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Quartararo, un diavolo che fa le pentole e scoperchia la crisi Yamaha

Dove si parla del ragazzo che a Barcellona può battere il record di più giovane vincitore di un GP che fu di Spencer ed è di Marquez. Di giochi psicologici, attacchi a compagni di squadra e di chi ha paura e chi no

Quartararo, un diavolo che fa le pentole e scoperchia la crisi Yamaha

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Due coincidenze fanno un indizio, faceva dire al suo Hercule Poirot la grande giallista Agatha Christie. Ed aveva ragione.
Dopo la pole di Jerez, per Fabio Quartararo è arrivata quella di Barcellona, ed a questo punto non si può più parlare di caso. Fabio, arrivato nel motomondiale a 15 anni grazie ad una legge speciale, sta finalmente tenendo fede alle premesse che lo indicavano come un ragazzo di grande talento.

Quartararo: ultimo treno per il record di precocità che fu di Spencer ed ora è di Marquez

E' vero, il francese non ha ancora fatto un podio e per lui qui è l'ultima possibilità di battere il record di precocità di Marquez, ma ci riesca o meno, ormai è sotto i riflettori. E nel mirino dei migliori piloti della MotoGP che ormai lo hanno fiutato non tanto come avversario del momento, bensì come rivale per il futuro.

Lui, adorato dai francesi, ma vezzeggiato anche da spagnoli e italiani - i primi ne rivendicano la militanza in terra iberica nel Cev, noi le origini siciliane - sta affrontando tutto questo interesse con leggerezza.

La velocità di 'El Diablo' ha costretto gli altri piloti Yamaha ad aprire il gas

Sicuramente il nomignolo 'El Diablo' che porta sulle tuta per il momento non gli rassomiglia, ma aspettiamo, perché se è vero che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, il merito di Fabio è di aver scoperchiato la strana situazione Yamaha che, pur criticata dai suoi piloti ufficiali, qui ha piazzato quattro moto nei primi cinque.

Secondo alcuni l'inevitabile risultato frutto della sua velocità che ha costretto i compagni di marca a spingere di più. Problemi reali o meno.

"Non mi lamento della Yamaha. I giapponesi ascoltano, prendono appunti. E non parlano"

"Io non mi lamento della moto - ha detto Fabio - i giapponesi prendono appunti, ma parlano poco".

Sicuramente questa cosa però sta emergendo nelle riunioni tecniche, in Giappone.

Ma non è l'unica anomalia riscontrata in questo Gran Premio di Barcellona che ci ha mostrato un Marquez, sempre fortissimo ovviamente, ma apparentemente non con un grande margine sui rivali.
Un Marc diverso, più attento agli avversari, tanto da volervi studiare uno ad uno, in prova ed in qualifica. Quasi come se ne volesse saggiare i reali limiti.
Quasi come se ne avesse scoperto dei propri.

Marquez, giochi psicologici con i rivali e attacchi aperti a Lorenzo

Questa può anche essere una delle interpretazioni da dare sulla svolta dei suoi rapporti con Jorge Lorenzo, apparentemente più tesi dopo il Gran Premio del Mugello.

Dopo l'attacco portato a Jorge in Italia "per chiedere una moto diversa bisogna essere il pilota più veloce", qui ha addirittura chiesto la penalizzazione del compagno di squadra per un sicuramente involontario rallentamento durante le FP3.
"Non sono proprio una qualifica, ma quasi, vista la necessità di entrare in Q2", ha spiegato.

Un po' di nervosismo per la comunque ingombrante presenza di Jorge, testimoniata dal viaggio in Giappone?
Può essere, anche se noi propendiamo più per una nuova strategia, copiata dal vecchio maestro Valentino Rossi, nel passato molto attivo in questi giochetti psicologici nei confronti dei rivali.

Rins e Suzuki non soffrono Marquez, Dovizioso e Ducati si

A non soffrirne è Alex Rins, sempre più incisivo ed a suo agio in Suzuki, assistito da una squadra che tifa per lui. Alex non si fa problemi su chi siano i suoi avversari, pensa a dare il massimo e basta. Al contrario Andrea Dovizioso e la Ducati soffrono Marquez.
Inconsapevolmente, o forse consapevolmente, si sono convinti che a parità di moto, o forse anche con una moto leggermente migliore della Honda il campione del mondo non si batte.
Per questo, mentre cercando di non farsi sfuggire il titolo per il terzo anno consecutivo già pensano a quando si riaprirà il mercato, nel 2021.

Quest'anno il giochetto di tenere una porta aperta nel team ufficiale con il contratto annuale a Petrucci non è servito. Danilo sarà riconfermato, e all'orizzonte degli eventi non è apparso nessun fenomeno o santo a cui rivolgersi. Anzi, c'è il problema da affrontare e risolvere di trovare una quarta moto ufficiale per il team Pramac.

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