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MotoGP, Joan Mir: "Vincere è come una droga, ne vuoi sempre di più"

"Il mio lavoro non è finito, non penso al titolo dello scorso anno ma al futuro. Il principale rivale? Morbidelli sarà veloce, ma l'uomo da battere saeà Marquez"

MotoGP: Joan Mir:

Joan Mir domani sarà di nuovo in pista, per gli ultimi 3 giorni di test sulla pista di Losail, una decina di giorni di pausa prima della gara inaugurale di questo 2021. Il pilota della Suzuki ha sopreso molti lo scorso anno vincendo il titolo e ora dovrà dimostrare di saperlo difendere. È lo spagnolo il primo a saperlo ed è pronto alla sfida.

Come ti sembra questo 2021 dopo la lunga pausa invernale?
“Beh, credo che sia stato un bene per me. Ho cercato di prepararmi ancora meglio dell'anno scorso. Fisicamente mi sento molto bene, ho avuto tempo per riposare e per allenarmi. Mi sto godendo molto questo momento perché mi piace molto il periodo prima dell’inizio della stagno stagione e spingere per essere il più preparato possibile. Ma sono anche molto impaziente di iniziare con nuove motivazioni, come cercare di lottare per il titolo di nuovo e provare a guidare bene come l'anno scorso”.

L'inizio della stagione è stato piuttosto strano per la squadra quando tutti hanno saputo che Davide Brivio stava lasciando, come hai ricevuto la notizia?
“L’ho saputo al telefono, ma ero in vacanza e pensavo fosse uno scherzo! La verità è che auguro a Davide il meglio perché mi lega un affetto molto speciale a lui. Ma non sono preoccupato della sua partenza perché ho piena fiducia nella squadra. So che tutti quelli che ne fanno parte sono molto capaci e non sentiremo la sua assenza”.

Come pensi che questo cambiamento possa influenzare la squadra?
Non lo so. Voglio pensare che non la influenzerà per nulla perché all'interno del team ci sono persone molto professionali. Inoltre, ai vertici della Suzuki ci sono persone davvero brillanti, quindi mi sento molto tranquillo".

La pausa invernale si vive in maniera diversa quando sei campione?
Sì, al 100%, perché si prova una grande soddisfazione per un lavoro ben fatto. Naturalmente, quest'anno sarà più difficile. L'anno scorso la pressione era concentrata sui progressi come pilota e sul consolidamento delle mie prestazioni in MotoGP, ma quest'anno cambia. Ora devo stare davanti e cercare di difendere il titolo, lottare fin dall'inizio. Ora l'obiettivo è il podio ad ogni gara, o almeno combattere per salirci, mentre l'anno scorso era sufficiente puntare ai primi 5 posti”.

Come hai passato il tuo tempo negli ultimi due mesi?
L’ho dedicato a me stesso, passando il tempo con la mia ragazza, con la mia famiglia. Durante la stagione, tutti noi che lavoriamo in questo mondo lo sappiamo, abbiamo pochissimo tempo per stare a casa, quindi apprezzo molto stare con i miei cari. Ho anche dovuto costringermi a fare una breve vacanza perché ero troppo motivato ad allenarmi tutto il tempo!

Qual è il tuo tipo di allenamento preferito?
Mi piace variare, quindi ho diverse cose che mi piace fare. Faccio molte sessioni di aerobica come lo sci , che è la cosa che mi piace di più. La palestra non è la mia passione, anche se devo farla, quindi possiamo eliminarla dai preferiti (ride). E poi c'è l'allenamento in moto, la disciplina che mi piace di più è il motocross".

La sensazione dopo aver ottenuto il titolo è intensa, ti ha lasciato svuotato o ti ha dato una vera spinta?
Sicuramente non mi ha svuotato, al contrario, mi ha dato più energia. Ma come ho detto prima, ho dovuto fare una vacanza e allontanarmi dalle moto, dalla routine e da tutto ciò che ne consegue. Era l'unico modo per riposare. Un sacco di persone intorno a me si sentivano abbastanza male e svuotati dopo aver finito il campionato, penso a causa di tutto il trambusto e lo stress, ma per fortuna io mi sentivo bene”.

Con il tempo per analizzare ciò che è successo nel 2020, cosa hai imparato?
Preferisco non passare così tanto tempo a pensare al titolo e sono già concentrato su quest'anno e sul prossimo obiettivo. Sono molto felice, molto soddisfatto del lavoro svolto e ho realizzato uno dei miei sogni in assoluto, ma il mio desiderio è quello di continuare a guardare avanti e vincere di più in MotoGP. Non mi sono davvero fermato a pensare al titolo e a riflettere su di esso. A tutti noi piace vedere che abbiamo raggiunto i sogni, ma ora che l'ho raggiunto e vissuto, voglio di più. È come una droga. Se l'avessi saputo, non avrei iniziato (ride)”.

