere Presidente della FIM è che puoi vedere le cose mentre accadono, e questo non è un privilegio che puoi vivere in ogni lavoro che fai nella tua vita. Vedere che un sogno che hai sta diventando reale e che si sta realizzando, questo è quello che sento in questo momento.

Il Presidente FIM al fianco della Honda NS 500 di De Radigues con alle spalle il benvenuto per GpOne.com

Tu hai vissuto il cambiamento della FIM dalle fasi iniziali, fino ad oggi. Sei felice e in che modo pensi che FIM debba ancora crescere e cosa pensi che debba ancora cambiare?

La FIM ha iniziato ad essere moderna col Presidente Francesco Zerbi, ma non siamo ancora abbastanza reattivi

La FIM ha avuto una grande trasformazione, direi che abbiamo iniziato negli anni 90 , quando ci sono state tante storie con la 'two wheels promotions', con Kenny Roberts, Bernie Ecclestone, le World Series. Dopo quella fase, la FIM ha iniziato ad essere più vicino ai promoter per tutte le discipline, maggiormente per la MotoGP naturalmente. Dopo abbiamo sviluppato ottime relazioni con alcuni promoter, mentre con altri non lo sono state altrettanto. Ma il fatto è che le cose sono andate in questa direzione e verso metà degli anni 90 la FIM si è trasformata all’interno, si è data uno statuto. Io sono stato parte del gruppo di lavoro che ha costruito il nuovo statuto, all’epoca in cui c’era il Presidente Zerbi. La FIM iniziò ad essere moderna, è cresciuta tanto diventando molto più operativa, molto attiva, rispondendo più velocemente. Direi che lungo questo processo, a volte, in maniera dipendente da chi fosse il responsabile in quel momento, non siamo stati molto veloci nello sviluppare le idee quanto mi sarebbe piaciuto vedere. Negli ultimi anni secondo me le cose sono state più lente di quanto sarebbe piaciuto a me, mentre adesso sento che stiamo andando nella direzione giusta. Questa è una mia opinione ovviamente!

Quando ti sei presentato in Qatar, prima della MotoGP,  ha detto “La FIM è qui”, ma proprio nella prima gara della stagione abbiamo avuto una protesta da parte di quattro costruttori contro la Ducati e nessuno dalla FIM ha effettuato alcuna comunicazione ufficiale sul fatto che c’era stata una protesta. E fino alle 2.30 del mattino, non avevamo nessuna informazione, perché questo è il modo in cui Dorna gestisce la MotoGP. Non credi che la FIM debba essere più presente, perché alla fine Dorna cura l’organizzazione, ma la FIM gestisce il motociclismo.

Jorge Viegas ha voluto che all'ingresso della FIM a Mies ci fossero i fondamentali di ciò che è la Federazione

La Dorna non ha responsabilità sui fatti di Losail, è stato tutto gestito dalla FIM

Paolo, hai una informazione molto sbagliata. Sono felice che tu mi abbia fatto questa domanda, perché la Dorna non aveva nulla a che fare con quanto accaduto. Dorna è stata informata allo stesso momento in cui sei stato informato tu. Voglio spiegare bene come sono andate le cose. C’è stata questa protesta, abbiamo visto tutti venire da noi e dopo i nostri commissari hanno fatto una riunione, analizzando la situazione ed hanno lavorato assieme fino alle 2 del mattino, cercando di capire cosa avrebbero potuto fare, se avrebbero potuto prendere una decisione. E loro hanno deciso che non erano competenti sulla questione. Loro sono al servizio della FIM, non hanno nulla a che fare con la Dorna. Dimentichiamo della Dorna. Dopo loro hanno girato questo appello ai giudici, alla nostra commissione. Questo appello è andato diretto tra le mani del direttore del CGI dall’India, che ha formato la corte di appello assieme ad altri due giudici. L’unica cosa che gli ho detto è questa “io voglio una decisione prima del Gran Premio di Argentina”. Qualsiasi decisione. Dopo abbiamo avuto una riunione il venerdì successivo al Gran Premio proprio qui dove siamo ora e tutti gli autori della protesta, con avvocati e ingegneri. C’erano anche la Ducati, la Casa colpita dalla protesta, con Gigi Dall’Igna ed un avvocato, ed hanno avuto un meeting. Dopo qualche giorno hanno espresso la loro decisione.

