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SBK, Redding: “Un anno fa avevo tanti interrogativi, ora so cosa voglio”

“La Ducati è migliorata e non ci manca nulla per puntare al Mondiale. Rabat? Lui è CrazyTito, si è allenato molto con la V4S, ma la Superbike è un’altra serata”

SBK: Redding: “Un anno fa avevo tanti interrogativi, ora so cosa voglio”

Johnny Rea e la Kawasaki hanno fatto la voce grossa in questa prima giornata di test a Barcellona, ma Scott Redding è comunque in agguato, tanto da accusare soli 169 millesimi dal nordirlandese e chiudere al quarto posto.

I distacchi sono quindi contenuti, senza scordarsi che il portacolori Aruba non ha nemmeno utilizzato la gomma da qualifica per cercare il tempo. Dal suo volto trapela quindi fiducia e consapevolezza in vista dell’inizio della stagione.

“Penso sia stata una bella giornata per tutti gli appassionati vedere così tanti piloti vicini – ha esordito Scott – oggi mi sono concentrato principalmente sulla ricerca del passo e non ho nemmeno utilizzato la gomma da qualifica. La mia priorità era infatti quella di focalizzarmi sulle sensazioni, dato che a Misano non mi sono trovato molto a mio agio con la Ducati”.

In questi mesi a Borgo Panigale hanno lavorato duramente per dare al britannico una moto competitiva.  
“La moto è cambiata molto rispetto a Estoril, non c’è stato uno stravolgimento, ma di sicuro ci sono tanti piccoli dettagli che ci consentono di migliorare. Tutto ciò mi regala grande fiducia, dato che stiamo seguendo la giusta strada e sono convinto che potremo fare bene in vista dell’inizio del Mondiale”.

In pista con lui, per la prima volta durante la preseason, anche Johnny Rea con la nuova Kawasaki.
“Mi sarebbe piaciuto vederlo in azione con la nuova moto, ma non l’ho visto. Purtroppo mi sono sempre ritrovato solo in pista e un po’ mi dispiace, dato che sarebbe stato interessante potermi confrontare con lui o  anche vedere come guidava”.

Per Redding questo è il secondo anno e su di lui ci sono molte aspettative”.
“Probabilmente cw nw sarà un po’ più rispetto al 2020, ma penso che tutto sommato sia normale. Lo scorso anno avevo infatti molte domande dentro di me: mi chiedevo infatti se fossi stato all'altezza della situazione oppure se avessi avuto le qualità giuste per vincere. Vincere rimane l'obiettivo, rappresentato dal Mondiale. Sappiamo come fare, abbiamo i mezzi, non ci manca nulla per arrivare all’obiettivo. Di sicuro, più gare vincerò, più mi sentirò sereno dentro di me”.

Sta di fatto che Scott un passo avanti lo ha fatto rispetto a un anno fa ed è evidente.
“Nel 2020 ho avuto modo di imparare molto e conoscere questo nuovo mondo dopo l’avventura nel BSB. Ora mi sento a mio agio e sono felice. A volte, durante l’inverno diventa forse difficile trovare la giusta motivazione, dato che vorrei già correre, invece siamo chiamati a fare i conti con continui rinvii del calendario. Io però non mi fermo, mi alleno e negli ultimi mesi ho viaggiato molto, tanto che ho trascorso a casa  due sole settimane”.

L’ultima battuta è su Rabat.
“Quest’anno c’è anche CrazyTito (scherza). Lui è un ragazzo che lavoro tanto e ci mette tanto impegno. Durante l’inverno si è allenato molto con la Ducati V4S, il fatto è che la Superbike è diversa rispetto alla stradale, dovrà adattarsi”.  

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