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MotoGP, Razali: "Rossi darà stabilità a Petronas, Morbidelli è un artista"

"Una collaborazione con la VR46? Siamo aperti a tutto. Entro giugno comunicheremo il nostro rinnovo con Yamaha per altri 5 anni"

MotoGP: Razali:

Se volete fare arrabbiare Razlan Razali, ditegli che la sua è una squadra satellite, o indipendente. “Quei due aggettivi li odio” ammette con un sorriso. Del resto, il team Petronas non si può definire di serie B: ha uno sponsor che farebbe gola a tutti e in due anni ha messo insieme un palmares che altri si sognano. Come se non bastasse, quest’anno avrà nelle sue fila, oltre al riconfermato (vicecampione del mondo) Franco Morbidelli al fianco della leggenda vivente Valentino Rossi.

Razlan, come immagini la convivenza fra i due piloti?
Hanno una lunga relazione e sono amici, penso che sarà più facile gestire loro che altri piloti. Non dovremo certo mettere un muro nel box (ride)”.

Il team Petronas ha come obiettivo far crescere i giovani, perché allora Rossi?
In una stagione normale avremmo valutato anche altri nomi oltre a quello di Valentino, ma la pandemia ha cambiato le cose. Con Franco avremmo un pilota giovane e competitivo, mentre Rossi ci porterà stabilità e risultati. Abbiamo fatto un’eccezione per lui”.

Che effetto ti ha fatto Valentino?
Purtroppo nel 2020 non c’è stata l’occasione di conoscerci, di cenare insieme, ci siamo solo parlati in delle riunioni. Non lo conosco ancora come persona, ma ci sarà l’occasione di farlo quest’anno”.

Rossi è abituato a una squadra ufficiale, che ambiente troverà in Petronas?
Penso che abbiamo un approccio differente, abbiamo un buon bilanciamento fra persone con grande esperienza in MotoGP, come Forcada e Zeelenberg, e altre da meno in questo modo, come me. Noi ascoltiamo quello che vogliono i piloti e cerchiamo di aiutarli, se qualcosa non ci piace lo diciamo direttamente a Yamaha e chiediamo quello che serve ai nostri piloti”.

Valentino ha solo un contratto di un anno, ci sarà la possibilità di rinnovarlo?
Come per tutti i piloti, le prime 5 o 6 gare dell’anno saranno cruciali. Rossi è un pilota di grande esperienza, serviranno anche a lui per valutare le sue prestazioni. A parte questo, il contratto è di un anno perché il nostro accordo con Yamaha, e anche con Petronas, scade a fine stagione e non potevamo prenderci un impegno più lungo”.

Con Morbidelli, però, avete firmato per due anni e direttamente come squadra.
All’inizio dello scorso anno tutte le attenzioni erano rivolte a Quartararo e c’era meno attenzione verso Franco. Però lui aveva lavorato molto nell’inverno ed è diventato molto forte. Abbiamo iniziato a ragionare sul nostro futuro a luglio, quando partiva il campionato, a Jerez Morbidelli aveva avuto un problema tecnico e Fabio era più consistente, ma non potevamo aspettare e rischiare che qualcuno ci portasse via Franco, la continuità per noi è importante, così abbiamo deciso di firmare direttamente con lui per due anni.

Che pilota è Morbidelli?
Franco è un’artista, per il modo in cui parla, in cui si comporta. È come un pittore o un musicista, ma in moto. Mi piace molto questa sua attenzione verso la diversità, è una gran bella persona ma in pista è aggressivo come tutti i piloti”.

È anche il vicecampione del mondo, sentirà la pressione quest’anno?
Franco ha già vinto un titolo in Moto2, ha l’esperienza per gestire questo tipo di pressione, inoltre è più maturo di altri piloti, come ad esempio Quartararo. Quello che ha fatto lo scorso anno, dopo nel 2019 essere stato nell’ombra di Fabio che era un debuttante, gli ha permesso di salire di livello. Franco sa che nulla è impossibile e noi crediamo che lui possa lottare per il campionato”.

Ma dovrà farlo con una moto meno evoluta.
Sappiamo tutti che Franco è un pilota competitivo, compresa Yamaha. Solo motivi contrattuali ed economici non hanno permesso che potesse disporre di una moto ufficiale. Avrà comunque delle evoluzioni, sapremo in Qatar quali, e già lo scorso anno aveva ricevuto alcuni aggiornamenti.

Non partirà svantaggiato?
“Nel 2020 Yamaha aveva portato una moto completamente nuova, che ha vinto 4 gare con Quartararo e Vinales. L’assenza di test, però, ha impedito lo sviluppo. Io sono sicuro che la M1 2020 sarà più competitiva quest’anno, ma so anche che Franco potrà sentirsi più a suo agio sulla 2019, che guiderà per il terzo anno.

Il contratto fra il team e Yamaha scade a fine anno, come procede il rinnovo?
“Ne abbiamo iniziato a parlare con Yamaha a dicembre, abbiamo ricevuto una prima bozza per un rinnovo di 5 anni, e penso che potremo completare l’accordo tra maggio e giugno”.

Quindi non hai paura che Valentino possa ‘soffiarti’ le M1 con la sua squadra?
Non commento questa cosa”.

Però si mormora che anche altri costruttori siano venuti a bussare alla tua porta, come Suzuki…
Non nego che se qualcuno vuole parlarci noi lo ascoltiamo, siamo aperti. Però la decisione finale è del nostro sponsor principale, Petronas, dipende molto dalle loro strategie. Al momento, comunque, l’intenzione è continuare con Yamaha.

E se la VR46 proponesse una collaborazione?
Ripeto, noi non chiudiamo nessuna porta a priori, non escludiamo nessuna opportunità, anche se poi è Petronas ad avere l’ultima parola su certe decisioni. Se verranno a parlarci li ascolteremo”.

Yamaha ha accolto le vostre richieste nel nuovo contratto?
Ci ha fatto piacere che Yamaha abbia riconosciuto il nostro lavoro nella crescita dei piloti e ci ha detto di volere essere maggiormente coinvolta. Noi iniziamo con i giovani nei campionati asiatico e giapponese, poi li portiamo in Moto3 e Moto2. Dall’altra parte, noi abbiamo chiesto a Yamaha di essere più rapidi nel fornirci gli aggiornamenti alle moto”.

Ora che Hamilton e Rossi hanno lo stesso sponsor ci dobbiamo aspettare qualche evento insieme?
Sarebbe sicuramente bello, ma con una pandemia in corso non è così facile. Comunque non è compito del nostro team pensare a come sfruttare la popolarità di Valentino, a noi importano i risultati in pista”.

Anche in Moto2 e Moto3, in quelle classi quali sono gli obiettivi?
“In Moto2 ci aspettiamo molto da Vierge e Dixon, l’obiettivo minimo è quello di ottenere il primo podio in questa classe e poi ripeterci con regolarità. In Moto3 avremmo McPhee e Darryn Binder, due piloti al loro ultimo anno in questa categoria, quindi è interesse di entrambe fare bene: sulla carta possiamo lottare per il titolo”.

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