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Ducati alla ricerca del nuovo Messi si affida alla panchina lunga

La Honda pur con il quadriennale di Marquez si sta muovendo sul mercato spagnolo (con Pol Espargaro), così Borgo Panigale ha bloccato il 22enne Jorge Martin. Una mossa 'al buio' visto che abbiamo visto un solo Gran Premio. Ecco il perché di questa strategia ormai comune

Ducati alla ricerca del nuovo Messi si affida alla panchina lunga

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In Spagna hanno recentemente scoperto che Ducati ha messo le mani su Jorge Martin per inserirlo nel 2021 nel suo team satellite Pramac, che ormai funziona proprio come una ‘panchina’ per il team ufficiale.

Il vostro scriba lo ha scritto su GPOne lo scorso 19 maggio, contemporaneamente all’esclusiva che Jack Miller avrebbe firmato in sostituzione di Danilo Petrucci. Come poi si è verificato.

Il fatto è che le Case hanno - o stanno - cambiando strategia per quanto riguarda il futuro prossimo. I team satellite non sono più visti, come erano in passato, come strutture atte principalmente a ammortizzare i costi dei team ufficiali, grazie al pagamento del leasing di MotoGP della stagione precedente.

Questo processo è passato attraverso due fasi: nella prima i team satellite hanno ricevuto una delle due moto aggiornata all’anno corrente, delegando in un certo senso al pilota incaricato di guidarla il ruolo di ‘collaudatore in corsa’. Poi successivamente si sono avocati a sé il diritto di scegliere anche i piloti.

Oneri ed oneri, cioè anche di pagarli.

La Ducati è stata fra le prime a farlo, e per questo oggi si ritrova con una panchina lunga che include anche Johann Zarco. La Honda, invece, sta attuando questa strategia con il team LCR di Lucio Cecchinello, come ci ha confermato il manager veneto nei giorni scorsi.

E la Yamaha? Beh, da quest’anno ha Fabio Quartararo, quindi si è allineata anche lei.

Per quanto riguarda la KTM crediamo che la filosofia sarà la stessa, mentre al momento le uniche case non allineate - ma solo perché non hanno un secondo team - sono Suzuki ed Aprilia, ma come ci diceva Massimo Rivola e più volte ha ripetuto Davide Brivio, è solo questione di tempo: ben presto la Dorna presenterà alle Case un nuovo contratto con il quale ognuno dei partecipanti sarà obbligato a schierare due team.

Questo comporta una nuova politica, o meglio la prosecuzione della politica attuale delle Case che cercano di accaparrarsi i migliori piloti della Moto3 o della Moto3, prima che diventino campioni, creandosi così un vivaio low cost.

Questo è il motivo per cui, anche in questo momento di stasi, Ducati ha messo sotto contratto Jorge Martin, attualmente in Moto2 con la Kalex del team Red Bull Ajo sul quale aveva messo gli occhi anche la Honda che comunque non ha perso tempo e sta parlando con un altro pilota spagnolo.

C’è chi dice che sia Jorge Navarro, in corsa quest’anno per la SpeedUp di quel grande talent scout che è Luca Boscoscuro, che peraltro ha in pista, anche se con i colori del team Aspar, quel Aron Canet che nel team di Max Biaggi in Moto3 con la KTM ha fatto vedere ottime cose giocandosi il mondiale contro la Leopard Honda del nostro Lorenzo dalla Porta. Ma la realtà è che Puig ha parlato con Pol Espargarò.

La Ducati 'costretta' ad essere aggressiva sul mercato

Non c’è da stupirsi, quindi, del fatto che la Ducati sia così aggressiva sul mercato: se infatti l’HRC ha un futuro stabile con il contratto quadriennale firmato con Marc Marquez, al contrario a Borgo Panigale sono convinti di avere la moto, ma non il pilota in grado di proiettarli nel prossimo quadriennio.

Se infatti al momento tutto è sbilanciato attorno ad Andrea Dovizioso, con il quale la Ducati sta trattando una riduzione dell’ingaggio, ma con il timore di avere un pilota se non plafonato ormai prossimo al ritiro, d’altro canto non può ancora riporre fiducia totale su quelli che siedono in panchina.

Danilo Petrucci, una sola vittoria nel 2019, è stato già giubilato, e se dovesse rimanere, con un altro contratto annuale, sarebbe solo nel caso Dovi mollasse. D’altro canto Jack Miller è una scommessa, così come Pecco Bagnaia che non sarebbe affatto contrattualmente al sicuro qualora disputasse un calendario 2020 tarpato ma al livello di quello del 2019, mentre per tutti Johann Zarco, voluto da Gigi Dall’Igna, oltre a non essere più giovanissimo, è a tutt’oggi una vera e propria incognita.

Ecco dunque l’ennesima scommessa Ducati, il team con la panchina più lunga ancora alla ricerca (disperata?) del suo nuovo Messi.

 

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