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SBK, Barni – Rabat: a caccia della svolta in 48 ore!

Quello di Aragon sarà l’ultimo test prima del via della stagione: Tito e la Ducati aspettano risposte, perché adesso non c'è più tempo da perdere

SBK: Barni – Rabat: a caccia della svolta in 48 ore!

È uno dei piloti più attesi di questa stagione, dal momento che ha lasciato la MotoGP con l’obiettivo di rilanciarsi in Superbike, forte del titolo vinto in Moto2. Stiamo parlando di Tito Rabat, che nel paddock delle derivate punta a recitare una parte da protagonista in sella alla Ducati V4 del team Barni.

Barnabò ha puntato sullo spagnolo e lui non vuole certo tradire le attese in questa nuova avventura. Al momento però l'iberico è ancora alla ricerca della giusta strada da seguire, tanto che nei test ha dovuto fare i conti con diverse difficoltà. Un mese fa, a Misano, ha chiuso la due giorni romagnola a due secondi di distacco da Rinaldi, mentre la scorsa settimana non è riuscito a scendere sotto il secondo e mezzo di distacco dalla Kawasaki di Johnny Rea.

Per quanto visto c’è poco da star sereni e anche lui lo ha ammesso, senza troppi giri di parole: “Non sono contento – ha dichiarato al termine dei test di Barcellona – durante questa preseason ho continuato ad avvertire forti vibrazioni, che non mi regalano la giusta fiducia. Inoltre soffro in fase di frenata”.

Rabat è stato molto chiaro e trasparente nell’ammettere le difficoltà derivanti da questa nuova avventura in sella alla Ducati V4. Il problema è che il tempo incalza, nonostante al via del Mondiale manchi circa un mese e mezzo.

A tal proposito, lo spagnolo e il team bergamasco torneranno in pista lunedì e martedì ad Aragon per una due giorni di test sul tracciato che ospiterà il via del Mondiale. Sarà l’ultima uscita prima che inizi la stagione e il numero 53 sa bene che servirà trovare la svolta. Di sicuro l’impegno non manca da parte sua, tanto che nei precedenti due test, Rabat ha spremuto il motore della V4, a tal punto da arrivare a compiere oltre 100 giri in ogni giornata. Un rendimento che nessuno pilota è riuscito a raggiungere, tantomeno a sfiorare.

Il passato però è alle spalle, perché adesso la testa è già rivolta ad Aragon. Si attendono risposte, mai come ora serviranno a Tito e la sua squadra.     


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