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MotoGP, Quartararo: "Rossi mi mette ancora soggezione, ma non sono spaventato"

VIDEO - "La prima cosa al debutto in Qatar è stato seguire Valentino nella FP1. Parlare con lui è speciale, è il mio idolo, ma passare nel team ufficiale non mi spaventa. Marquez è impressionante, ma anche Dovi, è fluido e va fortissimo"

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Giorno dopo giorno proseguono le live sui canali social di GPOne, e gli ospiti illustri continuano a susseguirsi. Ieri è stato il turno del (probabilmente) talento più cristallino del motociclismo attuale, ossia Fabio Quartararo, che dalla sua casa in Andorra ha risposto alle domande di Paolo Scalera, Matteo Aglio e dei tanti appassionati che hanno seguito l’evento su Facebook e Youtube, in compagnia tra l’altro del suo manager Eric Mahe.

Il francese dal canto suo si sta ovviamente preparando per la ripresa delle ostilità, che dovrebbe coincidere con la doppia di gara di Jerez in luglio. “Anche se fosse tripla non sarebbe un problema – scherza Fabio – anzi sarebbe un piacere. L’inizio sarà certamente strano, ma sono pronto: attualmente non posso girare in moto, quindi faccio solo allenamento fisico”.

Quali altri sport ti piace praticare?

"A parte la moto...mi piace molto il motocross!"

In tanti si chiedono l’origine del tuo soprannome “El Diablo”. Puoi svelare il mistero?

“Il soprannome è nato durante i miei primi anni da pilota, quando indossavo un casco replica di Roberto Locatelli con un diavolo sulla parte posteriore. Per questa ragione uno dei miei primi rivali ha iniziato a chiamarmi in quel modo, ed il soprannome è arrivato sino a qui”.

Molti dicono che la Yamaha è una moto facile da guidare. Ti fa arrabbiare questa affermazione?

“Non particolarmente, anche perché penso che nessuna moto sia facile da guidare. Dipende dallo stile di guida di ognuno, dato che non sono mancati i piloti che hanno faticato in sella alla Yamaha: un pilota aggressivo può faticare su una Yamaha e meno su una Honda. Personalmente mi trovo a mio agio sulla Yamaha, perché si adatta a me”.

Qual è la tua opinione sulla M1 2020?

“Ho provato la M1 2020 solo per 5 giorni e non sono riuscito ad avvertire una grande differenza. L’obiettivo di Yamaha era quello di migliorare la velocità massima e sembra esserci riuscita vedendo le prestazioni di Maverick e Valentino, io però ho usato un motore con molti chilometri. Mi sembra più tempo, ma la cosa importante è che mi sono sentito bene sulla moto”.

Sei mai stato davvero vicino alla Ducati?

“L’anno scorso mi sono sentito davvero a mio agio in sella alla Yamaha, ed il fatto di avere da quest’anno una moto ufficiale pur non essendo nel team interno mi ha convinto definitivamente a sposare il progetto Yamaha. Ovviamente la promozione nel team ufficiale dell’anno prossimo ha aumentato questa convinzione”.

"Si tratta di fare la giusta progressione - interviene il manager, Eric Mahe - abbiamo preferito aspettare che la situazione si chiarisse, ma era evidente che sarebbe stato meglio per Fabio non fare troppi cambiamenti. Così è perfetto: il primo nel team satellite, il secondo nella stessa squadra con la moto ufficiale ed infine due stagioni nel team Factory".

Una osservazione corretta. Avere il giusto manager aiuta, dunque quand'è che vi siete conosciuti?"

"Quando era ancora in Moto3 - prosegue Eric - Fabio aveva qualche problema con la sua situazione precedente ed abbiamo parlato. Secondo me è veramente molto importante il rapporto personale. Fare il manager di un pilota non è solo una questione economica od organizzativa, ci si deve piacere reciprocamente".

Fabio, pensando al futuro, quanti mondiali pensi di poter conquistare da qui a dieci anni?

“Spero dieci (ride ndr). Mi sto allenando il più forte possibile per raggiungere i miei obiettivi, ma staremo a vedere ciò che mi riserva il futuro”.

Quartararo: "Il passaggio nel team ufficiale non mi spaventa, parlare con Rossi è sempre strano"

Come ti senti se pensi alla tua promozione nel team ufficiale Yamaha?

“Sono tranquillo, del resto è la cosa migliore che poteva capitarmi in questo periodo”.

Porterai con te la sua squadra?

È qualcosa di cui dobbiamo ancora parlate, è un po’ presto, però mi piacerebbe portare i miei tecnici con me perché mi trovo bene con loro”.