Tutto questo è perfetto, ma la mia domanda riguarda un’altra cosa, e cioè sulla mancanza di una qualsiasi comunicazione ufficiale a Losail.

Perché la comunicazione ufficiale c’è stata solo dopo che io ho dato l’ok. E questa comunicazione ufficiale è stata resa pubblica il giorno successivo. C’era gente in viaggio, gente che tornava nel proprio paese.

Non credi che fosse necessario avere qualcuno della FIM che restasse lì in quel momento?

Tu hai assolutamente ragione, ma il punto è che la decisione di procedere in appello è stata presa alle due e mezza del mattino. La nostra responsabile stampa magari stava dormendo, altri stavano volando verso gli Stati Uniti, era una situazione davvero complicata. Abbiamo parlato di ciò che stava accadendo il giorno dopo. La prossima volta busseremo alla tua porta in hotel!

Non sarebbe servito, ero in circuito! Possiamo dire che la prossima volta magari cercherete di ricordare che viviamo una società che vuole informazioni immediate.

Hai ragione, faremo così.

La FIM è la Federazione di tutte le Federazioni nazionali

Il nostro modello di 'elettrico' è diverso da quello FIA, per noi la MotoE è una classe della MotoGP

Parlando invece di gare su pista, abbiamo tutto nelle mani dello stesso organizzatore. Abbiamo la MotoGP e la SBK, senza dimenticare il CEV e la nuova MotoE. Perché non dare ad esempio la MotoE ad un altro organizzatore? Come del resto accade fra F.1 e Formula E.

Lo spiegherò. Il nostro modello per la MotoE è diverso rispetto a quello della FIA. Abbiamo deciso di non fare correre gare separate per avere molta più attenzione e notorietà sul campionato. Noi stiamo trattando la MotoE come una classe extra della MotoGP. Ho un contratto di tre anni con Dorna, e vedremo come funziona. E dopo decideremo cosa fare, ma finché il contratto è valido, e ricordo che viene dall’amministrazione precedente ma sono d’accordo con quanto fatto, noi metteremo la MotoE assieme alla MotoGP, per vedere come funziona. Tu sai se sarà un successo o meno? Io non lo so.

Magari noi siamo troppo vecchi per capire questo tipo di motori, mentre ai più giovani potrebbe piacere l’elettrico.

Stiamo vivendo un passaggio, dai motori endotermici agli elettrici: dobbiamo farci trovare preparati

Noi viviamo in un’epoca di cambiamento dal punto di vista energetico. Stiamo passando dai motori endotermici a quelli elettrici, o anche ad altri tipi. Non so ancora quante potrebbero essercene. Le cose stanno andando più velocemente di quanto vediamo. Quindi noi pensiamo che dobbiamo farci trovare preparati, creando un nuovo modello di MotoGP oppure facendo il passaggio da una tipologia di motore ad un’altra. Quindi, noi abbiamo un contratto con Dorna fino al 2041 e non c’è niente che posso fare con questo contratto, ma non voglio neanche dire che voglio cambiare qualcosa. Abbiamo un partner affidabile. che sta facendo grande la MotoGP.

Sono d’accordo, ma sei felice riguardo un contratto così lungo? Loro stanno facendo un ottimo lavoro, ma voi siete nelle condizioni di operare sulla situazione in modo da equilibrare i valori in campo oppure no?

