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MotoGP, Petrucci: "La KTM ha poca velocità, non abbiamo iniziato bene"

"Di certo la mia esperienza con la squadra non è iniziata con il piede giusto ma non è colpa di nessuno. Il dolore alla spalla dopo la caduta mi ha spaventato, ma ora va meglio"

MotoGP: Petrucci: "La KTM ha poca velocità, non abbiamo iniziato bene"

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Con una gara finita dopo nemmeno un giro, Danilo Petrucci non ha di certo esordito al meglio sulla KTM del team Tech3. Un peccato quella caduta nelle prime battute della corsa visto che per l’ex pilota Ducati sarebbe stato importante macinare chilometri ed esperienza sulla nuova moto. Oltretutto, Danilo ha anche preso una botta alla spalla. Riuscirà a recuperare la miglior condizione per il GP di questo fine settimana?

“Lunedì e martedì ero abbastanza spaventato dal male che mi faceva la spalla – ha detto – Nel 2019 a Valencia mi ero lesionato il sovraspinato e ogni volta che cado su quel punto mi fa male. Comunque, ho iniziato una terapia con degli antinfiammatori, e devo dire di stare meglio. La caduta è stata un peccato perché mi sono toccato con un altro pilota ma non è stata colpa di nessuno perché eravamo nel gruppone ed entrambi cercavamo uno spazio”. 

Quali sono i problemi che hai riscontrato sulla KTM?
“La scelta della gomma anteriore è stata un problema perché volevo provare ad andare in gara con la media ma le temperature sono scese molto in serata e con il vento è stato complicato. Ci aspettiamo questo calo di temperature anche in questo weekend. Ho alcune cose da provare per mantenere l’anteriore in temperatura, ho messo solo tre marce in gara e quindi non è che abbia avuto troppi problemi”. 

La tua KTM, però, è sembrata soffrire in rettilineo, infatti (Morbidelli a parte) sei stato il peggior pilota dello scorso weekend in quanto a velocità massima, un record negativo per te. 
“Si, la settimana scorsa sono anche caduto per primo in gara e quindi di record negativi ne ho collezionati abbastanza – ha risposto provando a scherzare Petrux – Qui a Losail c’è un rettilineo molto lungo che di certo non ci favorisce. La KTM va forte quando c’è poco grip perché ha molta aderenza e sfrutta la trazione fuori dalle curve. In Austria lo scorso anno erano molto veloci ma è chiaro che abbiamo un bel deficit in velocità massima e sono decimi che si accumulano a fine gara. La loro filosofia aerodinamica è essere una moto raccolta e rastremata come forme, cosa che per me, essendo un po’ più grande, è un problema in più. Le altre moto cercano di proteggere di più il pilota mentre sulla KTM io vengo un po’ più fuori”. 

Quali sono gli obiettivi per questa seconda gara in Qatar?
“Ora finire le gare è l’obiettivo minimo, mi piacerebbe fare anche qualche risultato perché sono un pilota e questo è quello che mi piace fare. La mia avventura con KTM non è iniziata con il piede giusto ma non è colpa di nessuno, ora dobbiamo continuare a lavorare. Devo lottare con gli altri piloti KTM perché voglio vedere come guidano loro in gara e quello che posso migliorare”. 

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