Perché hai deciso di continuare con il numero 36 invece di passare al numero 1?
Beh, è legato a quello che ho spiegato sul guardare al futuro, non considero il mio lavoro finito. Un giorno spero davvero di poter usare il numero 1, ma non ora, non è il momento. Ho 23 anni e non credo sia il momento giusto. Se un giorno vincessi tanti titoli come Márquez o Rossi, 8 o 9, se sarà possibile, probabilmente prenderei il numero 1. Ma dentro di me sento che non è il momento, il numero 36 rappresenta il duro lavoro, il numero 1 rappresenta il mettersi in mostra. Voglio continuare a vincere e lottare, è qualcosa nel mio carattere, non voglio rilassarmi o arrendermi.

Quale margine di miglioramento hai quest'anno?
“Penso che ce ne sia ancora, uno dei miei vantaggi è essere ancora abbastanza nuovo nel campionato, è solo il mio terzo anno. La GSX-RR sta migliorando sempre più, la squadra ha più esperienza e questo dovrebbe automaticamente trasferirsi in buoni risultati. Abbiamo vinto l'anno scorso con il pacchetto che avevamo, che era molto competitivo, e partendo in terza o quarta fila in ogni gara, quindi penso che se riusciamo a migliorare un po' la velocità per partire in seconda fila questo renderà il mio lavoro molto più facile e potrò anche essere più costante.

Dove trovi le motivazioni?
Per me è facile, mi viene abbastanza naturale. Sono ancora troppo giovane per esaurire la motivazione; spero di avere una lunga carriera davanti a me. Quest'anno Marc Márquez tornerà e mi piacerebbe misurarmi in pista con lui, perché è quello che ha dominato negli ultimi anni, e questo mi permetterebbe di continuare a imparare, allenarmi meglio come pilota e migliorare la mia velocità”.

Analizzando il calendario, quali vantaggi e svantaggi ha il 2021 per te?
Dobbiamo aspettare e vedere cosa succederà, ma per ora non dovrebbe essere un problema per noi. Quando le cose non possono essere controllate, è meglio non perdere tempo a pensarci troppo. L'anno scorso è stato buono per me ed è stata una stagione molto complicata. Se quest'anno sarà più normale, sarà sicuramente più facile per tutti".

Avere meno gare sullo stesso circuito come l'anno scorso, sarà un vantaggio per te?
Sì, la nostra moto ha una base molto buona ed è uno dei nostri vantaggi. Quando abbiamo gare ripetute sullo stesso circuito, significa che gli altri hanno più tempo per far funzionare meglio le loro moto. L'anno scorso è stato così in alcuni circuiti”.

I regolamenti e le moto non cambiano molto per il 2021, questo è un bene in teoria?
“Sì, può essere buono per noi perché il pacchetto che abbiamo dall'anno scorso ha già una buona base e non appena migliorerà lo noteremo molto. Ma in caso contrario, sappiamo già che la moto funziona molto bene”.

Sembra che quest'anno il calendario potrebbe essere un po' più normale di quello del 2020, ma continua a esserci la minaccia della Covid, quanto stress genera essere in competizione contro un rivale invisibile?
Sappiamo già cosa dobbiamo fare, ma in qualche modo questo peggiora le cose; prima andavamo semplicemente avanti, più rilassati e ignari di quello che avremmo trovato. Ma quest'anno ci sarà più pressione per non essere infettati, per non uscire dalla bolla, perché ho già visto alcuni piloti che hanno perso molto a causa del virus l'anno scorso”.

Quali obiettivi ti sei prefissato oltre a quello di difendere il titolo?
Il mio obiettivo principale, e quello della mia squadra, è di migliorare le nostre prestazioni in qualifica. Sappiamo già che in gara siamo abbastanza veloci. Ma se parti più avanti nello schieramento è ovvio che è più facile lottare per il podio o la vittoria. Quindi dobbiamo migliorare in quell'area ed è per questo che voglio essere concentrato in questi test ed essere in grado di fare un passo avanti”.

Chi vedi tra i tuoi più grandi rivali?
Penso che Morbidelli sarà un avversario molto difficile, ma è abbastanza difficile scegliere i principali contendenti perché l'anno scorso il livello era molto alto e quest'anno lo sarà ancora di più. Marc, se starà bene, sarà il rivale da battere per tutti, anche il mio compagno di squadra Alex sarà veloce.

Come pensi andrà il tuo compagno di squadra?
Molto bene! Dobbiamo cercare di essere entrambi a un livello molto alto e incoraggiarci a vicenda, perché questo migliorerà naturalmente anche la moto. Penso che l'anno scorso lo abbiamo fatto un po' e abbiamo combattuto in ogni gara come se fosse l'ultima, dando il 100%”.

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