Com’è il tuo rapporto con il proprietario della tua futura moto, Valentino Rossi?

“Il rapporto tra me e lui è molto buono, ma è sempre strano parlare con Vale perché parlo con il mio idolo, e per questo sono sempre un po’ nervoso. Ricordo che la prima cosa che ho fatto nelle FP1 del Qatar è stato compiere alcuni giri insieme a lui. Ho guardato spesso i suoi dati, ma anche questa è una cosa un po’ particolare per me”.

Hai dichiarato che speri che i tifosi italiani non si arrabbino per avere preso il posto di Rossi.

Mi dite sempre che sono metà italiano e spero che i tifosi italiani non siano arrabbiati. Mi sembrerà strano a fine campionato prendere quella moto, ogni pilota sogna di andare nella squadra di Valentino”.

Pensando alle piste sulle quali quasi certamente si correrà quest’anno, come Jerez, quali sono le tue preferite?

“Difficile dirlo, un pilota ama le piste dove raccoglie buoni risultati. Mi piacerebbe non correre in Germania e ad Aragon, dato che in quelle due piste Marquez è davvero forte (sorride ndr)”.

Cosa pensi della nuova avventura che attende Alex Marquez in Honda?

"Alex ha vinto due Mondiali e dovremo vedere come si comporterà in sella a una MotoGP, dopo aver disputato due soli test. Io sono convinto che dopo due gare capiremo il suo livello”

Hai pensato di mettere il 47?

“Cioè 46+1? Questo lo farò solo quando vincerò il Mondiale (ride ndr)”.

Quartararo: "Non capisco perchè Dovizioso non sia considerato un rivale diretto di Marquez, mi ha impressionato"

Qual è il segreto per battere Marquez?

“Se conoscessi il segreto avrei già vinto delle gare. Io credo che mi sia mancata un po' di esperienza, dato che il 2019 è stata la mia prima stagione in MotoGP. Ora ce l'ho, non dico che sarà più facile battere Marquez ma forse in questa stagione sarà meno complicato riuscirci, dovrò comunque lavorare duramente per migliorare”.

Che rapporto hai con Morbidelli?

“Franco è una persona discreta, non parliamo molto tra di noi, ma lo considero sincero, proprio per questo c’è un bel rapporto nel box”.

Domanda secca: gara con vittoria in solitaria o gomito a gomito?

“L’importante è vincere, anche se disputare una gara come quella di Misano, dove hai Marc dietro per tutto il GP ha un sapore speciale. Il fatto è che ad oggi non ho fatto ancora una corsa testa a testa con Marquez”.

Cosa pensi di Dovizioso invece?

“La cosa strana è che Dovi non è considerato come un diretto rivale di Marquez, invece negli ultimi anni lui è sempre arrivato secondo nel Mondiale. Per me questa è una cosa che deve far riflettere, anche se la gente non lo considera un top rider. Lui e Marc sono gli unici ad avermi impressionato in pista. Quando segui Dovi ti sembra di andare 10 secondi più piano ed invece vai fortissimo”.

Ti sei ispirato a qualche pilota nel guidare la Yamaha?

“Qualcuno dice che assomiglio a Lorenzo, ma per me è una cosa naturale guidare così la M1. Non mi ispiro a nessun pilota in particolare”.

In MotoGP ha fatto vedere il tuo vero valore, cosa era successo nelle altre classi?

“In Moto3 era stato difficile per me, non ho fatto dei buoni risultati. Soprattutto con Leopard, quell’anno avevano cambiato moto, erano passati a KTM, il team è molto bravo ma conosce molto bene la Honda. In Moto2 con il team Pons è stato difficile, poi con Speed Up ho fatto il passo in avanti. Luca Boscoscuro mi diceva sempre: continua a lavorare e vincerai. Non mi aveva messo nessuna pressione e a Barcellona avevo vinto la mia prima gara. Al Mugello avevo detto al mio capotenico che se avessi 5 Km/h in più avrei vinto in Catalogna e così è successo”.

Cosa pensi della separazione tra Vettel e la Ferrari? Ti piacerebbe un giorno guidare una monoposto di F1?

“Io prenderò il posto di Seb il prossimo anno in Ferrari, non ve l'ho detto?! Scherzi a parte, è troppo presto per pensare alle quattro ruote, anche se mi piacerebbe poter fare un test con la Formula 1...In curva vanno fortissimo. A dir la verità mi pare proprio che il nostro sponsor, Petronas, abbia qualcosa da farmi provare".

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