Fra le novità l'omologazione dei caschi 'Racing', per elevarne il livello qualitativo e la sicurezza

Con Dorna scriviamo assieme il regolamento. Non hanno mai rigettato una nostra proposta

In tutta onestà ti dirò una cosa, che tu potrai credere o meno. Tutto ciò che ho richiesto a Dorna, almeno riguardo il nostro ‘potere’, ha sempre trovato l’accordo da parte loro. Noi abbiamo ereditato una situazione che viene dal passato. Però Dorna è intervenuta su questo sport molto di più rispetto agli organizzatori del passato e questo è un fatto. Le cose vanno benissimo e non avevamo mai avuto questo livello di accordo. Il regolamento? Viene scritto assieme. Tutte le volte che abbiamo presentato qualcosa, qualcosa di ragionevole ovviamente, Dorna non lo ha mai rigettato e in più Dorna non ha mai cambiato nulla nel regolamento senza avere il nostro benestare. E’ come un matrimonio.

Quindi anche quando ci sono problemi, questi sono da dividere al 50% tra FIM e Dorna.

Mi prendo il 50% delle responsabilità, ma la MSMA non è attiva quanto vorrei

Naturalmente. Io mi assumo la responsabilità per le cose sbagliate, perché tutti a volte prendono decisioni sbagliate. Me ne prendo almeno il 50%, ma non dobbiamo neanche dimenticare della MSMA perché anche i Costruttori sono parte dell’accordo. In questo momento abbiamo anche un’ottimo rapporto con la IRTA, come con la MSMA, anche se non sono attivi come vorrei. I due attori principali sulla scena del campionato sono la FIM e la Dorna.

Nel tuo ruolo di Presidente, ma anche semplicemente da appassionato, ti sei è fatto qualche idea sul regolamento per quanto riguarda l’aerodinamica in MotoGP o anche per la SBK, in cui corrono moto che costano molto più di altre.

Non siamo felici delle regole sull'aerodinamica. Sulla Superbike presato avrete buone notizie

Dirò due cose. Per quanto riguarda l’aerodinamica, ci stiamo lavorando perché non siamo felici di questa situazione. Proprio oggi, poco prima di parlare con te, ero al telefono con Carmelo Ezpeleta, e ci siamo accordati per avere un extra meeting in MotoGP ad Austin, di venerdì, per parlare del tema aerodinamico, perché le regole sono quelle che sono, ma ci possono essere differenti interpretazioni. Il punto è questo e noi vogliamo che tutto sia assolutamente chiaro, trasparente e fare in modo che tutti capiscano le regole. Che le capisca anche io o anche tu. In questo momento solo gli esperti possono capire le regole e cercare di essere più intelligenti di altri nell’applicarle, come abbiamo visto. Per quanto riguarda invece la SBK, datemi un po’ di tempo ed arriveranno delle buone notizie, ci stiamo lavorando.

Alcune persone vorrebbero vedere la SBK tornare al passato, con delle moto più vicine alla produzione come ad esempio quelle con cui correva Freddie Spencer.

La SBK deve essere un prodotto completamente diverso dalla MotoGP

Ho incontrato Steve McLaughin, che organizzò una delle prime gare del campionato nel 1988 nel mio paese, ed io gli diedi una mano ad organizzarla. Abbiamo ricordato quanto quelle fossero vere moto di produzione. Ricordo di quando a vincere fu Doug Polen. Noi pensiamo anche che la SBK debba essere un prodotto completamente diverso dalla MotoGP, questo è certo.

In passato erano tanto diverse perché una era a 4 tempi e l’altra a 2 tempi. Adesso sono molto simili, e anche i tempi sul giro sono vicini. Anche se la SBK dovrebbe promuovere le moto sportive, forse dovremmo capire che le moto più vendute in questo momento non sono le sportive.

Sono d’accordo con te. Tu hai iniziato la domanda dicendo che Dorna si occupa della promozione di tutte le categorie e forse il regolamento dovrà essere cambiato proprio perché i due campionati principali hanno lo stesso promoter. La stessa Dorna non vuole che la SBK sia così vicina alla MotoGP. Anche tu ricorderai quando c’era Maurizio Flammini le lotte che c’erano sui regolamenti. Ma questo è il passato e adesso dobbiamo lavorare nella direzione che hai indicato.

