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MotoGP, Rossi sprofonda in pista ma domina sui social: 28 milioni di seguaci

Due weekend difficili in Qatar per il Dottore che però nella classifica social batte tutti, anche la MotoGP. Solo Marquez, oltre a Valentino, sfonda i 10 milioni 

MotoGP: Rossi sprofonda in pista ma domina sui social: 28 milioni di seguaci

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I primi due weekend di gara hanno ufficialmente dato vita alla classifica del motomondiale 2021, guidata in questo momento da Johann Zarco in virtù del doppio podio di Losail. Il francese ha festeggiato con il suo team al termine delle gare ma ha anche postato, come tutti i piloti, alcuni contenuti sui social. Il francese è leader in pista ma chi guida la classifica dei social?
La risposta è ovviamente scontata perché Valentino Rossi domina in tutte le categorie: Instagram, Facebook e Twitter con un totale di 28 milioni e mezzo di followers. Dietro di lui, a superare la barriera dei 10 milioni è solo Marc Marquez, con poco meno della metà dei seguaci di Rossi, 12 milioni e mezzo. 

Ecco la classifica e i dati:

Analizzando questi numeri si capisce come Instagram sia il social più utilizzato dai piloti della MotoGP ed anche quello dove hanno più successo tranne che per Valentino Rossi e Miguel Oliveira, più seguiti su Facebook.
Il dominio del 46 è schiacciante anche perché sommando i followers totali di ogni altro pilota ed escludendo Marquez dal conteggio, si ottiene poco più della metà dei seguaci del pilota Yamaha. Oltretutto Rossi "batte" anche la MotoGP: i profili social del campionato hanno circa un milione e trecento mila followers in meno rispetto a quelli di Valentino
Anche l’esperienza influisce sulla popolarità dei piloti, infatti, a parte il caso di Marquez e Pol Espargarò, in tutti i team a numero di seguaci vince sempre il pilota più anziano. 
Per quanto riguarda i rookie a guidare la classifica è quello che è stato il peggiore dei primi due weekend in Qatar, Luca Marini. Il pilota Ducati è anche l'unico dei tre a non aver vinto un mondiale, ma i suoi followers sono comunque maggiori di quelli di Bastianini e Martin.

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