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MotoGP, Lorenzo: Senna's helmet is my favourite piece

The Majorcan opens the doors to his Museum in Andorra with more than one hundred pieces of memorabilia on display

Lorenzo: Senna's helmet is my favourite piece

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 Un tuffo nel passato tra due e quattro ruote. Ad Andorra Jorge Lorenzo ha aperto le porte del suo World Champions Museum. Quattrocento metri quadrati dove sono esposti oltre cento cimeli dei campioni di Formula 1 e MotoGP raccolti in quattro anni. C’è la tuta di Lauda, di Clark, senza scordarsi quella Rossa di Schumacher. Nella parte dedicata ai protagonisti delle monoposto, che apre l’esposizione, il pezzo più pregiato è senza dubbio il casco di Ayrton Senna: “Per me ha un valore speciale, così ha detto il maiorchino con il volto emozionato durante il tour. C’è la storia, anche quella recente, con le tute indossate da Lewis Hamilton e Fernando Alonso.

Si entra poi nel vivo dell’esposizione passando alla zona riservata alle moto, dove non mancano i caschi di Barry Sheene e Wayne Rainey fino ad arrivare ai giorni nostri con le sfide contro Marc Marquez e Valentino Rossi. Proprio il Dottore, in occasione del GP del Mugello 2014, ha donato la sua tuta all’ex compagno Yamaha. La maggior parte degli oggetti esposizione derivano infatti dallo scambio negli anni con altri piloti.

Infine l’ultima ala, quella personale del maiorchino. Sono esposti i trofei, la pergamena di Campione del Mondo 2015 e il trofeo vinto lo scorso anno a Valencia. All’appello non poteva mancare la sua M1, con cui ha ottenuto tre titoli Mondiali nella classe regina: “Credo che questo sia il secondo pezzo a cui sono più affezionato – ha svelato il maiorchino – la Yamaha è una moto che mi ha regalato grandi emozioni e mai potrò dimenticare”. Sulla leva del cambio è riportata la data dell’ultima gara a Valencia dello scorso 13 novembre.

Oltre alle collezioni, al proprio piano i visitatori potranno vivere l’esperienza e il brivido di essere pilota per un giorno, salendo a bordo dei simulatori MotoGP e F1. Non manca poi il merchandising. C’è quello del maiorchino, di Marc Marquez e anche quello di Valentino Rossi. D’altronde, come ci disse tempo fa Lin Jarvis, lo sport è anche business. 

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Translated by Jonathan Blosser
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