Strano chiederlo al Presidente della FIM, ma vorrei sapere se hai un pilota preferito, anche del passato ovviamente.

Jorge Viegas con l'editore e fondatore di GPOne.com, Paolo Scalera durante la videointervista

Il mio eroe era Barry Sheene, mi piaceva la sua ragazza! Oggi parlo con Rossi, Marquez, Dovi, Lorenzo, tutti bravissimi

Io sono un vero tradizionalista. I miei eroi sono Giacomo Agostini, Mike Hailwood, e potrei andare molto più indietro. Quando ho iniziato a gareggiare sai chi era il mio modello? Era Barry Sheene, perché aveva sempre ragazze molto carine attorno. Lui fumava e anche io all’epoca fumavo. Lui era una sorta di eroe per me e ricordo il mio primo lavoro da giornalista fu proprio di scrivere un articolo su Barry Sheene. Ma sui piloti del presente io non riesco a rispondere. Ho parlato benissimo con Andrea Dovizioso, e anche con Jorge Lorenzo che non sembra piacere a nessuno, mentre con me ha avuto un ottimo dialogo. Ho parlato anche con Valentino e proprio nella stanza qui di fianco ho fatto un video per i suoi 40 anni che gli ho mandato. Naturalmente ho parlato anche molto con Marc Marquez. Sono tutti bravissimi.

Tutti questi piloti sono più ‘politici’ del passato. Come ricorderai, con Kenny Roberts era davvero dura.

Inviterò Kenny Roberts al nostro Gala annuale, è una buona idea?

Ricordo di una volta in cui Kenny stava litigando nel paddock con delle persone. Adesso lo inviterò come leggenda per il nostro gala. Che ne pensi, è una buona idea? (Risate)

Cosa devono aspettarsi gli appassionati di motociclismo dalla FIM. A noi piacerebbe vedere una FIM più presente.

Jorge Viegas alla sua prima conferenza stampa a Losail, in Qatar

Il motociclismo deve diventare più sexy, ci vedevano come quelli brutti e pericolosi. Non è più così

Noi vogliamo essere più presenti, ma voglio anche alzare il livello della FIM. La FIM è in competizione con altri sport, con altre attività di intrattenimento. Noi crediamo che la FIM debba crescere, perché noi non possiamo essere un piccolo sport, rispetto alle auto o anche rispetto ai videogame. Noi dobbiamo crescere, dobbiamo avere molto più fascino, direi quasi che dovremmo diventare più sexy. Secondo me lo sport del motociclismo è il migliore al mondo, punto. Mi piace il calcio, ho la mia squadra preferita e la seguo. Ho giocato ad Hockey, ho giocato a Basket, mi piacciono molti altri sport. Sono anche stato in contatto con altri sport perché sono stato membro del comitato olimpico in Portogallo, quindi ho avuto contatti con molti altri sport, tutti quelli che definiremmo sport olimpici. Questa è un’altra lotta che sto affrontando, perché non comprendo per quale ragione gli sport che non fanno parte dei giochi olimpici debbano essere considerati di livello inferiore rispetto agli altri. Ma dipende solo da queste persone, perché per noi ovviamente il motociclismo è il miglior sport al mondo. Il fatto è che il motociclismo è cresciuto moltissimo negli ultimi anni. In passato ci vedevano come i ragazzi cattivi, come lo sport pericoloso, ma non è più così perché abbiamo investito moltissimo sulla sicurezza e stiamo investendo moltissimo anche in una cosa che per me è cruciale nel mio ruolo di presidente FIM. E si tratta di fare in modo che ogni ragazzino o ragazzina che voglia praticare questo sport, possa farlo. Tanti vorrebbero ma non hanno i soldi per farlo, perché il nostro sport è costoso. Per questo stiamo cercando di trovare una strada attraverso le scuole, le Academy. Perdona la deviazione dal discorso, ma ricordi quando arrivò la Moto2? Tutti erano perplessi, per lo stesso motore, dicevano che non era uno sport di alto livello. Invece abbiamo gare molto eccitanti, che sono incredibili. Forse quella è la strada che dobbiamo fare, dobbiamo creare gare molto combattute in modo che piaccia al pubblico, che ci sia più gente interessata a praticare questo sport. E’ tutto legato secondo me.

