Tu sei qui

Perché la Honda, dopo il quadriennale di Marquez, cerca Pol Espargarò

In Honda non sono contenti di vincere solo con Magic Marc. Vogliono tornare ai tempi di Doohan quando piazzavano cinque moto nei primi cinque posti. Ma è l'ossessiva ricerca di Ducati ancora senza leader che sta muovendo il mercato

Perché la Honda, dopo il quadriennale di Marquez, cerca Pol Espargarò

Share


A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
E’ una frase attribuita a Giulio Andreotti, che di politica se ne intendeva un bel po’. E cos’è il mercato piloti, se non politica?

E la politica che cos'è? Secondo noi l’arte di prendere decisioni condivise il cui risultato è migliorare lo stato delle cose per il partito dominante.

Scordiamoci l’interesse comune, non esiste. Esiste invece l’interesse dei vari gruppi. Così in MotoGP la politica è l’individuale interesse delle singole case.

Si può dunque, politicamente prendere una decisione che non ci favorisce individualmente ma sfavorisce l’opposizione? Certo che si può, anzi si deve!

Ecco, questa è stata la nostra impressione, ieri, quando facendo 2 più due, prima della diretta che ci ha visti impegnati con Alberto Vergani, abbiamo avuto la conferma che la Honda - o meglio: Alberto Puig - stavano parlando con Pol Espargarò.

Oggi ne parlano tutti, ma nessuno ancora ha dato una spiegazione di una mossa apparentemente incomprensibile. E non solo perché mette in un angolo il più giovane dei Marquez senza che abbia fatto nemmeno una gara.

Il 2020 è un mondiale di passaggio, e nel 2021 l'unica modifica ammessa è il pilota

Il fatto è che, anche se si correrà a gare e ranghi ridotti, di questo mondiale 2020 non frega più niente a nessuno. E’ un campionato di passaggio, che occuperà metà anno e sarà una specie di lungo test autunnale con le case impegnate a cercare la migliore soluzione per affrontare il 2021. Una stagione durante la quale pochissime modifiche tecniche saranno concesse, la più importante delle quali sarà il pilota.

Già perché nel motociclismo il pilota conta ancora un bel po’. Fa la differenza e, mi pare ovvio, la Honda ha al momento il migliore…ma dove sono gli altri? Cal Crutchlow nel 2019 si è piazzato al 9° posto, a ben 287 punti da Magic Marc!

Nel contempo la Ducati ha piazzato Dovi (2°), Petrucci (6°) e Miller (8°); la Yamaha Vinales (3°), Quartararo (5°) e Rossi (7°); la Suzuki Rins (4°) ed un Mir (12°) in crescita a 41 punti da Cal.

Alberto Puig con l'ingaggio di Alex Marquez a fine 2019 non ha finito il suo lavoro

Ci sembra, dunque, evidente che Alberto Puig con l’ingaggio a fine dell’anno scorso di Alex Marquez non ritenga di aver finito il suo lavoro, anche perché il quarto uomo, Takaaki Nakagami è terminato nel mondiale addirittura 13°.

Una bella squadra la Honda? Affatto. Semplicemente un team con un fenomeno nelle sue fila.

Ma noi sappiamo che alla Honda piace vincere, è vero, ma per dimostrare che la sua moto è la migliore, ed in questo momento non lo può affermare come quando nel 1998 vinse il mondiale davanti alle altre Honda di Biaggi, Criville, Checa e Barros. Cinque Honda nei primi cinque posti!

Una rarità? Tutt’altro: nella stagione precedente la classifica del mondiale era stata Doohan, Okada, Nobuatsu Aoki, Criville, Takuma Aoki.

E nel 1996? Ancora Doohan, Criville, Cadalora, Barros.

La Honda dominava quando piazzava cinque piloti nei primi cinque posti, non ora

Insomma, quello era dominare, non ciò che sta facendo ora. Perché se andiamo a riguardare le classifiche delle ultime stagioni il miglior piazzamento, nell’anno di una vittoria de mondiale piloti, lo ha ottenuto nel 2013 con il terzo posto di Pedrosa. Poi nel 2014 con il quarto posto di Dani. Risultato ripetuto nel 2017.

Ecco perché le vittorie di Marquez nel mondiale a Puig non possono bastare, anche se poi pubblicamente dice cose diverse, privatamente sta cercando di rafforzare il team che, come scrivevamo nei giorni scorsi parlando di 'panchina lunga', non è più solo la squadra ufficiale Repsol, ma anche la compagine satellite. Due più due, non i due interni e basta.

Panchina lunga: persino la Yamaha ha ricollocato Valentino Rossi!

Poi, in qualche maniera, li sistemerà, come stanno facendo od hanno fatto tutte le case ufficiali. Non ha forse la Yamaha addirittura ricollocato Valentino Rossi nel team satellite Petronas?

Ecco, questa è la nuova politica: la panchina lunga, perché nessuno, Honda inclusa, può più permettersi di presentarsi con un solista, anche se del calibro di Marc Marquez.

Ce le immaginiamo le riunioni in Giappone, quando, al di là dei successi di Marc, le dita scorrono sulla classifica cercando la Honda seconda classificata e non la trovano, se non verso il fondo.

La Ducati, senza la firma di Dovizioso è anche lei a caccia di Pol Espargarò

Hai voglia ad arrampicarti sugli specchi: devi trovare piloti migliori. Ed è quello che Puig sta cercando di fare. Ed è il motivo per cui così facilmente è stato lasciato andare Jorge Lorenzo: bisognava liberare una moto. Basta brutte figure!

Nessuna però ci toglie dalla mente che chi sta gettando sassi in. Piccionaia, facendo muovere tutto, in questo momento sia la Ducati. Anche lei è prigioniera di un unico pilota, Andrea Dovizioso che, per di più, al contrario di Marquez, sta facendo le bizze per rifirmare. Ed il mercato non offre gran che. Imperativo, dunque, mettere la bandiera su quanto, di libero, c’è attualmente.

Il risultato è un domino che - incredibile, a bocce ferme! - sta muovendo tutto. Del resto senza gare non si può che fare scelte su quanto si è visto finora. Il mondiale 2020 vada come vada, quel che conta è la ripartenza il prossimo anno.

 

Articoli che potrebbero interessarti