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Stefan Bradl dalla MotoGP alla Superbike

Il tedesco al fianco di Hayden: "Con la nuova moto punteremo sempre al podio". Ma così la SBK non cresce

Stefan Bradl dalla MotoGP alla Superbike

Se il mercato della MotoGP quest'anno è stato fortemente anticipato con le firme in rapida successione di Rossi con la Yamaha e Lorenzo con la Ducati, quello della Superbike al contrario ha seguito il normale corso degli eventi.

Giunti alla pausa estiva - più che una pausa un vero e proprio stop forzato di oltre due mesi - il mondiale delle derivate di serie ha fatto ciò che fa ad ogni stagione: i migliori della SBK guardano nel giardino della MotoGP, mentre quelli che sono rimasti a piedi nel motomondiale trovano (quasi sempre) accoglienza in Superbike.

In realtà i vasi sono comunicanti solo per modo di dire: negli ultimi anni solo Ben Spies e Cal Crutchlow (Troy Bayliss, che ha fatto avanti ed indietro, fu chiaramente una eccezione) hanno proseguito la loro carriera ad alto livello passati in classe regina.

Più spesso approdati in MotoGP con molte speranze gli altri, anche piloti veloci, si sono ridotti al livello di comparse. Pensiamo a Eugene Laverty e a Loris Baz per esempio.
Al contrario il passaggio inverso è stato spesso foriero di tardive fortune. Senza risalire troppo indietro nel tempo con i titoli di Max Biaggi e Carlos Checa, il recente approdo di Nicky Hayden finora non è andato male.

Per questo motivo la tentazione di chi, in MotoGP, non ha più possibilità di trovare una moto competitiva si è arricchita di qualche speranza in più, favorendo il cambio di categoria.
L'ultimo in ordine di tempo è Stefan Bradl che, lasciato a piedi a fine stagione dall'Aprilia, dopo un breve corteggiamento da parte del team Avintia-Ducati ha deciso per il gran passo.

"Stefan ci si è offerto più di un mese fa - ha rivelato Carlo Fiorani, PR della Honda in MotoGP ma a lungo in Superbike al fianco del team Ten Kate - mentre noi stavamo ancora trattando con Van Der Mark…>.

"E' già da un paio di stagioni che con i mezzi a mia disposizione lotto fra il 15° ed il 21° posto…per questo motivo la Superbike è diventata più attraente. Certo lasciare il motomondiale, dove corro da 11 anni è stata una decisione difficile da prendere, ma giusta - ha detto Bradl a Speedweek - lì potrò lottare per il podio. Del resto lo stanno facendo sia Nicky Hayden che Michael Van Der Mark e la prossima stagione arriverà una moto nuova".

In realtà non sarà l'attesa 1000 a 'V' replica della MotoGP che ha visto la luce solo come supersportiva per pochi facoltosi, ma semplicemente una nuova CBR fortemente anabolizzata, finalmente dotata di elettronica di serie e finalmente all'altezza del nome che porta sul serbatoio.

La Superbike, dunque, invece di far crescere nuovi talenti al suo interno continua a cercare 'nomi' all'esterno: unica eccezione, finora, Lorenzo Savadori visto che lo stesso Davide Giugliano cerca casa.
Certo, lo schieramento nel 2017 sarà un po' più vario, anche geograficamente parlando, ma chi glielo va a dire ai denigratori della serie che no, non è vero che la Superbike è il cimitero degli elefanti?

Finché invece di cercare veri protagonisti al suo interno, facendoli crescere e, soprattutto, facendone dei personaggi, la SBK continuerà con questa politica difficilmente rivivrà i fasti del passato.
C'è bisogno di un nuovo regolamento, molto più vicino alla serie se non addirittura una vera e propria rivoluzione, e di una spinta a crescere giovani talenti per invertire la tendenza.
Quando il pubblico capirà che guardando la Superbike osserva in realtà giovani campioni in crescita si appassionerà. Altrimenti dietro alla TV ci saranno sempre più spettatori per la Moto3.

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