Tanti sostengono che non dovremmo seguire l’esempio della Formula 1. Tu cosa ne pensi?

La F.1 non ha una 'filiera' per arrivare al top, il motociclismo invece ha una strada per arrivare sino alla MotoGP

Io non so come si arriva in Formula 1. Tu me lo chiedi, ma io davvero non saprei. Mi sembra molto complicato, forse dipende dal fatto che ci siano grandi sponsor che pagano il tuo posto nel team. Non c’è quella che in francese si definisce filiera. Non c’è una strada diretta da percorrere fino a che non arrivi in Formula 1. E’ tutto molto strano e confuso. Nel nostro sport invece, un pilota sa come arrivare in MotoGP. Devi passare attraverso cose come la Red Bull cup, il CEV, poi c’è la Talents Cup e in seguito la Moto3. Una volta che sei arrivato in Moto3, puoi essere certo che se sei bravo, arriverai anche in MotoGP. Questa è la strada. Mentre nell’automobilismo non so. Ci sono tante competizioni, ci sono tanti modi diversi.

Noi ancora non riusciamo ad attrarre i grandi sponsor. In passato avevamo i tabaccai, mentre adesso abbiamo le bevande energetiche. Perché?

Viegas a fianco di Ezpeleta. La FIM esiste e si prende il 50% delle colpe (e dei meriti) di quanto accade nel motociclismo

Pochi grandi sponsor? Dobbiamo crescere e arriveranno, grazie anche a novità come la MotoE

In alcuni casi, e quando ero presidente della federazione nazionale avevo questo problema, alcuni considerano questo sport troppo pericoloso e non vogliono associare la propria immagine ad uno sport pericoloso. Altre volte considerano l’investimento poco sensato e non sostenibile ed anche per questo stiamo lavorando, prendi le moto elettriche che cambieranno le cose da questo punto di vista. Queste sono le due ragioni principali per cui i grandi sponsor non arrivano. Ma arriveranno, perché il nostro mercato sta crescendo e la nostra attenzione nei confronti dei media tra crescendo. Guarda a paesi come la Spagna. Lì ci sono grandi sponsor. Anche in Italia ce ne sono tanti, ma in Spagna hai la Repsol, la grande compagnia petrolifera. Adesso abbiamo portato la ENI, attraverso Eni Green, attraverso la MotoE. Forse dobbiamo andare verso una crescita nei confronti di queste grandi compagnia per le energie rinnovabili, che richiedono un approccio completamente differente.

Ti faccio un ultima domanda. Adesso abbiamo 19 Gran Premi e sembra che la MotoGP stia guardando sempre di più ad est. In passato avevamo un Gran Premio in Cina, ma stiamo in qualche modo perdendo alcuni circuiti storici, come ad esempio l’Estoril. Cosa ne pensa, è questo il modo giusto di andare avanti?

Perdiamo circuiti storici? Estoril vorrebbe rientrare, ed anche Francorchamps. E sono in arrivo Finlandia e Messico

Adesso ci sarà una nuova pista in Finlandia, che è un progetto molto grande e molto vicino alla Federazione Finlandese che ha lavorato tanto per questo. Ci sono domande dal Messico. Quello che voglio dire è che ci sono molte piste in attesa, ad esempio solo in Portogallo ci sono Estoril che vorrebbe rientrare, come anche Portimao. Portiamo ha una lettera di intenti con Dorna. Credo che dopo il 2021 ci saranno molti cambiamenti.
 

Quindi dobbiamo aspettarci grandi cambiamenti dal nuovo Presidente.

Lo spero, altrimenti non ci sarebbe bisogno di me!

 

Ha collaborato: Marco Caregnato

 

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