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MotoGP, Marquez e la rimonta (im)possibile: la storia dice che può farcela

Marc tornerà a Portimao con 40 punti di svantaggio da Zarco e 36 da Vinales e Quartararo. In teoria avrà 16 gare per cercare di recuperarli, ma i dubbi sono tanti

MotoGP: Marquez e la rimonta (im)possibile: la storia dice che può farcela

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Ora che c’è la certezza che Marquez salirà sulla sua Honda dopo 9 mesi di assenza, la prossima domanda è quanto tempo gli servirà a tornare ai livelli a cui ci aveva abituato negli ultimi anni. La risposta, naturalmente, non la sa nessuno, neppure il diretto interessato. È vero che Marc nelle scorse settimane ha girato sia a Barcellona e Portimao su una RC213V-S (la MotoGP stradale di Honda) ma un conto è fare 50 o 60 giri nell’arco di una giornata in un test in solitaria, un altro ributtarsi nella mischia su un mezzo che chiede tanto al fisico e in mezzo agli altri piloti. Anche perché ognuno di loro vorrà dimostrare di essere capace a vincere anche con il dominatore degli ultimi anni in pista.

Quindi procediamo per ipotesi, ma affidandoci a dei dati. In primis, Marc tornerà per vincere, come ha sempre fatto nel corso della sua carriera, anche dopo momenti difficili (come la diplopia di soffrì ai tempi della Moto2), quindi bisogna scoprire quando ci riuscirà. A Portimao partirà con due svantaggi: quello di non guidare una MotoGP da molti mesi e di non averlo mai fatto sul circuito portoghese, al contrario dei suoi avversari. Insomma, il cammino inizia in salita, ma è dove Marquez si esalta. Inoltre la strada è lunga, si sono corse appena due gare e, guardando alla classifica, non è messo nemmeno troppo male.

Al comando c’è infatti Johann Zarco, con 40 punti. Il francese di Pramac, però, non è in teoria uno dei favoriti per la vittoria finale ed è in un team satellite. Discorso diverso per Quartararo e Vinales, appaiati al secondo posto con 36 punti, mentre Bagnaia ne ha 26. Sono messi peggio il campione in carica Mir con 22 e il suo vice Morbidelli che ne ha appena 4. Quindi i freddi numeri dicono che spazio per una rimonta c’è.

Se poi analizziamo le stagioni in cui Marquez ha vinto il titolo, scopriamo che solo in poche occasioni c’è riuscito sul filo di lana: nel 2010 in 125 e nel 2013 in MotoGP, la sua stagione di debutto nella classe regina.

Non c’è quasi bisogno di sottolineare, però, che in tutti questi casi aveva iniziato la stagione regolarmente, facendo tutti i test e quant’altro. La verità è che nella storia del motomondiale non si ricorda un’assenza così lunga per infortunio e quindi è difficile capire cosa potersi aspettare. È però altrettanto vero che nella storia del motomondiale raramente si era visto un talento del calibro di Marc, quindi tutto è possibile. Anche una rimonta ai confini della realtà, ma con tanti ‘se’ e ‘ma’.

Perché la situazione sanitaria nel mondo è ancora critica e il fatto che non ci siano stati problemi per le prime gare, non significa che non ce ne saranno in futuro. Nonostante tutto, Dorna è fiduciosa di riuscire a fare almeno 18 gare quest’anno, il che significherebbe che a Marquez ne resterebbero 16 da correre. Le incognite non sono ancora finite e due fra le più importanti si chiamano gomme e RC213V. Il nuovo pneumatico posteriore di Michelin aveva mandato in crisi vari piloti nella scorsa stagione e il campione spagnolo non ha potuto valutarlo su molti tracciati. Inoltre la sua Honda è cambiata in questi mesi (anche se il fatto di non avere potuto modificare il motore senza dubbio aiuta) e Marquez dovrà riscoprirla.

La buona notizia è che bisognerà aspettare solo una manciata di giorni per avere le prime risposte.

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